Si può fare matematica a fumetti? Sì, se si è bravi. Davide Osenda, con la sua Gottinga (Davide Osenda, Ultima lezione a Gottinga, 001 Edizioni 2009, pag. 80, € 12.50, ISBN 9788895208923), racconta ad acquerello l’infinito dei numeri, anzi gli infiniti, e l’ipotesi del continuo, uno dei risultati che ha sconcertato il mondo matematico della seconda metà del ventesimo secolo. Le tavole della prima parte del libro erano già note a chi frequenta i Rudi Mathematici; nella versione stampata sono stati aggiunti due nuovi capitoli che riguardano appunto le due facce dell’ipotesi del continuo – non ci sono contraddizioni né a crederla vera né a crederla falsa, ognuno faccia quel che crede!
Se mi è permesso fare un appunto a Davide, questa aggiunta è meno riuscita delle tavole iniziali, non tanto per la parte matematica quanto perché manca la commistione tra il mondo matematico e quello “là fuori”, che esiste ma mi è sembrato un po’ staccato. (Göttingen è stato uno dei principali centri per la matematica dai tempi di Gauss fino ai primi anni ’30, quando con l’arrivo del nazismo la scuola in pratica si perse e rimase solo l’ormai vecchio Hilbert) Vi consiglio però vivamente di procurarvi il libro; godetevi le immagini davvero belle, ma state anche attenti alla matematica che c’è dentro!
Ultimo aggiornamento: 2014-03-11 14:32
Gottinga non è sparita solo per il nazismo. Sarebbe potuta risorgere, ma un grande matematico ha fatto un errore di valutazione – ed è riuscito ad evitare, con mezzucci squallidi, l’arrivo di Hirzebruch. Il resto è storia: in tempi recenti, la storia include una barca di soldi a Bonn come centro di eccellenza, mentre Gottinga arranca.
Molto è stato tentato nel frattempo per rimediare, la posizione di Gauss l’ha coperta Grauert (oltre a un nostro comune conoscente) ma resta peggio di quella dell’insegnante di pozioni a Hogwarts. Che io sappia, al momento è di nuovo vacante.
Lo trovi in Licenza Creative Commons qua:
http://andreaplazzi.wordpress.com/2008/03/28/cantor-hilbert-osenda/
@peppe: avevo già la versione iniziale, presa dai Rudi Mathematici. Però bisogna sostenere la produzione matematica italiana, no?
Assolutamente si. Infatti ne ho parlato anche io (prima di scoprire questo tuo post) citando anche il libro. Se vai al sito di Andrea Plazzi trovi gli sviluppi della faccenda (http://andreaplazzi.wordpress.com/2009/12/27/okay-poi-basta/)
Ciao