Ieri sera è partita la beta pubblica del sito math.stackexchange.com. Che parli di matematica penso sia chiaro dal nome; più in particolare è un sistema comunitario – detto in altro modo, un sistema per perdere tempo – di domande e risposte sulla matematica, dove gli utenti guadagnano reputazione e badge per contribuire alla creazione di una base di conoscenza. A Stackexchange non si parla solo di matematica, però! Il sito credo sia nato per gli informatici, ma poi i suoi sviluppatori hanno deciso di aprirlo anche ad altri temi, con un approccio a mio parere sensato. Si inizia con una proposta in un apposito sito, Area 51; se ci sono abbastanza persone che si impegnano a seguirlo, e si è costruita una sufficiente base di domande iniziali (comprese domande non adatte al gruppo… in questo modo la comunità può già coagularsi su un’idea) allora si inizia una fase di beta privata tra chi si è impegnato. In questo modo l’apertura pubblica avviene con un sito già pieno di roba, il che dà un ulteriore impulso al suo utilizzo.
Oltre appunto a usare i badge che sono il sistema attuale per convincere gli utenti a collaborare – avete presente Foursquare? – il sistema usa molto un approccio wiki (i testi sono scritti in wiki) e 2.0; devo dire che non è facile capire tutte le possibilità a parte la banale scrittura di domande, risposte o commenti, soprattutto perché all’aumentare della reputazione si aprono nuove possibilità. Però il sistema parrebbe funzionare, anche se non ho capito come potrei essere il “riferitore” vostro: quindi se volete iscrivetevi per conto vostro.
La piccola fregatura è che puoi sì fare domande anonimamente, ma per fare le cose per bene ci vuole un account autenticato (io uso OpenId, ma anche quello di Yahoo! o GMail vanno bene); la grande fregatura, naturalmente, è che il tutto è in inglese. Dando un’occhiata in giro, sembra che sia comunque possibile creare nuovi siti in una lingua che non sia l’inglese, ma l’interfaccia resterebbe comunque in inglese. Meglio che nulla, diciamocelo; solo che non credo si riesca comunque a raggiungere una massa critica.
Ah: il colpevole di avermelo fatto conoscere è stato Mico, che naturalmente si è ben guardato dal partecipare a sua volta.
Ultimo aggiornamento: 2010-07-28 07:00
Da diverso tempo esiste stackoverflow.com che mi ha spesso aiutato nel mio lavoro in situazioni difficili. Poi certo, ti capitano i clienti lungimiranti con il firewall aziendale che ne blocca l’accesso (e lascia aperto faccialibro e tutubo), ma questa è un’altra storia.
In ambito informatico il sistema comunque funziona.
@Diego: sai, uno stack overflow può dare problemi di sicurezza :-P
@puntoMauPunto: vero, ma in alcuni casi può essere molto utile :->
Per chi fa ricerca c’è una versione matematica di stackoverflow. Mi sfugge invece come l’aver l’interfaccia in inglese sia una fregatura. Un conto è che uno non si senta di postare in una lingua che non conosce bene, ma impararsi quelle quattro parole che servono a usare l’interfaccia non mi pare troppo difficile.
@barbara: il sito che tu dici è MathOverflow. Per l’interfaccia, il punto è che resterebbero comunque in pochi gli italiofoni interessati a una cosa del genere, e quindi il sito non avrebbe sufficienti iscritti per partire.
Mi stai dicendo che gli italiofoni interessati alla matematica sarebbero frenati dal doversi imparare due parole di inglese? Smidollati :-). Io mica smetto di leggerti tutte le volte che leggo una parola che non conosco (ad esempio italiofono).