Il paradiso maoista (libro)

[copertina]Magari c’era anche una ragione ben precisa perché il primo libro scritto da Philip Dick (Philip K. Dick, Il paradiso maoista [Gather Yourselves Together], Fanucci 2007 [1994], pag. 364, € 16, ISBN 978-88-347-1249-8, trad. Giuseppe Costigliola) era sempre rimasto inedito ed è stato pubblicato ben dopo la morte dell’autore, quando ormai anche le sue liste della spesa sono state edite. L’ambientazione, con la innominata Compagnia che fugge dalla Cina conquistata da Mao lasciando tre suoi impiegati a passare le consegne ai comunisti, non sarebbe male; ma è chiaro che i caratteri dei protagonisti sono stati appena abbozzati, e il libro si perde in descrizioni inutili e soprattutto stantie, come le pagine e pagine dedicate a una vecchia amante di Verne che non ha alcuna parte nella trama. Anche l’epilogo, con il suo anticlimax, lascia l’amaro in bocca. La traduzione mi è parsa abbastanza piatta, ma immagino che la colpa sia più che altro del materiale originale. In definitiva, se ne può fare tranquillamente a meno.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-03 07:00

Un pensiero su “Il paradiso maoista (libro)

  1. popinga

    Come Nemico del Popolo non potevi esimerti dal criticare un libro dal titolo così poetico e veritiero. Le Grandi Conquiste della Rivoluzione hanno portato la Cina a essere la più grande potenza industriale, demografica e, tra poco, finanziaria del Pianeta (gran parte del debito pubblico americano è coperto da capitali cinesi, il che significa che gli yankee non sono più padroni della loro spesa). Le Quattro Modernizzazioni sono progredite geometricamente a 16, 64, 256, ecc. con grande scorno del capitale internazionale. L’Oriente è rosso, recita il loro inno e la Cina è sempre più vicina. [Volevo scrivere una serie di cazzate in stile maoista, ma mi accorgo che molte cose che ho scritto sono vere].

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