Scopro da storiedime che i soliti ricercatori britannici hanno trovato la “formula matematica per il regalo perfetto”. Tale formula sarebbe T*L+Pi+Po+Cr+S+U+H/radice quadrata di C, dove il pezzo T*L indica il tempo per cui il bimbo si divertirà col regalo, C è il costo, e gli altri valori corrispondono ad alcune caratteristiche, misurate in una scala da 1 a 5.
Ora, innanzitutto mi chiedo chi è che finanzia tutti questi interessantissimi studi ai ricercatori britannici. Può darsi che come qui da noi si debba dedicare il 5% dei costi di un’opera civile all’acquisto e installazione di qualche opera artistica, lì si debba dedicare il 5% dei fondi alla definizione di una ricerca stupida; chissà. Ma la seconda domanda che mi pongo è molto più triste. Perché mai ci si riempie la bocca di formule matematiche che nessuno guarda mai? Se almeno ricercatori e giornalisti sfruttassero la cosa per spiegare un po’ cosa succede qualitativamente – introducendo così ad esempio i concetti di proporzionalità diretta e inversa – almeno la gente imparerebbe qualcosa…
Ah no, scusate. In questo modo ad esempio si accorgerebbero che raddoppiare il costo non dimezza la validità del regalo, ma la abbassa di molto meno. Oops. Magari si accorgerebbero di chi è stato a commissionare lo studio?
Ultimo aggiornamento: 2009-12-02 14:19
Qui c’è tutto quello che serve sapere.
La formula e’ stata riportata anche errata, nel sito inglese da cui l’articolo l’ultimo addendo e’ T*L/sqrt(C).
Ci ho fatto caso perche’ pensavo che senza perdere tempo con gli altri addendi, con la formula scritta basterebbe scegliere C->0 per ottenere un regalo asintoticamente perfetto :-)
scritta così per me solo l’addendo H è diviso per radice di C ;)
Caro .mau. fai benissimo a chiederti chi finanzia i ricercatori britannici, dato che la “riforma” Gelmini-o-chi-per-lei dell’Università è ispirata proprio al modello albionico con iniezioni galliche.