Ieri Federico Rampini ha pubblicato un articolo su Repubblica dall’eloquente titolo: “Newton si è sbagliato – la gravità non esiste“. Ci avevo anche fatto una vignetta su, ma magari due parole in più non guastano.
Innanzitutto possiamo sapere che Rampini legge il New York Times, ma a differenza di altri giornalisti delle redazioni online dei quotidiani sa tradurre. Non credo abbia anche letto l’articolo di Verlinde su arXiv, ma non l’ho letto nemmeno io quindi siamo pari. Quello che posso dire io, che fisico non sono, è che frasi come «Newton’s law of gravitation is shown to arise naturally and unavoidably in a theory in which space is emergent through a holographic scenario.» e «Gravity is explained as an entropic force caused by changes in the information associated with the positions of material bodies.» non spiegano assolutamente nulla, e fanno tanto hard SF.
Sì, possiamo dire che la gravità è una forza anentropica; per come la vedo io, almeno, il fatto che due corpi si attraggono fa diminuire l’entropia totale, visto che il numero di configurazioni in cui i due corpi sono uniti è minore di quello in cui possono essere ovunque. Ma a questo punto abbiamo solo una descrizione diversa dela forza di gravità, e non sono mica riuscito a capire la differenza tra una descrizione e l’altra. Però sono certo di due cose: la prima è che qualcuno che di queste cose ci capisce davvero spiegherà il tutto, e la seconda è che articoli come questo possono apparire solo in estate.
Ultimo aggiornamento: 2010-07-16 08:00
Non so perché è esploso tutto ora ma la discussione sui blog (soprattutto in lingua inglese) è stata vivacissima a partire dai primi giorni di Gennaio di quest’anno. Consiglio di partire da qua (Not Even Wrong): http://www.math.columbia.edu/~woit/wordpress/?p=2650
@peppe: è uscita adesso perché è estate adesso (anche per il NYT, non solo per Rep&Cor). Mi pare ovvio.
OT: il feed delle strip non funziona dal 22 giugno e se provo a rifare l’iscrizione, mi esce un altro stripparolo. :( (SG funziona proprio male, eh?)
Non sarei così sicuro che la gravità si anentropica, per come hai definito tu il termine:
http://motls.blogspot.com/2009/01/myths-about-thermodynamics-and-gravity.html
@hronir: possibilissimo che io abbia torto, anche se continuo a non capire la logica che fa passare dalla diversa densità di un gas intorno a un pianeta alla differenza tra un gas e un solido (che per me ha comunque meno entropia diciamo di un liquido, in modo da avere la stessa densità di entropia in una zona)
Ho l’impressione che – non essendoci più le mezze stagioni – sia estate tutto l’anno ;).
Ciao
r.
è un discorso complesso, ma quello che mi sento davvero di dire è che queste nuove teorie non hanno al momento alcun fondamento. non solo non sono state verificate sperimentalmente, ma con ogni probabilità non potranno mai esserlo… già questo basterebbe, mi sembra per trarne una qualche conclusione.
la faccenda dell’universo come ologramma nasce dallo studio dei buchi neri. in pratica si scopre che l’entropia è massima nei buchi neri e che risulta proporzionale alla loro superficie esterna (non al volume). da qui si arriva a dire: ah, ma allora anche gli attributi fondamentali del nostro universo potrebbero risiedere su una presunta superficie esterna bidimensionale. l’universo diventa un ologramma tridimensionale! stronzate, che non verranno mai dimostrate!!! la gravità rimane l’unica vera certezza, è la forza più obiqua che ci sia. tutti noi la sperimentiamo costantemente…
@Enzo: perché, le teorie delle stringhe hanno una qualche verifica sperimentale?
@.mau. musica per le mie orecchie
la gravità non è una proprietà della massa, ma della geometria dell’universo. questo significa che un corpo con una massa M deforma lo spazio attorno a se, e questa deformazione viene misurata grazie ad una legge che, più o meno, è quella di Newton sul prodotto delle masse diviso il quadrato delle distanze. La relatività generale (http://it.wikipedia.org/wiki/Relativit%C3%A0_generale) dice proprio questo: la gravità è una misura del fatto che lo spazio è curvo e non piatto (geometria iperbolica invece che euclidea).
Dunque, che la gravità fosse una proprietà dello spazio e non dei corpi si sapeva già (e confermato dalla misura, ad esempio, delle discrepanze dell’orbita di Mercurio tra la teoria di Newton e la teoria di Einstein).
Le stringhe sono un modo di rappresentare l’universo. In soldoni, visto che le particelle e le onde sono fondamentalmente intercambiabili (teoria ondulatoria e teoria corpuscolare), e le onde hanno, visto che sono onde, una frequenza, si è pensato a delle stringhe (dei pezzetti di corda, diciamo) che vibrano in un certo modo. Possono esserci molti modi in cui vibra la stringa, e ad ogni modo corrisponde in pratica una particella. La teoria delle stringhe non è stata verificata, ma è più che altro un utile strumento matematico, è una equivalenza di scrittura come descrivere i fenomeni quantistici con equazioni d’onda (Schroedinger) o equazioni di matrici (Heisenberg).
Naturalmente si tenta sempre di unificare le cose, e così ci si mette a cercare una teoria che possa spiegare sia la gravitazione (e quindi, per quanto detto all’inizio, la struttura dell’universo) che la struttura della radiazione e delle particelle (che insieme compongono l’universo).
Concludendo, dire che la gravità non esiste fa molta scena, ma è sbagliato (perchè è una misura di una proprietà dello spazio, ossia la sua curvatura).
scusate la lunghezza
@.mau si appunto, ma la cosa su cui non si riflette mai abbastanza è che quasi certamente non potrà mai essere verificata… di certo non lo sarà durante la nostra vita (prox 50/60 anni).
@Enzo: per me una teoria che non faccia predizioni osservabili è semplicemente un gioco di società. So perfettamente che – essendo io matematico – dovrei apprezzare la teoria delle stringhe perché non è fisica ma matematica, ma la cosa non mi torna comunque.