Venerdì mi è arrivato a casa il volantino dell’Iper di Milano-Portello, che poi da casa mia saranno cinque chilometri attraversando Milano (immaginate che voglia).
Bene, c’erano offerte sottocosto, quindi con la loro bella quantità indicata, oltre che il singolo giorno in cui le si sarebbe trovate. Passi per la storia del giorno singolo, ché così la gente è costretta a continuare a tornare a farsi la coda. Ma qualcuno mi spiega con che coraggio si possono proporre oggetti in due esemplari? Non si fa più in fretta a fare la lotteria, che tutti prendono aggratis un biglietto e chi vince può pagare sottocosto il prodotto?
Ultimo aggiornamento: 2010-04-19 07:00
Risposta breve: dipende da che prodotto è, e poi il mercato non ha morale.
Per apprezzare la sottigliezza di queste offerte devi pensare che c’è gente che lavora full-time su queste cose, e che se fanno una offerta del genere ha sempre un qualche ritorno. Tradotto: i due pezzi appartengono ad un mercato che i marchettari definiscono “captive”, cioè che sul mercato ha un forte interesse. Il “captivato” una volta dentro, come tutti gli altri, acquistrerà anche altro, oltre a dare visibilità al punto vendita.
Ah, tieni presente che la “bassezza” di queste offerte è inversamente proporzionale alla crisi dei consumi. Più ce ne sono più son tempi duri.
@mestesso: prodotti ce n’erano diversi, quello che era indicato in prima pagina (ma senza il limite a due pezzi) era un tavolino pieghevole da terrazzo/giardino.
Non ho nulla contro le offerte sottocosto in genere, e capisco la loro logica. Però ribadisco che offrire due pezzi è una presa per i fondelli dell’acquirente.
Conosco diversi aneddoti a tal proposito. Uno molto simile, se non che, all’apertura del negozio, i due pezzi erano già finiti. Perché se di affare si tratta, i primi li imboscano per sé, per amici o amici di amici, almeno fino a che non vai ad urlare dal direttore