integralismi

Sono ragionevolmente certo che nella mia scuola elementare e nella mia scuola media ci fosse appeso un crocefisso, anche se le pareti in cartongesso dell’allora media Giuseppe Ungaretti non mi danno troppa fiducia sulla possibilità di attaccarci un chiodo. Però non mi ricordo nulla, ma proprio nulla, al riguardo; né in positivo, tipo qualche richiesta di osservarlo o di ricordarci di Gesù, né in negativo, tipo scherzi fattigli. Insomma, per quanto mi riguarda il crocefisso è stato un simbolo assolutamente inesistente (Per la cronaca, in casa mia ci sono due rametti d’ulivo ma nessun crocefisso), e lo si può staccare dalla parte senza fare tutto questo baccano, visto non credo che cambierà qualcosa: mi permetterei solo di suggerire di trovare i fondi per ritinteggiare la parete, ché una macchia a forma di croce è paradossalmente molto più visibile di un complemento di arredo.
Mi limito ad osservare che ci sono molti più integralisti di quanto potessi immaginare, e si trovano da una parte e dall’altra della questione. E ho come l’impressione che ad arrabbiarsi di più se li si chiama così sono gli integralisti atei, che in duemila anni sono passati dalla categoria “stoltezza” alla categoria “scandalo” (cit.) :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-11-05 13:12

25 pensieri su “integralismi

  1. Yuri

    :)
    Uhm… ricordo che nella mia classe al liceo un paio di burle in effetti le fecero… ma a parte questo, onestamente il simbolo in sé non dico che non mi faccia né caldo né freddo, questo no, ma non mi sembra uno scandalo che ci sia, né tantomeno che non ci sia…
    Spiego meglio… pur essendo ateo, penso che la religione sia un qualcosa di molto intimo, personale. Se uno ci crede, non ha bisogno di simboli attaccati al muro per consolidare la propria fede. Se uno non ci crede, o crede in un altro Dio, non vedo perché gli debba dare così fastidio quel simbolo attaccato al muro.
    Più che altro trovo la cosa una sorta di “ostentazione del proprio status” (sia per i credenti che per i non credenti) che ha poco a che vedere con ciò in cui uno crede…

  2. Nemo_bis

    Nella mia scuola media i crocifissi erano tutti stati staccati, maltrattati, spezzati e buttati in un angolo. (Ed ero l’unico a curarsene, fra l’altro.)

  3. Marco Barisione

    Nel mio liceo i crocifissi sono tutti scomparsi quando hanno ridipinto i muri. Gli unici ad accorgersene siamo stati io e la mia professoressa di Italiano atea e comunista :)

  4. Coloregrano

    Mi ha colpito molto la discrepanza tra posizione delle forze politice e risultati dei sondaggi online. Da Sky al Corriere i favorevoli alla sentenza della Corte Europea risultano da un 30 ad un 50%. Paradossalmente invece nel quadro politico a favore della sentenza si è pronunciato apertamente solo Ferrero con il suo 3%.

  5. marcoxa

    Al liceo ricordo (o mi piace ricordare che fosse così) non avevamo tolto il crocefisso, ma avevamo appeso un poster di Frank Zappa ed una fetta di salame (forse in omaggio a Jacovitti, che se ben ricordo era un fascistone).
    A parte ciò, se pensare che il principio di separazione tra stato e chiesa sia una buona cosa ti renda integralista, allora sono in compagnia della Corte Suprema degli USA.
    Una volta stabilito questo principio allora, o appendiamo tutti i simboli (Mezzaluna, Falce e Martello, Stella di David, Ganesh con la zanna spezzata e rimovitore di ostacoli, $, la Grande Iguana etc etc), oppure nessuno. Non so cosa sia più semplice e/o bello. Credo però che il problema sia che gli integralisti a D.O.C. cattolici o del Kansas non siano molto per affiancare il crocefisso ad altri simboli.
    Morale della favola. Hanno ragione gli atei ed i liberi pensatori. Il loro (mio) integralismo non vuole imporre niente a nessuno e lascia al buonsenso come fare per ottenere ciò. Anche se mio nipote non è d’accordo.
    A preust

    Ntuniott

  6. xlthlx

    Uhm, integralisti? E poi perché atei?
    Casomai, laici: ci sono anche persone ad esempio agnostiche, per dire.
    Stai dicendo che chiedere di togliere i crocefissi negli uffici pubblici (non dimentichiamo le aule di giustizia) sia integralista?
    Perché se è quello che sostieni, beh, direi che non posso che dirmi piuttosto in disaccordo.
    Il crocefisso è un simbolo religioso, imposto durante il periodo fascista, che va contro l’articolo 3 della Costituzione Italiana, e contro la tolleranza religiosa.
    Poi, pensala come vuoi, ma questo è un dato di fatto ;)
    Il fatto che a te non dia fastidio, non esclude che non dia fastidio ad altre persone; che questo sia o no giusto, lo trovi scritto nella Costituzione.
    Poi liberissimo di non essere né repubblicano né democratico, ma basta saperlo ;)

  7. layos

    Volevo solo ricordare che nelle quattro più grandi democrazie d’Europa, oltre all’Italia, ovvero Spagna, Germania, Francia e Inghilterra, ossia paesi cattolici e “diversamente cattolici”, l’esporre simboli religiosi in edifici pubblici (in alcuni casi anche solo indossarli) è vietato per legge (da tempo).
    Noi facciamo tanto baccano unicamente perchè siamo una nazione del Terzo Mondo. Ci accapigliamo per cose che altrove sono normalità consolidate.
    Tempo fa un collega francese (per altro un moderatissimo ed educatissimo ingegnere cattolico) durante la pausa pranzo al baretto, vide al tg1 le immagini di un processo per un reato comune, con alle spalle dei giudici un gigantesco crocefisso e mi domandò stupito se questo tizio avesse commesso il reato in Vaticano, visto che lo stava giudicando un tribunale eclesiastico, tanto per lui poteva sembrare assurdo che in un Palazzo di Giustizia fosse esposto un Cristo in Croce.
    Alla mia imbarazzata spiegazione mi domandò come secondo me si sarebbe sentito un ebreo o un musulmano ad essere giudicato in un tribunale con ben visibile una croce, magari per reati affini alla sua frequentazione religiosa. Bisognerebbe chiederlo al tizio processato a Kabul per proselitismo, per essere stato sorpreso con una Bibbia nella valigia.
    Forse dobbiamo iniziare a guardare verso il Medio Oriente per avere dei riferimenti, piuttosto che al Nord Europa.

  8. .mau.

    @xlthlx: occhei, non atei ma diversamente religiosi (cosa che comprende anche le religioni diverse dalla cattolica e gli agnostici). Per il resto, a me sta benissimo che non ci sia un crocefisso nei pubblici uffici, e starebbe ancora meglio che ci fosse un simbolo della Repubblica Italiana (non la foto del presidente, però, vi prego. Va meglio persino l’Italia turrita). Quello che voglio dire è che l’unica ragione che si deve addurre per togliere i crocefissi è che l’Italia è uno stato laico e non confessionale, punto; mentre ho sentito troppa gente che tira fuori motivi che per me sono integralisti. (Lo stesso da chi tira fuori i motivi per cui il crocefisso deve restare, claro; ma di quegli integralismi ne parlano già gli altri e quindi è inutile che lo faccia anch’io)

  9. xlthlx

    Ah ok, però non so a cosa ti riferisci :) Non ho né letto né sentito nulla di integralista tra chi non vuole i crocefissi, per cui mi trovi impreparata :)

  10. Licia

    Molto interesse per la faccenda anche all’estero, dove se non altro c’è chi prova analisi da punti di vista diversi, ad es. quello artistico: Let Italy and its art keep the cross.

    PS  Come credo in molte altre scuole, al mio liceo il crocifisso era scomparso e qualcuno aveva scritto TORNO SUBITO sulla parete verdina…

  11. Barbara

    “diversamente religiosi”: dire “non cattolici” sarebbe più semplice.
    Se poi concordi che in uno stato laico non dovrebbero esserci simboli religiosi nei luoghi pubblici, mi chiedo chi siano gli integralisti atei: non mi risulta che sia stato chiesto lo scalpellamento delle madonnine ai crocevia o la copertura del Duomo di Milano (che a me continua a sembrare brutto, ma immagino che come a tante altre cose uno alla fine si abitui). Non ricordo neanche motivi diversi da quello da te così chiaramente ricordato, e sostenuto anche dalla Corte di Strasburgo.

  12. vb

    Mah… Certamente, parlando in generale, tra gli atei ci sono anche integralisti che vorrebbero vedere le chiese rase al suolo, ma il fatto che uno possa anche solo pensare che togliere il crocifisso dai luoghi pubblici sia una richiesta integralista dimostra solo quanto siamo arretrati. Comunque anche a me piacerebbe sentire un esempio di quali siano i “motivi integralisti” per togliere il crocifisso, non me ne viene in mente nessuno.

  13. P.G.

    Non ci sto a essere tacciato di integralismo solo perchè desidero che la scuola pubblica sia neutra rispetto alla religione; e non bisogna essere atei, per rendersi conto che il crocifisso ritrae un condannato a morte nel pieno di una delle forme di esecuzione capitali più crudeli. Ovvero è una immagine truculenta inadatta ai bambini di una scuola, e che agisce sul loro inconscio anche se -come scrivi – a livello esplicito non viene considerata.

  14. .mau.

    alura: considerando che il crocefisso nelle aule scolastiche nessuno se lo fila nemmeno di pezza, se uno dice che la sua presenza è discriminatoria oppure che dà un messaggio subliminale a favore della religione cattolica (limitandomi alle richieste al Consiglio d’Europa) dal mio punto di vista pone ragioni pretestuose esattamente come gli integralisti, e trovo preoccupante dare tutta quella importanza a una cosa che per loro dovrebbe contare zero.
    Poi ribadisco: l’italia è uno stato laico, e l’unico simbolo che può essere presente in un luogo pubblico è un simbolo dell’Italia (e il crocefisso non lo è, quindi non ci può stare). Spero che la differenza sia chiara (anche se probabilmente non accettata)

  15. mestesso

    Sono sostanzialmante d’accordo con te .mau., ma non credo che l’Italia sia uno stato laico. Motivi storici, essenzialmente. Formalmente si può dichiarare laica, ma sicuramente non nella sostanza.
    Inoltre, per simmetria, se la presenza della croce importa poco o nulla, si può lasciarlo lì dove è e risparmiare tanta fatica a dare tante giustificazioni nell’uno o nell’altro verso.
    Sono anche stato colpito da un ragazzino che, dopo aver chiesto il permesso alla sua compagna di classe indiana, ha portato il crocefisso da casa. Delle volte mi sembra di tornare ai tempi di de Amicis.

  16. .mau.

    @P.G.: È vero che quando mia mamma faceva la maestra ebbe un bambino che si lamentò perché si parlava di croceFISSO quando Gesù sulla Croce si muoveva. Ma pensare che un bambino si accorga che «il crocifisso ritrae un condannato a morte nel pieno di una delle forme di esecuzione capitali più crudeli» fa il paio con quelli che vorrebbero eliminare dalla faccia della terra i cartoni animati di Wile E. Coyote. Quella è un’immagine statica, e per avere l’idea di cosa significhi occorre qualcuno che te l’abbia detto.

  17. Barbara

    Concordo col fatto che la maggior parte dei bimbi e ragazzi il crocefisso nemmeno se lo fila. Mi chiedo se lo stesso possa essere vero per un giovane mussulmano, la cui religione vieta le immagini e considera Gesù un profeta, o per un giovane ebreo, che forse ha sentito dire in casa di quando i suoi antenati “deicidi” fecero una brutta fine.
    Infine, mi chiedo: se è vero che il crocefisso nessuno se lo fila, perché è meglio tenerlo? Non costa molto toglierlo (e dare una mano di bianco alle pareti non farebbe male alla maggior parte delle aule che conosco, concordo con .mau.).
    Quanto al bimbo che se lo porta da casa, ho sentito genitori vantarsi della precocità della prole, già razzista in prima elementare. Non mi stupirei se dessero anche ai figli un crocifisso da portare a scuola.

  18. .mau.

    @Barbara: non ho scritto che è meglio tenerlo. Ho scritto che trovo pretestuose le ragioni addotte da molti.

  19. mestesso

    @Barbara: Quanto al bimbo che se lo porta da casa, ho sentito genitori vantarsi della precocità della prole, già razzista in prima elementare. Non mi stupirei se dessero anche ai figli un crocifisso da portare a scuola.
    Non avrebbe chiesto il permesso all’indiana ;-). E se i suoi genitori sono razzisti, lui è un grande.
    Ripeto, per simmetria si può dire di lasciare tutto come è, visto che importa poco. Quanto al fatto che i mussulmani vietano la rappresentazione del divino, beh, allora non dovrebbero neanche girare per strada con tutte le chiese che ci sono!
    Ed io, quando vado in uno stato mussulmano, non mi offendo se Gesù non viene considerato per quello che lo considero io ;-). Paese che vai, usanze che trovi e *sempre rispetto*. Io rispetto loro a casa loro, loro rispettino me a casa mia. Il resto è ipocrisia spicciola, nemmeno razzismo.

  20. maxxfi

    A me e’ piaciuta la storiellina di Leonardo, che la vede come farisei (che impongono il crocefisso) vs. sadducei (che non lo vogliono). Sono due termini che descrivono bene l’integralismo di ambo le parti ed il fatto che nel mezzo ci sono tanti che non appartengono a nessuno dei due gruppi, ma che non fanno notizia.

  21. Barbara

    @mestesso: forse può essere utile reiterare la differenza fra quel che vedi per strada (comunque di crocefissi non ce ne sono tantissimi) e quel che vedi in un luogo gestito dallo stato, dove devi star seduto per 30 ore la settimana.
    Inoltre, insisto: _tu_ consideri il crocifisso come ti pare. Ma lo stato italiano non deve avere alcuna opinione in proposito, per definizione di stato laico, e deve rispettare l’opinione di tutti i propri cittadini. O pensi forse che non ci siano italiani di religione non cattolica? Fra parentesi, anche i protestanti di solito non amano esporre il crocifisso fuori dalle chiese.
    Noto inoltre che nessuno si pone il problema degli ebrei. Eppure è stato proprio un ebreo il giudice che ha chiesto (e in parte ottenuto) di far togliere il crocifisso da un’aula di tribunale.
    OT rilassante: qualche anno fa ho spiegato a mia figlia, allora 7 anni, che secondo i preti noi dovremmo avere molti più figli, accettando in particolare un imprecisato numero di fratelli (maschi). Ne ha prontamente dedotto che i preti sono esseri che non vogliono il suo bene ;-).

  22. Barbara

    Aggiungo che molti cristiani non cattolici sembrano assai soddisfatti della sentenza di Strasburgo.
    @.mau.#23: ebbene sì, qui si indottrina la figlia, ma solo a fin di bene. Le ho pure fatto un bel regalo quando le sue compagne di scuola hanno fatto la prima comunione. Anche la corruzione, insomma.

  23. mfp

    A me le chiese son sempre piaciute… non so che darei per farci una festa dentro… una bella cattedrale gotica sai che ambient… solo che al momento l’unico modo per strapparle ai preti e’ quello di commetterci dentro un numero sufficiente di omicidi da far andare in overflow tutte le aggendine dei cardinali che possono ri-consacrarle. Oppure agire sull’8per1000. Di certo c’e’ solo che i cartelloni integralisti sugli autobus non servono a granche’. Sono come la beneficenza… roba che acquieta le coscienze senza aumentare la conoscenza.

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