Ieri sera sono passato in farmacia a prendere del Tantum Verde (che poi mi sono dimenticato di usare stanotte e stamattina, peggio per me). Mentre pagavo, ho visto sul bancone un foglio che spiegava come “per tutelare la privacy dell’utente” dal primo gennaio scorso negli scontrini non si indica più il nome del farmaco acquistato, ma il suo codice. In effetti mi sono trovato scritto FARMACO 022088076; sfrucugliando tra i vecchi scontrini ho scoperto che già il 30 dicembre ho acquistato 2 X FARMACO 032182038 (per i curiosoni: soluzione fisiologica per la Tortura delle Cento Fontane da fare a quelle due povere creature innocenti dei miei gemelli).
Come immagino sappiate, i medicinali sono detraibili dai redditi oltre una franchigia (mi pare 250 euro); qualcuno potrebbe immaginare che tutta la cosa è nata per evitare che quei curiosoni dei commercialisti vedano quante pastigline blu mi sono comprato l’anno precedente. (L’alternativa, che cioè qualcuno ti aspetti fuori dalla farmacia con una pistola in mano e ti imponga di fargli vedere il tuo scontrino, mi sembra leggermente più improbabile, anche se non di molto). Lasciamo perdere che non ho mai capito se io posso usare il mio codice fiscale per pagare (non “farmi prescrivere”, proprio solo pagare) la medicina di un altro, e lasciamo perdere che io facendo il 730 tengo gli scontrini a casa e non faccio nemmeno copia. Però sono andato dal signor Google, ho scritto codice medicinali e mi è arrivato come primo risultato questa pagina di FederFarma da cui non solo posso scoprire che il FARMACO 022088076 ha “prezzo a discrezione”, ma anche che la pastiglina blu (confezione singola, 100 mg per essere sicuri del risultato) ha ad esempio codice 034076099.
Sono sicuro che l’ipotetico perfido commercialista riesce anche lui a fare questa complicatissima ricerca, alla facciaccia della praivasi. Però volete mettere il Grande Risultato ottenuto non so se dal nostro beneamato governo o dal nostro ancora più beneamato Garante per la Privacy? Non vi sentite tutti più tranquilli?
Ultimo aggiornamento: 2010-01-22 13:58
Se posso permettermi un consiglio, da genitore più esperto, anzichè pagare a peso d’oro la soluzione fisiologica, la puoi fare tu in pochi minuti con acqua (bollita) e sale. Provata su tre figli, funziona a meraviglia.
Da genitore più esperto, un’altra via intermedia fra darsi alla chimica ed acquistare fialette, è quella di acquistare flaconi di fisiologica da 500ml e siringhe con ago da 20ml. Una volta usate le fialette di plastica, le si sciacqua (anche dentro) e le si ririempie. Ogni tanto si cambiano, giusto per evitare che qualche batterio le trovi eccessivamente comode. (Tanto non devono essere sterili, no?)
Per quanto riguarda la privacy siamo tutti più sicuri, ora.
@nicola: quella è la nostra soluzione (non fisiologica ;-) ), infatti. Le fialette non hanno senso.
Cos’è la tortura delle cento fontane? :-)
@zar: pulizia del setto nasale con una siringa (senza ago) con alcuni cc di soluzione fisiologica. Io la farei giusto ogni tanto quando li sento con difficoltà di respirazione; il Capo non è d’accordo e predilige un approccio continuativo.
E inoltre anche l’ambiente ne trae giovamento : meno fialette di plastica in giro, un bottiglione di soluzione fisiologica che dura per 10 anni, utilizzabile anche nella fase “aerosol a gogò
Anche io lo farei ogni tanto, non ci dovrebbe essere bisogno di farlo sempre. Ma se la Mamma dice così, ha ragione lei a prescindere.
Ne avevo parlato qui, ma ancora non ero stata in farmacia…
Io usavo le fialette solo con uno dei gemelli, che le trovava molto gustose e accettava quindi il compromesso: metà su per il naso, l’altra metà la bevi. Gli altri urlavano troppo e ne facevo a meno. La soluzione ottimale, ad averla a portata di mano, è la piscina di acqua di mare calda.
Quanto al delegare alla Mamma come Capo tutte le scelte relative ai figli, secondo me è una pessima idea. Ma ognuno a suo gusto, beninteso.
@theus: a cosa servono gli aerosol? Il nostro pediatra non ne parla mai, ma sento di coetanei (7 e 10) che lo usano spesso.
In fatto di salute, direi che le Mamme spesso ci prendono. Gli aerosol servono per le bronchiti, i raffreddori, quelle robe lì. Mai fatto?
Logicamente hai ragione, però è vero che la segretaria del commercialista magari non si mette lì con Google a cercare l’elenco dei codici… almeno così c’è un primo livello di protezione per lo “sguardo casuale”, poi se uno proprio insiste ovviamente riesce a saperlo lo stesso.
> […fialette, fialette e fialette…]
E come avranno fatto la mia generazione e le precedenti a sopravvivere senza le *indispensabili* fialette di soluzione fisiologica è un mistero.
Ora, è vero che la Natura è matrigna e selettiva e che affidarsi a Lei non è necessariamente il migliore dei metodi per far arrivare la prole alla maggiore età, ma non posso credere che tutti i vostri figlioli siano nati con una mutazione che non permette loro di espellere normalmente il muco dal naso, alla bisogna.
Non è che son capitato in una cricca di genitori un cicinin apprensivi? :P
@Fang: quarant’anni fa a Torino e Milano almeno c’era molta meno polvere.
@Fang: diventata madre, ho capito perché i bambini si chiamino anche mocciosi. Curo i miei figli in modo minimale e finora mi è andata bene.
@Zar#10: In casa nostra chi ha il raffreddore se lo tiene finché non gli passa. La bronchite non la so diagnosticare e dal pediatra li porto solo se hanno più di tre giorni consecutivi di febbre, quindi finora non l’hanno mai avuta (almeno ufficialmente).
Quanto alle Mamme Che Ci Prendono, noi mamme singolarmente e in gruppo ci capiamo il giusto. Non che anche i pediatri abbiano solo storie di successo.
@.mau.#13: vivo in una zona salubre di una città di mare. Ogni tanto dimentico che sono fortunata.