Sempre per quanto riguarda l’inquinamento milanese, il Corsera titola “Smog, indagato anche Penati”. Immagino che il terzismo del quotidiano di via Solferino preferisca non mettere i nomi di Formigoni, Moratti e Podestà – tutti nel registro degli indagati – se non nell’occhiello dell’articolo; per quanto l’ex venditore di polizze Unipol sia a mio giudizio impresentabile, non credo sia giusto dargli la colpa anche dello smog. La Provincia aveva persino dato un contributo per abbassare i costi degli abbonamenti settimanali dei mezzi…
Ma la cosa divertente di questa inchiesta è senza dubbio il reato che viene contestato agli amministratori presenti e passati: «getto pericoloso di cose in luogo pubblico». Supponiamo pure che il PM10 possa essere considerato “una cosa”. A questo punto però tutte le volte che ciascuno di noi va in auto dovrebbe essere inquisito per lo stesso motivo, no? Possibile che non siano riusciti a trovare un capo di accusa un minimo meno ridicolo?
Aggiornamento: (14:40) come mi si fa notare nei commenti, il Corsera aveva già titolato sugli avvisi di garanzia agli attuali amministratori milanesi e lombardi, quindi il titolo del giornale è assolutamente corretto.
Ultimo aggiornamento: 2010-01-26 14:16
Da quello che ho capito è che Penati è stato iscritto al registro degli indagati dopo Formigoni e Podestà, in altra sede dibattimentale. Quindi il titolo non fa una grinza, perché è una notizia a sè stante, essendo accaduta in seguito alla prima. Non trovo nulla da ridire ed in questo caso niente terzismo.
Poi il getto è ridicolo, ma la legge è la legge, il magistrato applica anche quelle ridicole…tanto finirà in niente. Od in un getto di niente :-).
@mestesso: occhei per la mia accusa senza fondamento; in effetti il Corsera aveva già scritto degli altri avvisi di garanzia.
A suo tempo pure Radio Vaticana era stata accusata dello stesso reato per gli eccessivi livelli del segnale radio, superiori alle soglie consentite.
Definire “cosa” un’onda radio mi sembra ancor piu’ ridicolo del PM10, ma tant’e’.
Se vogliamo parlare di fantasia giuridica, nei sistemi di common law (dove spesso l’analogia è l’unica risorsa in assenza di norme specifiche) l’inquinamento viene a volte considerato un reato di “trespass”, che sarebbe più o meno l’ingresso abusivo nel fondo altrui.