silenzio? bah.

L’idea dei giornali e dei giornalisti di scioperare per far vedere ai lettori cosa succederebbe se passasse la legge sulle intercettazioni continua a sembrarmi una tavanata galattica. Avrei trovato molto più logico, anche se non so quanto fattibile praticamente, uscire gratis per oggi, in modo che il lettore abbia un’idea di cosa potrebbe perdere in futuro. Oppure avrei fatto uscire un vero giornale censurato: la prima pagina bianca di Repubblica è buona per prenderci su due appunti o forse nel caso sia finita la carta igienica, ma non rende l’idea di cosa succederebbe. Molto meglio lasciare nelle pagine interne alcune righe in bianco, corrispondenti alle singole frasi che non esisterebbero più con la nuova legge. Ecco, avrei invece evitato di fare tutta un’edizione contenente unicamente notizie che non apparirebbero più: non certo perché i quotidiani sembrerebbero troppo noiosi (c’è una quantità di materiale che già con la legge attuale non dovrebbe essere pubblicata e che riempirebbe tranquillamente la colonna infame delle versioni online di rep&cor) ma perché ritengo che ci voglia comunque un equilibrio.
Come nota correlata, ho sentito uno stralcio di un’intervista in cui Berlusconi ha detto che nel 2007 era stata già votata “con una maggioranza bulgara” una legge che regolava le intercettazioni tal quale questa legge. Non ho nessun problema a credere alla cosa (d’altra parte chi era l’estensore della legge? Clemente Mastella!). Il disegno di legge era passato alla Camera con 447 voti favorevoli, sette astenuti e nessun contrario ad aprile 2007. Peccato si sia misteriosamente affossato in Commissione al Senato, segno che forse non erano proprio tutti d’accordo. Ciò detto, perché non ripartire direttamente da quel testo, invece che farne uno nuovo? così almeno nessuno può dire che non fosse stato accettato al tempo… :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-07-09 09:27

11 pensieri su “silenzio? bah.

  1. maroffo

    Anche a me sembra una tavanata galattica. Ho chiesto lumi ad Alberto Biraghi, che partecipa allo sciopero con Accordo, e m’ha risposto che una buona spiegazione dell’utilità di sto sciopero l’ha data Padellaro ieri su Il Fatto Quotidiano. Appena riesco mi leggerò l’editoriale, ma temo che non mi convincerà.

  2. mfisk

    Non è un caso se i quotidiani che tifano bavaglio oggi sono regolarmente in edicola. Così monopolizzano l’informazione (si fa per dire) sugli scandali di giornata: dalle conseguenze delle manganellate ai terremotati alle ultime novità della manovra finanziaria all’arresto di Flavio Carboni e altre figure dell’eolico legate a Verdini e Dell’Utri. E ingrasseranno a suon di milioni a spese di chi sciopera. Bel risultato, non c’è che dire: un’intera giornata di pensiero unico non solo a reti unificate, ma anche a edicole unificate. Davvero geniale, complimenti vivissimi.
    Che dire, certe cose potrei averle scritte io.

  3. Barbara

    Volendo guardare oltre i patri confini, lo sciopero in questione risulta ampiamente visibile. Dubito che lasciare alcune righe in bianco sulle pagine interne avrebbe dato lo stesso effetto.

  4. .mau.

    @barbara: nella sezione “Europe” della BBC la notizia “Italian media strikes over wiretaps” è a fianco di “Euros spill on motorway”. Occhei, la copertura c’è. Però…

  5. Barbara

    Insisto che senza uno sciopero non sarebbe arrivata. Ed e’ ben visibile ad esempio sul New York Times, sul Guardian, su Der Spiegel (sezione Politik/Ausland). Che uno sciopero in Italia riesca a fare notizia secondo me è assai significativo.

  6. .mau.

    @barbara: sarebbe stato interessante se ci fosse stata su Abc, su Le Figaro, sul WSJ (io almeno non l’ho trovata). Così è semplicemente un cantarsele e suonarsele solo un po’ più ampio.

  7. mestesso

    @mfisk: Non ho accesso alle statistiche di vendita che vengono pubblicate ai membri della FIEG, ma l’editoriale citato direi che non centra il bersaglio.
    Corsera e Repubblica sono in perenne concorrenza, nel senso che si scambiano abbastanza i lettori, ma se scioperano entrambi nessuno se ne avrà a male…inotre sono convinto che i dati di vendita del Giornale o di Libero (quelli che lavorano comunque, non ho controllato ma immagino sia così) di oggi non si discostino molto, per il semplice motivo che è poco probabile che un lettore che non trova Rep passi a vedere il G. e vale lo stesso per Libero…
    Questo sciopero non ingrassa nessuno, ed imbarazza pochi. Tanta fuffa, poca sostanza, come del resto è l’informazione oggi. Come la vuole il lettore medio di oggi.

  8. Bubbo Bubboni

    Su ABC la notizia c’è (non dimentichiamo che l’ultradestra non è soddisfatta del berlusca, anche se è dei loro). Se poi la notizia desta più interesse delle profezie del polpo Paul questo è difficile dirlo…
    Però anch’io penso che lo sciopero così fatto sia poco mediatico, degno di aziende sempre in perdita e sempre in crisi. Anche se un risultato lo hanno ottenuto: far credere che il problema sia dei giornali e non della giustizia!

  9. eulerCM

    purtroppo è vero che questo sciopero non pare essere efficacissimo.
    sembra essere la versione della stampa della ritirata sull’aventino.

  10. Barbara

    Le Monde e El Pais ce l’hanno in bella vista. Le Figaro a mezz’altezza. Sulla BBC è fra le top stories. Domani ricontrollo FAZ, WSJ e Globe and Mail. Su cnn non credo si arrivi, su abc )abc! fox news, magari?) di certo no. Sul Dagens Nyheter in compenso ci siamo già :-P.
    Che poi un giorno senza notizie non filogovernative sia tutta questa disgrazia mi pare pure eccessivo.

  11. pier

    a proposito dell’affossamento è avvenuto per cause di forza maggiore: caduta del governo. Puoi controllare tranquillamente sul sito del senato.

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