Chi ha la mia età associa inevitabilmente al nome di Nicola Arigliano la frase “Gruppo vacanze Piemonte, si parte!”, dai Caroselli del digestivo Antonetto. Pe chi è più giovane il suo nome non dice assolutamente nulla, anche se negli anni ’90 era tornato ad apparire anche in televisione.
Ma Nicola Arigliano, morto stanotte, era molto di più: non solo un crooner ma anche un jazzista, con uno stile di antan che era assolutamente piacevole all’ascolto. Eppure è sempre la tv, anzi la pubblicità, quella per cui vieni ricordato…
Ultimo aggiornamento: 2010-03-31 11:40
La stessa sorte tocca a Franco Cerri, Ferrari (quello del Dixan), e tanti altri.
La TV la vedono tutti, gli spettacoli no ;-).
Se Arigliano avesse suonato nella sua carriera solo davanti ad 1/1000 dei suoi spettatori televisivi, avrebbe superato in popolarità gente come assai famosa…del resto perché tutti vogliono andare in TV scusa?
ho una versione di Sixteen Tons cantata da lui, e la mitica 20 km al giorno. si, un grande swing man. la cosa che mi dispiace è che probabilmente mancherà solo a pochi ultraquarantenni (o quasicinquantenni)
@mestesso: il punto non è che occorre la tv per essere noti, ma che con la tv diventi noto per cose che non c’entrano nulla con quello che fai. Se nelle gite del Gruppo Vacanze Piemonte ci fossero stati dei suoi intermezzi musicale, non ci sarebbero stati problemi.
@.mau.: il mio punto è che hai scoperto l’acqua calda. In più togli la parola tv e sostituiscila con giornali|radio|Internet ed avrai lo stesso identico risultato, storicamente successo un infinità di volte nel passato remoto e recente. Ed il bello è che lo stesso meccanismo si ripeterà per i nuovi media che verranno!
Il problema non è il medium ;-).
@mestesso: “scoperto”? sono cose note da decenni. Però non vedo perché non possa lamentarmici su lo stesso.
Qualcuno dovrebbe spiegarmi chi è il jazzista d’avanguardia citato nell’articolo, ho il fondato sospetto che abbiano confuco Mario Schiano ( jazzista ) con Schifano ( pittore ) che ne dite?