De Creto

Leggo dal Corsera: Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha spiegato che non è stata effettuata alcuna modifica alla legge elettorale e che «non c’è stata alcuna riapertura dei termini»: «Abbiamo dato un’interpretazione per consentire al Tar di dare applicazione alla legge in modo corretto».
Mi immagino il testo del decreto: «Interpretando il nome del loro partito, le liste del Popolo della Libertà hanno libertà di essere popolate come e quando vogliono.»
Naturalmente nessuno si stupisce che questo governo faccia un decreto legge per le sue liste: o pensate ancora che esista il concetto di interessi conflittuali?
(ps: lo sapete, vero, che io non ho il diritto di voto qui in Lombardia? Non è stata ammessa nessuna lista che mi possa rappresentare)

Ultimo aggiornamento: 2010-03-05 22:08

7 pensieri su “De Creto

  1. asd

    Quello che da piu’ fatidio e’ la palese ipocrisia di affermazioni quali “Ridiamo il diritto di voto” e simili, ma forse sono io che sono in malafede, se tutto cio’ fosse successo ad una qualsiasi altra lista le avrebbero dette comunque vero?

  2. Bubbo Bubboni

    “Berlusconi crea una ley a la medida de su partido
    El primer ministro italiano busca rescatar listas electorales de su partido excluidas por los casos de corrupción”
    Mah, comunque all’estero non sono rimasti delusi, forse un po’ confusi ma non delusi. Poi nell’articolo si dice che le tali liste furono “excluidas por los jueces a causa de diversas irregularidades”
    Meno male, finalmente un segnale di coerenza da parte delle istituzioni che proseguono con una politica omogenea [A CHI] e congruente [CON COSA]!

  3. marcoxa

    Ma come, non c’è nessuno che ti rappresenta? Al prossimo giro raccogliamo le firme per fare la “Big Bang Theory Lista” :)

  4. Fang

    Come, giorni a ripetere che dura lex sed lex, la forma è sostanza e lo spirito è materia (ok, questa l’ho aggiunta io :P) e adesso che la forma è cambiata[1] ve la prendete con la sostanza che c’è dietro?
    [1] Suppongo[2] nel rispetto di tutte le procedure formali. Quindi la forma è cambiata in virtù del rispetto della forma (da ripetere ricorsivamente a piacere) e come tale la nuova forma e le formalità che hanno permesso la sua creazione devono essere difese con lo stesso vigore con cui si difendeva la vecchia.
    O no?
    [2] Del resto ciò che suppongo io, ignorante assoluto in materia, così come ciò che suppone chi la materia la conosce, è irrilevante, giacché la forma prevederà che il controllo sia affidato a qualcuno di ben preciso e che solo Egli abbia voce in materia. La mia conclusione, nel caso non lo si fosse capito, è che appigliarsi alla forma non sia poi questa grande idea, a meno che la forma non la si gestisca personalmente.

  5. .mau.

    @Fang: dipende da qual è la forma e quale la sostanza. Quando il Consiglio di Stato ha riammesso il listino Polverini (dove mancava la controfirma del rappresentante di lista) mi è sembrata cosa doverosa: se il problema di Formigoni fosse avere timbri non tondi ma quadrati mi sembrerebbe ovvio ammetterli; se invece il problema è che quei timbri non hanno data e potrebbero essere stati apposti chissà quando le cose cambiano.

  6. .mau.

    @Mario: a parte che non credo che uno di quei cinque ministri si sia confidato, ancorché anonimamente, col giornalista del Messaggero, Berlusconi sa benissimo che se avesse provato ad andare contro Napolitano metà della destra lo lascerebbe.

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