Dopo il caso dei biscotti Ital d’Oro (che sono prodotti dalla Balocco) alla Lidl e del caffè Esselunga che è in realtà della Kimbo, la catena di Bernardo Caprotti ci offre un altro esempio di prodotto “rebranded”.
Anche stavolta è stata Anna ad accorgersene, mentre comprava i crackers; su quelli dell’Esselunga c’è infatti scritto «Prodotto per Esselunga® Limito di Pioltello (Milano) da MAVERY® Stabilimento di Viale Orobie, 9 Cosio Valtellino (SO)». Dove sono stati prodotti i crackers Galbusera che erano esposti lì vicino? Avete indovinato? Nello stabilimento di Viale Orobie, 9 Cosio Valtellino (SO).
Per la cronaca, i Galbusera costano il 60% in più degli Esselunga.
Ultimo aggiornamento: 2010-06-23 07:00
qual è il problema?
Se non ricordo male, trovi lo stesso stabilimento anche sui succhi di frutta Esselunga e Skipper. Magari Viale Orobie al 9 è molto grande e non si sono accorti di produrre entrambi succhi di frutta, chi lo sa.
beh, tutti i principali supermercati si fanno produrre prodotti a proprio marchio da aziende del settore. Quello che noi possiamo sapere è qual’è lo stabilimento e la marca famosa che produce per Coop, per esempio, ma quello che non ci è dato sapere è se la qualità degli ingredienti è la stessa. Papà lavorava in una fabbrica locale che produceva merendine per importante marchio nazionale, e se anche la “ricetta” era la stessa, la qualità degli ingredienti cambiava a seconda del marchio prodotto, se quello nazionale o se quello locale
Sicuro che usino la stessa formula di quelli “principali”? Conosco diverse aziende in zona che producono private label, generalmente la formula viene stabilita dal committente e non necessariamente corrisponde al medesimo prodotto di marca. Per contro è certamente vero anche il contrario in alcuni casi, ma non lo darei per scontato.
Per conoscenza, Galbusera usa la stessa formula a prescindere dal marchio. Inoltre, quasi tutti i biscotti private label dei supermercati sono prodotti a Cosio.
Parere personale: I biscotti sono molto buoni :-)
È possibile che la formula o meglio la qualità degli ingredienti sia diversa, anche se bisognerebbe vedere come sono fatte le linee di produzione. Ma c’è un ma: a differenza del caso Ital d’Oro – Balocco, in questo caso stiamo parlando dell’etichetta a marchio Esselunga, che Caprotti ha voluto posizionare abbastanza in alto (quella più in alto è “Esselunga TOP”, a differenza del marchio Fidél che è il suo primo prezzo.
Ma dov’è la novità, .mau.?
Sono almeno 20 anni (per quanto ne so io) che le aziende alimentari saturano la capacità produttiva producendo prodotti con marchio commerciale (= marchi della GDO)
Sì, in genere le marche commerciali sono frutto di accordi con marchi “famosi”. Un altro prodotto sono gli gnocchi ripieni che al super trovi come “giovanni rana” e al Penny Market trovi come “…del contadino”. Ora non riesco ad essere più precisa ma lo stabilimento di produzione era il medesimo. Sarebbe bello mettere su un sito per “guidare” i consumatori su questo tema, secondo me.
Le patatine dell’Esselunga sono della Chips. Ci sono anche casi in cui il prodotto col suo marchio costa(va) di meno: il detersivo tipo viakal dell’E. è della Madel, ma, stranamente, quello della Madel che costava di meno è sparito dagli scaffali, idem per il sale per lavastoviglie.
Sono tutti ottimi esempi di come noi nei negozi non compriamo i prodotti, compriamo i marchi, la pubblicità e tante altre cose che nulla hanno a che fare con la fisicità e l’economia (in senso stretto) del prodotto.
Buona riflessione.
(una risposta più sul merito arriverà quando verranno importati i commenti su FriendFeed)
Non ho affatto scritto che sia un problema, né che sia una novità, figuriamoci. In fin dei conti, la notiziola è nella categoria “curiosità”, no?
oppure, senza essere diversi gli ingredienti, potrebbero essere semplicemente le “seconde scelte”.
Qualche tempo fa avevo pensato ad una mappa collaborativa in cui inserire i prodotti in base al loro stabilimento: nome commerciale, marchio, EAN in modo da identificare rapidamente tutti questi casi. Se pensate che sia una bella idea trovate chi realizzi il sito :-P
i pannolini della Coop sono fatti dalla Kimberly Clark (quella degli Huggies), e infatti sono ottimi. Le pile usa e getta dell’Esselunga sono fatte dalla Duracell. La cioccolata dell’Esselunga, peraltro ottima, è fatta in Svizzera da una marca famosa ma non ricordo più da chi :-P
Le pile dell’Esselunga saranno fatte dalla Duracell, ma pesano la metà. E durano un terzo.
Altri due esempi: ricordo le pile IKEA fatte dalla Varta, e l’energy drink della LIDL prodotto nello stesso stabilimento della RedBull.
Qualche mese fa ho accompagnato i miei alunni nella visita ad una fabbrica di prodotti alimentari, un colosso nel suo ristretto campo. L’addetto ci ha spiegato che producono per tutti, oltre ad avere un loro marchio. Ogni catena di supermercati fa delle richieste precise per ogni prodotto: ad esempio, alcuni sono molto attenti all’aspetto agricolo, altri all’aspetto nutrizionale, altri ancora alla presenza/assenza di particolari ingredienti/additivi/conservanti, e così via. In questo modo è difficile fare paragoni, e ancora più difficile trovare criteri che vadano bene per tutta una linea e non per il singolo prodotto; il tizio non aveva difficoltà ad ammettere che talvolta i prodotti marchiati dalla GDO fossero migliori dei loro.
In effetti la cosa che mi stupisce non è il rebrand, è quando un prodotto con 3 marchi diversi si trova a 3 prezzi diversi e arriva dal medesimo produttore.
Es. latte COOP, latte Verbano, latte Granarolo, stabilimento di corso Vercelli 120 Novara ( ex centrale del latte di Novara ), non so se possa esserci una differenza effettiva………..
l’ananas coop era (non so se ancora) prodotta da del monte, ci fu anche una protesta per cambiare le condizioni di lavoro nelle piantagioni di del monte non ricordo dove
Speriamo che non rimarchino anche le mozzarelle blu.
si tratta chiaramente dei prodotti Private Label, ormai quasi tutti i produttori hanno un tot del loro fatturato che deriva da prodotti marchiati poi dalle catene della grande distribuzione. Ma il punto centrale è : sono o no lo stesso indentico prodotto ? ingredienti e metodo di produzione ? io non ne sono così sicuro.
Faccio assistenza sul gestionale di una societa’ che produce biscotti per diverse multinazionali alimentari e catene di distribuzione.
Ti posso dire che i macchinari sono gli stessi infatti le forme sono uguali per tutti ma le ricette usate sono diverse. Cambia anche la qualita’ delle materie prime.
E come dimenticare la pasta della selezione carrefour (in vendita la gs) che è prodotta da Garofalo e che in francia costa la metà della de cecco?
Guarda che l’elenco potrebbe essere lunghissimo io andando a memoria mi ricordo: il gelato COOP e PRIMIA è prodotto da SAMMONTANA (Via Tosco Romagnola, 56 – Empoli (FI)) e i biscotti COOP prodotti da Mulino Bianco.
Aggiungi pure la farina di semola Esselunga prodotta (se ricordo bene) dal Molino Grassi. Il fenomeno è noto ed interessante: uno compra i prodotti marchiati Esselunga perché costano un poco meno e soprattutto perché si fida del marchio Esselunga. Quando compro prodotti marchiati Esselunga so benissimo che Esselunga NON produce quasi nulla di ciò che vende (tranne parte dei gelati), mica è una fabbrica alimentare. Però non ho la percezione di comprare una sottomarca o un prodotto scadente (come capita coi prodotti marchiati da altre catene). No, la percezione venduta è quella della qualità. Su questo, Esselunga è stata molto brava.
Forse l’osservazione iniziale era tesa a chiedere maggiore trasparenza, es. di chi è lo stabilimento che produce il prodotto Esselunga ? Ma, come spiegato dagli interventi precedenti, spesso lo stabilimento indicato (ed è indicato) produce per più marchi e quindi indicare “Galbusera” o “Barilla” (per fare due esempi) potrebbe essere fuorviante nonché introdurre implicitamente che si tratti esattamente del prodotto marchiato dai marchi famosi, quando non è sempre e del tutto vero (vedi questione ingredienti).