Non avrei voluto parlare della sentenza di condanna in primo grado di tre dirigenti Google per il video pubblicato su Google Videos dove un disabile veniva filmato mentre era picchiato. Finché non ci sono le motivazioni della sentenza non è che si possa dire chissà che cosa. Però, soprattutto dopo questo bel post di De Biase, qualcosa forse posso aggiungerlo anche io.
Innanzitutto non c’è stata una condanna per diffamazione, e questo è importante; il principio si direbbe essere che fornire semplicemente il supporto non è un problema. La condanna è stata infatti per violazione della privacy. Sfogliando i miei quasi decennali archivi, ho scoperto che in effetti quella era la ragione per cui avevano sequestrato i server; quindi tutto torna.
Quello che manca ancora – ed è per questo che bisognerebbe leggere il dispositivo della sentenza – è se è vero che Google Videos ai tempi del fatto affermava che avrebbe controllato tutti i filmati aggiunti, o comunque non facesse esplicitamente affermare che chi li postava aveva tutti i diritti. Se la cosa è effettivamente così, potremmo tirare tutti un sospiro di sollievo, scoprire che per una volta non c’è stato un tentativo di imbavagliare la rete e tenerci all’erta per i prossimi attacchi, mentre facendo finta di niente cancelliamo tutto quanto scritto a caldo. Altrimenti, preoccupiamoci eccome.
[spero non sia necessario aggiungere che per quelli che hanno picchiato il ragazzo ci sarebbe dovuta essere l’aggravante dell’avere girato il video e l’ulteriore aggravante di averlo pubblicato]
Ultimo aggiornamento: 2010-02-25 11:09
Ma alla fine che hanno fatto ai picchiatori?
i picchiatori sono stati condannati a dieci mesi di messa in prova presso i servizi sociali; l’insegnante che (non) era in classe in quel momento è invece ancora sotto processo.
C’è un articolo sull’edizione torinese di Repubblica.
Non trascurerei il fatto che i genitori del ragazzo, se il video su Google non fosse stato pubblicato o non fosse esistito, non sarebbero probabilmente mai stati messi al corrente di questa violenza.
Be’, anch’io ho scritto due righe
ho visto… ma come avrai visto nemmeno io parlo davvero, aspettando le motivazioni.