Un paio di settimane fa avevo segnalato l’affermazione sentenziata dall’assessore all’ambiente Paolo Mascari, secondo cui «Dal 79 ad oggi non cè stato un solo anno in cui lo smog sia peggiorato, anzi la situazione è migliorata.»
Poi mi è capitato di trovare i dati storici trattati da Arpa Lombardia (quindi dalla regione stessa); l’immagine qui in cima è presa da loro, come potete vedere voi stessi andando sulla pagina dei dati storici e selezionando “Milano – Particolato totale sospeso” (secondo la tabella, il PM10 è l’80-85% del totale, quindi i dati si possono applicare senza troppi problemi)
Non so perché ci siano due colori diversi, immagino che siano cambiati i criteri di calcolo; quello che però si vede ad occhio è che dal 1994 la media annua è più o meno restata costante, con l’unica differenza che ultimamente ci sono più differenze tra estate e inverno. I trentun anni di calo continuativo sono solo nella testa dell’assessore, mi sa.
Detto tutto questo, vorrei che si evitasse di trarre facili conseguenze dal disegnino. Noi abbiamo infatti soltanto una serie di “numeri singoli” (passatemi il termine: intendo che epr ogni periodo di tempo abbiamo un singolo valore) che sono il risultato di un numero non meglio identificato di variabili. Probabilmente negli anni ’70 c’erano più industrie e il riscaldamento contava di più nella produzione di micropolveri; e sicuramente anche le automobili attuali producono meno particolato di quelle di trent’anni fa. Ma è anche vero che ci sono più molte automobili, quindi il loro contributo complessivo potrebbe essere comunque cresciuto in questi ultimi anni. Diciamo insomma che questa notiziola è una “povera matematica preventiva”, per evitare che qualcuno balzi a conclusioni affrettate :-)
Ultimo aggiornamento: 2010-02-15 07:00
.mau., ma sei proprio convinto che i dati siano quelli effettivamente misurati quando c’è tutto l’interesse a fare il contrario? Per me sono tarocchi alla base, e volutamente.
Questo modo di vedere le cose è truffaldino. Ho fatto una tesi sul particolato totale (PTS) nel lodigiano e so di cosa parlo. Sono passati ormai 12 anni da allora, ma due cose me le ricordo:
1) prima degli anni novanta non si monitoravano i PM10. Forse è per questo che il colore cambia nel 1998.
2) i PM10 sono molto più pericolosi degli altri, perché riescono ad arrivare all’interno del nostro apparato respiratorio (trache, bronchi, alveoli) con conseguenze molto più nefaste. Non a caso gli obiettivi qualità dei primi anni novanta e i successivi limiti per fine anni novanta (non so se la normativa è stata aggiornata) indicavano valori di PM10 molto più bassi dei PTS. Anche i metodi di rilevamento sono diversi. Quindi i due dati non sono sovrapponibili.
Altra cosa: i limiti indicati dalla legge, se non ricordo male, non riguardano medie mensili, ma medie annuali, medie giornaliere e 95° percentili su base annua. Questi dati descrivono meglio la qualità dell’aria a prescindere dagli andamenti stagionali e le situazioni contingenti di pericolo.
La realtà è che in fatto di polveri siamo in piena emergenza, da anni, ma si fa finta di nulla e si mette la testa sotto la sabbia, pardon, la polvere.
ciao
nicola.
E’ come dice Nicola, una volta si monitoravano le polveri totali, adesso le PM10.
La cosa un po’ bislacca in questo genere di rilevamenti è che non sai se quelle che si monitoravano prima erano effettivamente polveri fini o PM10 e i limiti massimi tra polveri totali e polveri fini erano diversi (per assurdo quelle che venivano indicate nel totale delle PTS avrebbero potuto essere anche tutte polveri fini)
La cosa in realtà si ripropone anche adesso, nel senso che ad esempio i limiti per le polveri finissime (PM 2,5 e PM 1) sarebbero ancora più bassi, ma in realtà quando vai a monitorare le PM10 sai solo che sono polveri fini, ma non se stai rilevando PM10, 2,5 o 1.
Per assurdo infatti tutto il dato che tu hai sulle PM10 potrebbe essere invece composto solo da PM2,5 perciò se consideri il limite previsto per le PM10 magari sei dentro ai limiti di legge, se tu applicassi invece quello delle 2,5 saresti fuori…
Boh, non so se si è capito :)
Ops, ho pure fatto un errore. Nella seconda riga va letto “non sai se quelle che si monitoravano prima erano effettivamente polveri TOTALI o PM10”.
E già che ci sono, una preciazione: “PTS” sta per polveri totali sospese (se ben ricordo), PM10 significa particolato di dimensioni inferiori a 10 micron, così pure 2,5 e 1.
Come diceva nicola, più il particolato è fine e più è pericoloso, perché entra più facilmente nel sistema respiratorio.
Io avevo tentato un’analisi un paio di settimane fa:
http://bertola.eu/nearatree/?p=1728
concludendo che il blocco delle auto Euro 0-1-2 è evidentemente inutile se non per far vendere più auto (e per far passare il messaggio criminale per cui basta calare la lira per comprarsi l’auto nuova e poi sei legittimato a prendere la macchina anche per andare a comprare il pane duecento metri più in là).
posso aggiungere caos al caos? :)
so per certo che esistono (almeno) due metodi di misurazione del PM10. uno è istantaneo, ma dovrebbe essere meno accurato (e sottostima). un altro richiede delle operazioni da compiersi in laboratorio.
il semplice passaggio da un metodo all’altro riduce il PM10 :)
(forse è questa la ragione del cambio di colore?)
intanto posso dirvi che oggi a Milano l’aria è davvero fetida.