debito pubblico record: sai che novità

Sono arrivati i dati sull’indebitamento italiano ad aprile 2010: 1.812 miliardi e rotti, contro i 1.797 di marzo e i 1.749 dell’aprile scorso. Repubblica titola «Bankitalia, debito pubblico a livelli record»; il Corriere, «Debito pubblico: record ad aprile»; La Stampa, «Bankitalia: record del debito pubblico»; persino Il Sole – 24 Ore scrive «Debito pubblico record ad aprile», continuando con un «rallenta il calo delle entrate» che fa scoprire il piacere di usare le derivate per nascondere le brutte notizie. Occhei, Il Giornale ha preferito titolare «Italia meglio di Parigi e Berlino – Produzione in crescita dell’1%» con occhiello «Il debito sale a 1.812 miliardi ma non spaventa. Ecco perché», ma lì si fa sinergia familiare.
Il punto è che il totale del debito pubblico italiano cresce per dieci mesi l’anno, tranne nei mesi in cui si paga anticipo e saldo delle tasse, e il calo del debito in quei due mesi è velocemente recuperato, anche poi a causa dell’inflazione che fa crescere i valori assoluti. Ho preso questo documento (purtroppo fermo fino al 2007) e guardato il debito dal 2001 al 2007; ecco il numero di mesi per anno in cui c’è stato un “debito pubblico record” (ho scelto il non consolidato, ma non cambia molto). 2001: 5; 2002: 10; 2003: 3; 2004: 5; 2005; 5; 2006: 5. Passando ai bollettini economici della Banca d’Italia per gli ultimi anni, abbiamo 2007: 3; 2008: 5; 2009: 9. È vero che il record precedente (1.802 miliardi) resisteva da ben sei mesi; ma in media ogni due mesi abbiamo un nuovo record. È proprio il caso di titolare cinque volte l’anno che il debito pubblico è arrivato a un risultato record? Non si può cercare ogni tanto qualche altra frase?

Ultimo aggiornamento: 2010-06-15 11:44

6 pensieri su “debito pubblico record: sai che novità

  1. Anonymous

    Non è una novità che il centrodestra faccia esplodere le spese correnti e il debito.
    Nella tabella si vede che nei governi Prodi e nella legislatura 1996-2001 in generale ci sono stati diversi mesi in cui il debito si è ridotto in valori assoluti.
    (I commenti sono superflui.)

  2. mestesso

    Non sono tenero con i giornalisti italici, ma non condivido molto questa sfrucugliata.
    L’informazione è corretta (è vero che il debito pubblico è record ogni anno), è puntuale (la puoi dire ufficialmente quando i canali preposti la pubblicizzano), un titolo o l’occhiello è immediato “sul pezzo”, non fa considerazioni storiche. Al più, ma solo se l’articolo non è di cronaca ma ha un respiro più ampio, tipo quelli che vedi sul Corriere Economia o su giornali specializzati (Sole, MF) ci metti considerazioni storiche.
    Ti assicuro che in una redazione quelli che fanno cronaca hanno una bella massima stampata in testa: “stai sul pezzo e non inventarti niente al di fuori”. Altrimenti il caporedattore ti fa un bello shampoo ;-). Piaccia o meno, non è un baco ma una feature.

  3. .mau.

    non è una sfrucugliata, se non ho sbagliato a scrivere categoria.
    Che il debito faccia un record assoluto ogni due mesi circa non è una notizia. La notizia è che il rapporto debito/PIL stia crescendo, dopo anni in cui in media scendeva; e soprattutto la notizia è che tale rapporto sia cresciuto di tot punti in un anno e che sia risultato in crescita per n mesi sugli ultimi 12.

  4. mestesso

    @.mau.: sono io che l’ho piazzata nelle sfrucugliate, diciamo un poco borderline.
    Se debbo essere proprio onesto, io sarei stupito se ci fosse stata la notizia contraria, cioè che il rapporto debito/PIL non fosse aumentato, e non per colpa del berly, ci fosse il PD sarebbe uguale. Gli elettori di sinistra o destra si placano solo con i soldi. E i soldi si prendono a debito per definizione. Io riconosco del coraggio al berly a dire ai dipendenti pubblici che per tre anni non vedono aumenti. Sai quanto cala il consenso così?
    Poi, che nessun giornalista voglia scavare, ok. Ma ripeto, questo non è un bug, è una feature :-). Io lo dico sempre: non vi piacciono i giornali? Non comprateli. Non vi piacciono i siti internet dei giornali? Non vedeteli. Vi assicuro che si supera una certa soglia critica, le cose cambierebbero in meglio a 180 gradi. Invece si continua a vederli, lamentarsi, riverderli e lamentarsi…in un loop infinito.
    Rompete questo loop! Ve lo dice uno che ha lavorato all’interno e sa come gira il fumo.

  5. .mau.

    @mestesso: io mi lamento ma pontifico anche, la cosa non è proprio la stessa. Posso scrivere cazzate, ma do comunque ai miei ventun lettori un’interpretazione diversa… Non vedere i siti dei giornali o non guardare la tv non cambia certo le cose.

  6. mestesso

    @.mau.: ti assicuro che cambierebbero le cose.
    I giornali non sono fatti male perché i giornalisti sono stupidi, sciatti, ignoranti. Sono fatti male perché costa meno farli male, e se la gente li compra/vede lo stesso, secondo te l’editore farebbe il masochista segandosi degli utili per inseguire una minoranza?
    Per quale motivo un giornale di super qualità come Le Monde è da dieci anni dieci di fila in rosso? Perché per i giornali, oggi, la qualità non paga. Perchè brutti o belli, quello smerci.
    Se invece il pubblico scegliesse di più…otterebbe di più. Abbiamo i giornali che ci meritiamo.

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