Per me Luttazzi è sempre stato uno e uno solo: Lelio. Ho appena verificato: ho parlato di lui su queste notiziole nell’ottobre 2001, quando non avevo ancora ben chiaro a che diavolo servisse un blog (non che ce l’abbia troppo chiaro adesso, ma almeno il mio stile si è un po’ affinato)
Sapevo che stava male da anni, ma leggere della sua morte è sempre triste. Lasciando perdere i quotidiani che hanno semplicemente riciclato il coccodrillo Ansa, vi linko la voce su Wikipedia e il ricordo di Sofri (quello giovane) che mi ha fatto ricordare di quando anch’io registravo le canzoni della Hiiiiit Pareeeeid con gli applausi in mezzo :-); e vi lascio il link a El can de Trieste, divertissement inizio anni ‘7o inopinatamente salita in cima… alla Hit Parade :-)
Ultimo aggiornamento: 2010-07-08 09:29
O poverino. Io ho visto solo qualche suo spezzone sulle teche rai, ma, da triestina, mi spiace molto.
Già, stasera provvederò con un post della serie “Chi ci lascia” a ricordare quello che è un po’ lo sponsor involontarie delle nostre fatiche web.
Ho dato uno sguardo al post che hai segnalato del Sofri ma mi ha lasciato un po’ perplesso: dice che all’epoca non aveva mai sentito in hit parade “Pensieri e parole” (1971) e che l’ha solo sentito evocare come detentore di record da Luttazzi. Però si ricorda di quando non trasmettevano la censuratissima “Je t’aime moi non plus” (1969). Bah…
PS: ti chiederai perchè commenti qui una cosa che riguarda altro post; hai ragione, ma Sofri lo associo sempre ad uno che ha sempre avuto i commenti chiusi :-)
@chartitalia: si sa che i ricordi di infanzia tendono a sfumare. Per esempio io sono sicuro che Hit Parade segnalava i dieci dischi più venduti (anche se nono e decimo non venivano trasmessi)…
Ri-già… i ricordi tendono a sfumare nel mito ed a confondere quanto vissuto realmente e quanto rivissuto mediaticamente…
Per quanto riguarda il numero di dischi hai perfettamente ragione: erano 10, i primi 8 fatti ascoltare e le posizioni 9 e 10 solo annunciate. La defomazione forse deriva dal fatto che il Radiocorriere, organo ufficiale della RAI, pubblicava solo le prime 8.
In realtà la Doxa faceva pervenire alla RAI una classifica a 30 posizioni, e po la RAI ne faceva quello che voleva (nel senso che a volte cambiava l’ordine dei brani in classifica, sic!). Siamo riusciti a recuperare qualcuna di queste classifiche a 30 posizioni direttamente dalla Doxa (la RAI manco a dirlo: ha perso tutto).
Beh, se ci fosse qualche cultore del ramo, trovo doveroso segnalare un vero e proprio saggio sulla hit parade radiofonica fatta tempo fa da un nostro collaboratore.