Dal mio punto di vista, la situazione di Piero Marrazzo non è affatto parallela a quella di Silvio Berlusconi. La differenza non è naturalmente il fatto che il governatore del Lazio preferisse frequentare transessuali e non fanciulle più o meno giovani; quello è tanto utile per fare i titoloni sui giornali e solleticare il telespettatore tipico con tutta una serie di dico-ma-non-dico, ma le preferenze sessuali non c’entrano nulla. Il fatto è che Marrazzo era ricattato e ha taciuto il tutto, e questo tacere per quanto mi riguarda è gravissima e incompatibile con una posizione di governo. A quanto ne so, Berlusconi non è ricattato, quindi non vedo perché si sarebbe dovuto dimettere.
Invece non mi curo del berciare a destra sul fatto che Marrazzo non si sia dimesso (= elezioni a dicembre) ma autosospeso (= elezioni a marzo alla scadenza naturale del mandato). Anche in questo caso c’è una differenza sostanziale col caso precedente, quello dell’Abruzzo. Lì c’è stato uno scandalo di (presunte) tangenti, quindi essenzialmente politico, e Del Turco e la giunta tutta non avevano più la legittimità politica. Qui lo scandalo (il ricatto, ribadisco) è privato, quindi riguarda Marrazzo come persona e non Marrazzo come politico; la giunta non c’entra nulla. Che la legge elettorale regionale attuale sia fatta per dire “un uomo solo al comando” lo trovo irrilevante.
Infine una considerazione: com’è possibile che un giornalista sia così ingenuo da credere che una volta pagato e ottenuto il video che lo immortalava non ne rimanessero in giro altre copie? È una cosa ancora più incredibile del pensare che Berlusconi sia il mero proprietario di Mediaset e Mondadori ma nessuno chieda mai il suo parere in casi come questo.
Ultimo aggiornamento: 2009-10-26 11:28
sono d’accordo: le situazioni non sono affatto parallele.
in primis, non ci sono transessuali candidati o eletti nel pd. sebbene le binetti…
Sono completamente d’accordo. Tranne che a riga 4 avrei scritto gravissimo invece di gravissima, beninteso.
Sono un inguaribile idealista se penso che un politico che ha incarichi di governo debba come minimo meritarsi la fiducia del popolo e, di conseguenza, evitare assolutamente di raccontare balle?
In tal caso scusate l’intrusione, ma in caso contrario Marrazzo deve lasciare per le balle raccontate. E Berlusconi deve lasciare per la quantità fuori scala di balle inventate (e poi raccontate).
Bene, nella mia statistica rientri tra quelli che hanno capito ;)
Concordo. Con una postilla: le vere vittime di tutta la vicenda sono moglie e figlia del M’arrazzo. Anche in questo i due casi sono diversi: Veronica ha le prime pagine dei maggiori quotidiani a disposizione e potrà (mi auguro ma non sarà facile) spennare il suo pollo, loro potranno al più chiudersi in un triste silenzio.
Perche’ a Marrazzo scadeva il mandato tra 2 settimane quindi l’atto di autosospensione e’ stato un regalo al suo partito… il quale si sta gia’ affilando forchette e coltelli per quando Berlusconi (che “E’ Fatto Da Solo”) cade. Nessuna nobilta’ d’animo ne’ di Marrazzo (come e’ solito dei politici), ne’ del popolo italiano (che non va al di la’ del Partito della Pagnotta… e per fortuna).
Per me il paragone invece c’azzecca eccome; e soprattutto ci sono gli incarichi istituzionali saltati per andare a mign_tte.
@Fabrizio: Marrazzo ha saltato incarichi istituzionali per andare a trans?
La vera differenza è dell’essersi fatto scoprire.
Un Sorriso
A dire il vero non ci sono prove del fatto che B. sia ricattato.
Ciò nonostante:
1) il fatto che la massima carica dell’esecutivo faccia venire persone semisconosciute nelle sue residenze mi terrorizza, alcune delle quali armate di registratori;
2) qualche indizio c’è: ad esempio, l’intercettazione con Saccà, in cui gli chiedeva di sistemare una certa ragazza che probabilmente aveva minacciato di “parlare”.
.mau.: concordo con la tua analisi, e aggiungo che umanamente (e cristianamente) provo grande pena per Marrazzo. A parte la questione che evidenzi, la parte più pruriginosa della questione sarebbe dovuta essere solo affar suo, della sua coscienza e di sua moglie.
@ Thomas Jefferson : Eppure quello che passa è la differenza di gusti sessuali tra i vari esponenti! Del fatto che i “criminali” siano dei carabinieri mi sembra che non si faccia quasi menzione. La cosa che più mi ha lascato sorpreso è che non ho compreso come i “criminali” siano venuti a conoscenza della vicenda.
Un Sorriso
il più cattivo: no, la questione sostanziale è un’altra, come ha evidenziato correttamente .mau.
@ Thomas Jefferson : spero mi sia consentito dissentire. L’analisi di .mau. è certamente degna, ma la mia obiezione (forse a sostegno della tua?) era che di “fatti penalmente rilevanti” ce ne sono ma telegiornali, quotidiani e siti internet, secondo la mia lettura si sono concentrati sull’aspetto secondario/pruriginoso e non su quello sostanziale: Perchè qualcuno sapeva dove era Marrazzo? Perchè chi ha ricevuto informazioni invece di suggerire la mediazione non è andato a denunciare il tutto (questo l’ho rubato ad Alessandro Robecchi da suo sito)? Perchè Marrazzo non ha fatto come D.Letterman?
Un Sorriso
oh sì giuseppe, è effettivamente TERRORIZZANTE il fatto che delle persone possano entrare a casa del presdelcons armate fino ai denti di UN REGISTRATORE. inoltre è chiaro che tu sospetti che il presdelcons sia ricattabile o forse ricattato, dunque è ovvio che debba dare le dimissioni. non fa una grinza.
Un particolare interessante: allo stesso numero civico, via Gradoli 96, c’era ai tempi del delitto Moro il covo-base delle Brigate Rosse.
Si scoprì poi che diversi appartamenti dello stabile erano gestiti da società immobiliari riconducibili ai Servizi Segreti.
C’e’ un libro di Sergio Flamigni che ha questo indirizzo nel titolo!
“Il covo di Stato. Via Gradoli 96 e il delitto Moro”
http://www.ibs.it/code/9788879530859/flamigni-sergio/covo-stato-via.html