Vabbè, che Richard Dawkins voglia fare arrestare papa Benedetto XVI per crimini cntro l’umanità mostra semplicemente come Dawkins sia bravo a farsi pubblicità. Ma d’altra parte tutta la campagna attuale è nata facendo volontariamente confusione tra i vari piani di lettura.
Premessa: anche un solo prete pedofilo è un pedofilo di troppo.
Premessa 2: in quanto pedofilo, un prete pedofilo deve essere denunciato e portato alle autorità civili esattamente come un qualunque pedofilo.
Ciò detto, come fa la chiesa cattolica a scoprire che un prete è pedofilo? Se lo sa per confessione, l’unica cosa che può fare il prete è rifiutargli l’assoluzione, e (forse, il diritto canonico non è il mio forte) segnalare a qualche autorità di controllarlo per il futuro, proprio come il segreto professionale per l’avvocato può essere rotto solo se l’assistito sta per compiere un delitto grave. Inutile aggiungere che se la cosa fosse scoperta da qualcun altro, allora la gerarchia ecclesiastica avrebbe l’obbligo di collaborare.
Ma tralasciando per il momento tutto questo, qual è l’importanza dello spretamento dei preti pedofili, la cui mancanza porterebbe all’accusa di crimini contro l’umanità? Tale importanza può solo esserci all’interno della chiesa cattolica e sicuramente farà allontanare molti fedeli, ma dal punto di vista penale è assolutamente irrilevante.
(ps: per la cronaca, le controstatistiche sull’ampiezza della pedofilia tra i sacerdoti rispetto al resto della popolazione sono fallate in partenza non tenendo conto dell’inferenza bayesiana: ma v isto che tanto queste non sono cose su cui fare le statistiche col bilancino, non importa)
Ultimo aggiornamento: 2010-04-13 12:21
La premessa 2, fino a ieri l’altro con la bolla di Ratzinger che spiega le procedure da seguire in casi analoghi, non era vera ;-).
Sul punto riguardante la confessione, ho molti dubbi che ci sia un articolo del codice penale che consideri od equipari quanto detto in un confessionale ad un segreto professionale di un avvocato, che ha uno status giuridico particolare. Non ho mai avuto la certezza a riguardo ma ho il forte sospetto che in realtà sia un retaggio storico e la prassi faccia evitare alla polizia l’incriminazione per reticenza ad un presule. Inoltre, sempre per prassi, si evita di incarcerare un presule *anche* se esistono forti indizi su di lui.
Ciò detto, da cattolico dico anche che l’insabbiamento era la norma praticamente ovunque “per il buon nome” della chiesa, ed era ora che ci si desse regole chiare.
@mestesso: sulla premessa 2, nì. La bolla parlava di cose interne, e taceva sulla collaborazione con le autorità (collaborazione che poi non c’era, d’accordo, ma è più difficile dimostrarlo). Per il segreto confessionale, articolo 7 del Concordato:
«Gli ecclesiastici non possono essere richiesti da magistrati o da altra autorità e dare informazioni su persone o materie di cui siano venuti a conoscenza per ragione del sacro ministero.»
Naturalmente questo vale per l’Italia e non per le altre nazioni, a meno che non ci siano previsioni simili.
Vero, gli eventi potrebbero non essere indipendenti
@mestesso
L’articolo 200 del codice di procedura penale riconosce il segreto confessionale, eccome!
Addirittura, questo è previsto non solo ai ministri del culto cattolico, ma anche ad ogni altro ministro di qualsiasi confessione religiosa. Non è nemmeno richiesto che con essa confessione lo stato abbia siglato un concordato o un’intesa.
Le “controstatistiche sull’ampiezza della pedofilia” eccetera. Forse ti riferisci a questo:
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/L'Assoluto_e_il_Relativo
Tenendo conto che sono ignorante in fatto di “inferenza bayesiana”, l’aspetto numerico-statistico-matematico mi interessa assai. Se avessi due parole per questo aspetto ti leggerò volentieri.
Per il resto: la Chiesa ha mille modi per rendere innocuo un prete pedofilo, anche senza denunciarlo direttamente o spretarlo. Tutto il resto sono scuse che rischiano di diventare complicità.
“Vabbè, che Richard Dawkins voglia fare arrestare papa Benedetto XVI per crimini cntro l’umanità mostra semplicemente come Dawkins sia bravo a farsi pubblicità.”
Sopravvaluti i giornali esteri, e sì che sei giustamente critico nei confronti dei nostri:
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Needless to say, I did NOT say “I will arrest Pope Benedict XVI” or anything so personally grandiloquent. You have to remember that The Sunday Times is a Murdoch newspaper, and that all newspapers follow the odd custom of entrusting headlines to a sub-editor, not the author of the article itself.
What I DID say to Marc Horne when he telephoned me out of the blue, and I repeat it here, is that I am whole-heartedly behind the initiative by Geoffrey Robertson and Mark Stephens to mount a legal challenge to the Pope’s proposed visit to Britain. Beyond that, I declined to comment to Marc Horme, other than to refer him to my ‘Ratzinger is the Perfect Pope’ article here: http://richarddawkins.net/articles/5341
Here is what really happened. Christopher Hitchens first proposed the legal challenge idea to me on March 14th. I responded enthusiastically, and suggested the name of a high profile human rights lawyer whom I know. I had lost her address, however, and set about tracking her down. Meanwhile, Christopher made the brilliant suggestion of Geoffrey Robertson. He approached him, and Mr Robertson’s subsequent ‘Put the Pope in the Dock’ article in The Guardian shows him to be ideal:
http://richarddawkins.net/articles/5366
The case is obviously in good hands, with him and Mark Stephens. I am especially intrigued by the proposed challenge to the legality of the Vatican as a sovereign state whose head can claim diplomatic immunity.
Even if the Pope doesn’t end up in the dock, and even if the Vatican doesn’t cancel the visit, I am optimistic that we shall raise public consciousness to the point where the British government will find it very awkward indeed to go ahead with the Pope’s visit, let alone pay for it.
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http://richarddawkins.net/articleComments,5415,Richard-Dawkins-I-will-arrest-Pope-Benedict-XVI,UPDATE-4-11-Marc-Horne—-TimesOnline,page6#478580
@lopo: hai notato che non ho scritto “che Richard Dawkins voglia arrestare papa Benedetto XVI, vero? Cosa sarebbe la “legal challenge” proposta da Hitchens e sulla quale Dawkins è subito saltato, se non una richiesta alle autorità di messa sotto accusa? (ah, se vuoi divertirti leggi questo opinionista del Telegraph)
Naturalmente non c’è nulla di male sul fatto che Dawkins voglia farsi pubblicità…
@.mau.: il Concordato poneva e pone tuttora diversi problemi di natura costituzionale e non che lì rimangono…inoltre in molti casi ci sono stati casi di inquinamento di prove e partecipazione attiva all’occultamento delle stesse da parte dei confessori che in teoria sono fuori dal Concordato ma mai vengono perseguite.
Ah, sulla pubblicità non sarà un male in sè, ma c’è modo e modo…questo è un modo che non mi piace niente, visto che marcia sopra la sofferenza di terzi. Inoltre mi sa più di rivincita culturale che altro. Speriamo in un futuro migliore.
Tutte discussioni irrilevanti. Il problema siete voi scismatici latini che non ammettete il matrimonio dei preti.
Ntuniott
mau, stai omettendo alcune “cosette” non di poco conto.
In primis, la Crimen Sollicitationis ( http://it.wikipedia.org/wiki/Crimen_sollicitationis ). Che è stata ribadita da Ratzinger quando era ancora capo del sant’uffizio come raccomandazione all’insabbiamento.
Secondo, quando ci sono stati casi di preti denunciati da fedeli nel segreto delle sagrestie, a differenza di casi coram populi come quello di Padre Fedele o Milingo, i provvedimenti presi sono stati quelli di trasferire i parroci ad altre parrocchie, dove avrebbero potuto continuare a nuocere.
Io trovo odioso il fatto che la Chiesa voglia risolversi le cose da sola, ma per lo meno se le risolvesse sarebbe un punto a suo favore. Se prendesse questi preti deviati e li mandasse in isolamento in qualche eremo di montagna lontano da tentazioni e altri bambini da violentare e su cui gettare un marchio indelebile per tutta la vita. Invece in più di un caso, basti pensare a Don Cantini a Firenze, una volta scoperte le magagne, si è solo spostato il prete in un’altra parrocchia.
Questa è, ulteriormente, una colpa grave della Chiesa. Non aver impedito che i preti pedofili, una volta scoperti e denunciati, potessero nuocere ancora. Questo è assolutamente imperdonabile. Ed è il motivo per cui Ratzinger fu chiamato a correo in un processo in Texas la cui imputazione è decaduta unicamente perchè per accordo, fra moltissime nazioni, è vietato processare il capo di un altro stato.
Vorrei ricordare che la lettera del 2001 che rendeva i casi di pedofilia di competenza della Congregazione della Dottrina e della Fede proprio per evitare gli insabbiamenti e da parte delle diocesi, e da parte delle altre congregazioni… non per nulla Ratzinger è sempre stato noto per la sua severità, o no?
L’iniziativa di Dawkins è provocatoria e non merita molti commenti. Molto serio è il problema della pedofilia fra i preti. Personalmente sono convinto che in Italia il fenomeno è ancora più diffuso che negli altri paesi in quanto i preti sono di più. Il fenomeno è stato tenuto sotto silenzio perché la Chiesa cattolica è più potente ed è strettamente sostenuta dalla cosiddetta società civile. Scommetto che fra poco scoppierà anche da noi. Sono convinto che il ruolo del prete per sua propria natura attiri più di altri uomini che non desiderano particolarmente le donne, dunque è più facile trovare fra i preti uomini con inclinazioni omofile e pedofile. E’ questo che intendi quando parli di inferenza baynesiana?
Umm, non è vero che la Crimen Sollicitationis del “taceva sulla collaborazione con le autorità”. Invece prevede la scomunica per chiunque renda noti i fatti al di fuori della commissione e le vittime sono incluse in questa minaccia. Insomma è espressamente previsto che nessuno va dalle autorità e che tutto è gestito nel segreto e con i tempi e i modi definiti internamente.
E’ proprio questo divieto assoluto di ricorrere alle autorità il crimine e il problema di cui è responsabile il tale capo di stato anche, ma non solo, vista l’incapacità di gestire il problema, le sue dimensioni e l’assenza di una qualsivoglia intenzione, anche sul piano teorico, di tutelare le vittime.
Quoniam vero quod in hisce causis tractandis maiorem in modum curari et observari debet illud est ut eaedem secretissime peragantur et, postquam fuerint definitae et executioni iam traditae, perpetuo silentio premantur.
La lettera del 2001 dimostra solo che Ratzinger era informato di tutti i casi di pedofilia mondiali (era lo scopo della lettera, la richiesta di portare a conoscenza della congregazione di cui era a capo di tali casi). Ribadiva anche il segreto pontificio.
Il fatto che non ci siano stati (a mia memoria) casi di pedofili religiosi denunciati alle auotorità civili prima che divenisse pubblico il caso relativo (cioè si è saputo sempre per pubblicità fatta dalle vittime), dimostra in modo chiaro qual era la politica seguita rispetto a tali informazioni dalla Chiesa.
Non capisco come si possa ancora considerare Ratzinger una povera vittima.
“Cosa sarebbe la “legal challenge” proposta da Hitchens e sulla quale Dawkins è subito saltato, se non una richiesta alle autorità di messa sotto accusa?”
Che non implica necessariamente l’arresto, soprattutto quando si parla di un capo di stato straniero (e Dawkins lo sa bene).
Inoltre è evidente che gli intenti sono altri, per esempio appunto il mettere in discussione lo status del Vaticano come stato sovrano (questione che Dawkins non si tira fuori da chissà dove, l’intercambiabilità fra Vaticano e Santa Sede è legalmente dibattuta, ad esempio all’ONU).
Non certo l’ottenere pubblicità personale da parte di uno degli scienziati più noti al mondo, suvvia.
Con questa forma mentis qualsiasi azione dimostrativa è da svalutare come “ricerca di pubblicità”.
@bubbo: le due righe in latino sono una citazione dalla Crimen Sollicitationis?
Qualche anima pia potrebbe tradurre? Io ho fatto un liceo scientifico scalcagnato, ci metterei chissà quanto.
@.mau.: credo che il punto di spretare un prete pdeofilo sia l’evitare che torni a contatto coi bambini all’interno della chiesa, cioè in un luogo dove i bimbi si sentono sicuri. La cosa che più mi ha scandalizzato di tutte le storie che sono venute fuori sono i numerosi casi in cui i preti sono stati semplicemente spostati da una parrocchia a un’altra. Non dico che Ratzi ne sia personalmente responsabile, ma qualcuno responsabile ci dovrà pur essere.
Quanto all’affermazione “Dawkins è solo in cerca di pubblicità”, boh. L’Inghilterra è il paese che ha arrestato Pinochet; e Tzipi Livni vi ha annullato una visita. Non voglio confrontare le diverse responsabilità (if any) di queste tre persone, ma solo dire che in Inghilterra non è un’idea campata in aria come sarebbe in talia.
Ah, non che il Papa possa controllare cosa fanno oltreoceano, ma uno si chiede se certi vescovi facciano apposta a sputtanare la Chiesa. http://bit.ly/boj2Dt
@Barbara: non ti preoccupare del latinorum, che uso solo per fare confusione.
Le parole importanti del testo sono solo “secretissime peragantur” (massimo segreto) e “perpetuo silentio premantur.” (silezio perpetuo dopo che il verdetto è stato emesso). Manca la pena che è “excommunicationis latae sententiae” (scomunica automatica).
Ribadisco che il nodo non è ciò che tizio o caio pensano della pedofilia ma il fatto che un organizzazione scelglie di gestirsela in casa, nei modi e nei termini che preferisce, e vietando espressamente ai propri membri, ai responsabili e alle vittime di segnalare alle locali autorità i crimini di cui sono venuti a conoscenza.
@Layos e @bubbo: la Crimen Sollicitationis era segreta. Quindi il processo interno partiva solo perché qualche vescovo veniva a sapere della cosa – e allora i testimoni erano tenuti al segreto pena scomunica. Ma (i genitori di) un ragazzo concupito dal prete, non sapendo della bolla, potevano andare tranquillamente dall’autorità statale a denunciare, no?
@lopo (e Barbara) Intendo il “farsi pubblicità” di Dawkins non tanto per far conoscere lui stesso quanto per il suo attivismo ateo-razionalista. Che tendesse a farlo arrestare è chiaro, visto che la manovra doveva avvenire durante la visita di B16 in Gran Bretagna; altrimenti poteva tranquillamente fare tutto adesso, no?
@barbara: se vuoi togliere un prete dalla condizione di possibile pedofilo, lo mandi in una comunità di clausura sperduta sui monti. Assolutamente indipendente dallo spretarlo, dunque. Piuttosto la cosa veramente grave – e per la quale i responsabili delle diocesi dovrebbero sì essere incriminati – è spostare il prete pedofilo su un’altra parrocchia. Nulla contro il principio di toglierlo dalla situazione corrente, anzi; però così aumenti la possibilità di far del male ai ragazzi.
@leo: oltre al considerare una popolazione di riferimento congruente a quella sacerdotale (maschi oltre 25 anni), occorre anche considerare che per il loro stesso lavoro il prete contatta più bambini e ragazzi di una persona qualunque. La fiducia nei suoi confronti non conta, anzi è un’aggravante; però è chiaro che sarebbe come dire che i viaggiatori di commercio fanno più incidenti automobilistici della media. Ma ribadisco che questo tipo di considerazioni non ha alcun senso.
@barbara: sono stupito dell’incapacità degli attuali vertici cattolici e delle seconde linee di saper comunicare. È possibile che siano davvero l’Anticristo :-)
@.mau.: “(i genitori di) un ragazzo concupito* dal prete, non sapendo della bolla, potevano andare tranquillamente dall’autorità statale a denunciare, no?”
Ma se i genitori non lo sapevano, e il vescovo sì? Lo so che tu eri un Bravo Bambino e avresti raccontato tutto alla mamma (e poi eri così racchio** da essere al sicuro comunque) ma è difficile raccontare una cosa del genere. Specie sul proprio sacerdote, specie se benvoluto, specie se sei solo un bambino/a, specie se lui ti dice che è colpa tua.
*purtroppo non si limitavano a concupire.
**.mau. era quasi più brutto di me da adolescente e da giovane. E non è cosa da poco :-).
@.mau.: Chiunque sapendo della cosa avrebbe potuto e DOVUTO segnalarla alle autorità competenti. Solo che ai membri della tale organizzazione è, per norme interne, impedito di farlo attraverso una sanzione estrema.
La De delictis gravioribus del 2001 non era segreta, richiamava esplicitamente il doc precedente che non era più in linea con il codice del 1983, e continua con il segreto, la gestione “interna” di questi problemi e addirittura a fissare dei propri termini di prescrizione per questi delitti!
Insomma tutto bene se si trattasse delle leggi interne ad uno stato, valide in un dato territorio. Sarebbero leggi ripugnanti ma, se uno stato non ha sottoscritto la Dichiarazione Universale, fa un po’ come vuole. Solo che il contesto non è questo.
OT, ma non tanto, visto che qui di traduzioni si parla spesso: il latino non lo so, ma l’inglese un pochino sì.
Invito chi fosse altrettanto linguisticamente dotato a confrontare l’articolo originale sul New York Times, in particolare l’ultimo paragrafo, con la versione sul Corriere.