Toccherebbe dare ragione a Filippo Facci, quando scrive su Macchianera che siamo arrivati al punto dove la notizia non è più importante e passa via liscia a meno che non ci siano le immagini, come nel caso delle foto di Stefano Cucchi oppure del video dell’omicidio napoletano (omicidio che a maggio era stato relegato nella cronaca locale, e d’improvviso dopo cinque mesi è assurto agli onori delle cronache non appena sono apparsi i fotogrammi).
Peccato che per asserire il suo punto abbia messo anche lui nel suo post la foto di Cucchi pestato a morte (non cliccate se siete impressionabili). Si sa che io sono immaginofobo, basta vedere con quale rarità posto qualcosa allietato da una sia pur minima grafica; però capisco chi la pensa diversamente da me. Peccato che spiattellare le immagini senza neanche la possibilità di un opt-in sia per me una violenza. (Lo stesso vale per la colonna infame di repubblica.it e l’equivalente di corriere.it, intendiamoci. L’unico vantaggio è che in genere le miniature in homepage sono abbastanza piccole perché io non riesca a vederne i particolari)
Ultimo aggiornamento: 2009-11-02 13:28
Mah, forse l’effetto è proprio quello di trasferire attraverso le immagini la violenza subita da Cucchi sul lettore stesso. Io le ho viste per vie traverse e senza opt-in, ma se non ricordo male, una volta Repubblica pubblicava come prima pagina di una galleria il disclaimer bianco su nero “Le immagini sono blabla, se non vuoi vedere chiudi”, e credo debba esserci una sorta di obbligo morale.
(Poi sulle immagini dico solo che non le trovo granché impressionanti, ma penso di non fare testo, visto che sono sopravvissuto tranquillamente ad autopsie, parti e film di Tarantino :) ).
Hai ragione da vendere