Garibaldi fu ferito

Scopro da Elrond la lista degli enti a cui la manovra taglierà i finanziamenti statali. Ad esempio c’è il Comitato Nazionale per il centenario della nascita di Cesare Pavese (che nacque 102 anni fa) e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Soldati (che nacque 104 anni fa): enti come questi dovrebbero avere la data di scadenza già inserita nell’atto costitutivo.
Ma il record credo sia assegnabile all’Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini. Leggete bene: non è l’Associazione per il ricordo delle Camicie Rosse, nel qual caso potremmo anche discuterne. Stiamo parlando di veterani e reduci garibaldini. Giacobbo ci può fare su un’intera trasmissione, mi sa.
(p.s.: lo statuto attuale è stato approvato nel 1993 (non nel 1893) ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il problema insomma non è l’associazione in sé quanto la logica che porta lo Stato italiano a darle questa ufficialità)

Ultimo aggiornamento: 2010-06-01 16:05

6 pensieri su “Garibaldi fu ferito

  1. mfisk

    Però «a) Sono soci effettivi coloro che hanno volontariamente combattuto in difesa dei popoli oppressi, in Italia e all’estero, a tutela dei principi di libertà come lo furono coloro che presero parte alle campagne garibaldine dei Risorgimento italiano ed alle seguenti campagne, imprese e spedizioni all’estero continuatrici dello spirito dell’epopea delle Camicie Rosse:
    – Grecia – 1897;
    – Albania – 1911;
    – Serbia – 1914;
    – Grecia – 1912-1913;
    – Argonne – 1914-1915;
    – Francia e Italia – 1915/1918 ”
    – Spagna – 1936/1938 (Battaglione Garibaldi);
    – Jugoslavia – 1943-1945 (Divisione italiana partigiana “Garibaldi” e Divisione “Italia”
    – combattenti italiani nelle formazioni della Resistenza all’estero riconosciuti “combattenti>, dalle Autorità italiane. L’ammissione a socio, per quest’ultima categoria,, personale e viene deliberata dal Consiglio nazionale Restano valide le ammissioni già deliberate prima del Congresso nazionale.»

    E se di garibaldini e reduci della guerra di Grecia del 1897 è probabile non ve ne sia più alcuno, certo qualche reduce della campagna jugoslava sarà ancora in vita!

  2. valepert

    è interessante notare che nelle “Condizioni d’Uso” del sito dell’ANVRG ci sia un bel «SERVICE CONTACT : admin@127.0.0.1».
    inoltre, anche se hanno il server su Aruba.it ci tengono a precisare che “Pursuant to Title 17, United States Code, Section 512(c)(2), notifications of claimed copyright infringement under United States copyright law should be sent to Service Provider’s Designated Agent.”

  3. miic

    mau, quell’associazione comprende anche reduci delle brigate garibaldine partigiane. ha proprietà, gestisce musei ecc.. e naturalmente, certo, al di là del nome si è ovviamente trasformata in un’associazione per il ricordo ecc. ecc. non dico che solo per questo meriti il finanziamento o il riconoscimento, ma la cosa è più incasinata (tra l’altro, mi dicono che c’è più di un’associazione di reduci garibaldini, perché durante il fascismo si divisero tra quelli fedeli al regime e quelli anti, rispecchiando divisioni interne alla famiglia garibaldi)

  4. vb

    Basta cliccare su “La nostra storia” per scoprire che attualmente l’associazione racchiude i reduci della Brigata Garibaldi (partigiani della II guerra mondiale che combatterono in Jugoslavia) e i discendenti dei garibaldini storici :-)

  5. .mau.

    ribadisco quello che ho scritto nel post scriptum (che è contestuale al post): a parte banalità tipo il fatto che se tra il 1991 e il 1993 hanno avuto la necessià e trovato il tempo di modificare lo statuto potevano anche cambiare il nome, qualcuno mi sa spiegare perché lo Stato apprezza così tanto l’associazione da pubblicare il suo statuto nella Gazzetta Ufficiale? Magari c’è una ragione degnissima, ma continua a sfuggirmi.

  6. Capitaneus

    @mau
    Credo che la pubblicazione dello statuto sulla gazzetta ufficiale dipenda dal fatto che l’associazione è stata eretta in ente morale, cosa che avviene con decreto del Presidente della Repubblica che appunto viene pubblicato in G.U. Lo stesso procedimento dovrebbe essere posto in essere anche per ogni modifica dello statuto e dell’atto costitutivo.

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