Wikipedia e il consenso (1/2)

(Quelle che seguono sono mie opinioni personali e non corrispondono necessariamente alla definizione formale di Wikipedia in lingua italiana, ammesso che tale definizione esista. Diciamo però che sono opinioni informate)
Quando molti – soprattutto dopo che la “loro” voce su Wikipedia è stata cancellata – scoprono che l’enciclopedia si basa sul consenso, si mettono subito a sbertucciarla dicendo “ecco, basta che un po’ di gente si metta d’accordo e si va a scrivere che due più due fa cinque!” Beh, non è proprio così, ma bisogna capire che cosa si intende quando si parla di consenso in questo contesto. Provo a fare un paio di esempi pratici, sperando di chiarire il concetto: per evitare troppe risse, mi limito alla geografia – fisica e politica – della nostra bella nazione.
Le regioni italiane oggi sono venti. Questo è un fatto, come è un fatto che quando si promulgò la Costituzione erano 19 (Abruzzo e Molise erano unite). Per quanto un sedicente movimento “Rimini über alles” voglia asseriee che Emilia e Romagna sono due regioni distinte e quindi il numero effettivo sia 21, la modifica non verrà nemmeno messa in discussione. La cosa però cambia se ci mettiamo a discutere su quali siano i confini fisici dell’Italia, dando per buono che a nord siano dati dalle Alpi e quindi dallo spartiacque. Sul Canton Ticino non c’è molto da dire; il Ticino sappiamo bene che si immette nel Po. Ma che dire di Istria da un lato e Nizza e Mentone dall’altro? Qui la situazione è molto più fluida. I fiumi che sfociano nel Mediterraneo – e anche qua si potrebbe iniziare una discussione su dove finisce il mar Ligure, ma lasciamo perdere – sono dalla parte opposta dello spartiacque alpino; la stessa linea di ragionamento che dice “la Valle Roya è geograficamente italiana, perché il fiume entra in Italia a Ventimiglia” può essere rigirata affermando “Ventimiglia è geograficamente francese, visto che il Tenda fa da spartiacque e il Roya giunge fino a Ventimiglia”.
Qual è la risposta corretta in questo secondo caso? Beh, se si trova una fonte ufficiale sovrannazionale – per il mar Ligure ad esempio questa fonte esiste – e questa fonte è generalmente accettata, allora la si cita e basta. Se non c’è una fonte ufficiale allora bisogna vedere cosa ne pensano i fruitori di Wikipedia; in questo caso si può effettivamente parlare di ricerca del consenso. Occhei, forse l’esempio è un po’ contorto ma se provate a immaginare cosa succede con la critica a un artista, o con le capacità di un politico. Detto in poche parole, il consenso si cerca quando non ci sono dati fattuali e ci si deve basare sulle opinioni.
Poi, a dirla proprio tutta, in Italia non ci sono venti regioni… il Trentino-Alto Adige in pratica non esiste, e ci sono le due Province Autonome di Trento e di Bolzano-Bozen i cui presidenti fanno a turno le veci del Governatore della ex-regione. Questo è un esempio della seconda situazione in cui si cerca il consenso: quando ci sono dati – o, come capita ben più spesso, teorie e ipotesi – discordanti. In tali casi, partendo dal principio che tali dati abbiano comunque una loro effettiva valenza e non siano del tipo “me l’ha detto mio cugggino”, è assolutamente vero che anche le teorie più minoritarie hanno diritto di citazione in Wikipedia. Ma non è vero che si dà loro lo stesso peso! Nel caso delle regioni italiane, si scriverà che il Trentino-Alto Adige è solo un’espressione geografica e non politica; per una teoria scientifica minoritaria, si scriverà probabilmente che alcuni scienziati propongono una diversa spiegazione, ma che la maggior parte dell’ambiente scientifico non concorda affatto con loro. La cosa piu difficile è riuscire a trovare una formulazione che accontenti tutti, tenendo conto che le minoranze sono generalmente molto più rumorose delle maggioranze; ecco appunto la necessità di arrivare a trovare un consenso sulla forma da adottare.
Resta poi la terza forma di consenso, che è poi quella che fa arrabbiare di più chi ritiene di essere ingiustamente ostracizzato: quella legata all’importanza del testo… ma di quello ne parlo domani.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-07 07:00

5 pensieri su “Wikipedia e il consenso (1/2)

  1. Riccardo Ghinelli

    Per quanto riguarda le regioni occorre anche tener conto dell’opinione di un allievo che rispose:
    “Le regioni d’Italia sono 20,5”
    “Ma cosa dici!”
    “C’è scritto sul libro, guardi: ‘le regioni d’Italia sono 20, 5 delle quali a statuto speciale,’ ”

  2. Daniele A. Gewurz

    Non sono sicuro di essere completamente d’accordo con “Se non c’è una fonte ufficiale allora bisogna vedere cosa ne pensano i fruitori di Wikipedia”. Io frequento soprattutto la WP inglese, e quindi può darsi che ci siano differenze nel modo di procedere, ma sono abbastanza sicuro che lì, se “non c’è una fonte ufficiale”, o non si scrive niente o si riferiscono le varie opinioni (esterne alla WP) cercando di non dare un “undue weight” a quelle troppo minoritarie. Credo che l’idea sia che la WP non deve essere mai una fonte primaria, la prima ribalta su cui appaia una nuova idea, o opinione, o soluzione di un problema etc.
    Se nessuno nella letteratura geografica si fosse mai posto il problema di dove finisce la Ciociaria, non dovrebbe essere sulla WP che compare per la prima volta una (proposta di) soluzione: se siamo così bravi – dico noi che mettiamo mano alla WP – mettiamoci insieme, scriviamo un articolo, facciamocelo accettare dall'”International Journal of Ill-defined Regions’ Boundaries”, e a quel punto esisterà finalmente una fonte da citare.

  3. Piero

    Non ho capito cosa intendei per consenso. Io per consenso intendo con-sentire, sentire insieme, pensare insieme come dall’etimologia della parola. Il dizionario Hoepli definisce il consenso come “Atto dell’acconsentire; approvazione che deriva da concordanza di idee o di opinioni”. Il thefreedictionary lo definisce come “1 autorizzazione approvazione veto permesso concesso alla realizzazione di qlco. 2 intesa dissenso accordo unanime di più persone”. Il dizionario medico lo definisce come “approvazione di una pratica medica o chirurgica da parte della persona che la deve subire, o di chi la rappresenta, se minorenne o incapace”. Wikipedia mi dà una pagina di disambiguazione approfondita.
    Al di là dei vari significati il consenso non può che essere unanime e non a maggioranza, altrimenti nel caso di consenso a maggioranza non penso che si possa parlare di vero consenso, ma soltanto di consenso parziale che non è vero consenso.
    Sentire insieme, quindi. Entra in gioco la teoria degli insiemi per metterla in matematica, dove l’insieme “consenso” è determinato dai suoi elementi i quali hanno la caratteristica di acconsentire, cioè di appartenere all’insieme di coloro che acconsentono, che non può che essere unanime, perché se ci fosse anche soltanto un dissenziente, questo andrebbe tolto e messo nell’insieme “dissenso” in quanto non appartiene all’insieme “consenso”. Quindi l’insieme “consenso” non può che essere unanime, formato da elementi con le stesse caratteristiche e non a maggioranza, altrimenti l’insieme “consenso” sarebbe l’unione di due insiemi differenti e non potrebbe più chiamarsi insieme “consenso”.
    Quindi quando in Wikipedia leggo “Il metodo del consenso o processo decisionale consensuale, è un processo decisionale di gruppo, che ha come obiettivo quello di pervenire ad una decisione consensuale, cioè che non sia solo l’espressione dell’accordo tra la maggioranza dei partecipanti, ma che integri nella decisione anche le obiezioni della minoranza.” mi sembra, almeno sulla carta, una metodologia di procedere corretta e democratica.

  4. .mau.

    @Piero: anche lasciando perdere IETF e il suo “rough consensus” (un ossimoro?), si dice normalmente “il consenso per il PresConsMin è aumentato”. Se erano già tutti d’accordo – e allora sarebbe stato un sinsenso, mi sa – come fanno ad esserlo di più?
    In poche parole, in Wikipedia “consenso” è più o meno “trovare una quadra”.

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