obiezione di coscienza sulla RU486

Beh, potrebbe anche essere utile ammettere l’obiezione di coscienza sulla vendita della pillola abortiva. Naturalmente il tutto deve essere regolato da una legge seria che tuteli tutte le parti. Ergo, se una farmacia ha un farmacista obiettore dovrà essere obbligata ad avere un altro farmacista non obiettore che faccia esattamente gli stessi orari, in modo che il diritto all’acquisto rimanga sempre possibile. Oppure la farmacia tutta può definirsi obiettrice; a questo punto però deve indicarlo esplicitamente all’esterno, con un elenco delle farmacie più vicine che non sono obiettrici. Ah, dimenticavo; in questo caso, in deroga alla legge attuale, sarà possibile chiedere l’apertura di una nuova farmacia non obiettrice a una qualunque distanza dall’attuale. Sicuramente il mercato sceglierebbe la farmacia più vicina alle proprie idee.
Semplice, no?
Aggiornamento: (24 ottobre) per la precisione, la RU486 può essere data dai farmacisti ospedalieri, e la CEI ha invitato i farmacisti a non dare anche la pillola del giorno dopo.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-23 20:50

28 pensieri su “obiezione di coscienza sulla RU486

  1. Thomas Jefferson

    Insomma, un modo un po’ convoluto per dire che sei contrario all’obiezione di coscienza in materia :-)

  2. .mau.

    @TJ no, sono favorevole in linea di principio. Però ritengo che se uno vuol fare una scelta così netta, in un posto inoltre regolamentatissimo, deve essere pronto a mostrare che ci tiene davvero.

  3. Thomas Jefferson

    Il punto è che se un farmacista obiettore è costretto ad averne al fianco un’altro non obiettore è come vanificare la sua obiezione. Così come il dover indicare per forza altre farmacie non di obiettori. Se il settore è già iperregolamentato la soluzione non è un’ulteriore regolamentazione :-)

  4. .mau.

    @TJ mi meraviglio che un ultraliberista come te no si accorga che l’obiezione di coscienza è una scelta del singolo e non deve essere un modo di impedire surrettiziamente la libertà altrui.

  5. Capitaneus

    Comunque, visto che la RU486 non si può vendere in farmacia, non credo che si porrà il problema…
    Peraltro, le stesse farmacie dovrebbero rifiutarsi di vendere anche preservativi o distribuire le pillole anticoncezionali, visto che sono anche questi “prodotti che hanno per scopo scelte immorali”.

  6. Gino Pieri

    Io sarei piú drastico que .mau, per me le farmacie rappresentano un servizio pubblico, quindi se non é in grado di attendere completamente a questo servizio che chiuda bottega e lasci lavorare quelli che hanno un senso di cittadinanza.
    Thomas, lascia di tergiversare e di subito que l´aborto é un crimine.Ostia, questi clericali hanno rotto i c…

  7. Thomas Jefferson

    Non mi pare, anzi. Mi pare il solito caso in cui per difendere una “libertà di” si comprime a norma di legge una “libertà da”.
    Ripeto, se il problema è l’iperregolamentazione del settore forse è meglio deregolamentare un po’, non aggiungerne altra, no?
    Se parlassimo di libera vendita di armi al
    supermercato faresti lo stesso ragionamento?

  8. Luca Massaro

    È apprezzabile questa tua maniera di conciliare posizioni antitetiche; io, meno conciliante, proporrei di spostare direttamente il farmacista obiettore nel reparto erboristeria.

  9. Barbara

    Ricordo a lorsignori che la RU486 non si vende in farmacia. Il che non inficia la validità dell’ottima proposta di .mau., che potrebbe applicarsi a tanti altri prodotti utili (una farmacia nella mia zona non vende profilattici).
    Ricordo inoltre che la Chiesa cattolica si oppone, in quanto le giudica potenzialmente abortive, sia alla pillola del giorno dopo che alla spirale, entrambe attualmente in vendita in farmacia (con obbligo di ricetta).
    Anche per l’obiezione di coscienza all’aborto avrei una soluzione semplice: chi vuole può non farli. Però si continuano ad assumere non obiettori fino ad averne abbastanza. Chi fosse assunto in quanto non obiettore e cambiasse successivamente idea avrebbe automaticamente una rescissione del contratto.

  10. .mau.

    @TJ la vendita di armi in Italia è forse libera a chiunque? Non mi sembra che il tuo paragone regga.

  11. Thomas Jefferson

    .mau.: perdona la pignoleria, ma non hai commentato sul primo punto e ti sei attaccato al secondo :-)
    Ipotizziamo che fosse libera (ho scelto quel tema perché immagino tu sia contrario più che alla ru486) in tal caso, rifaresti lo stesso ragionamento?

  12. popinga

    Condivido l’ottima proposta di .mau., da estendere anche a ospedali e cliniche (come la Mangiagalli) infestate da obiettori ciellini.

  13. Luca Tassinari

    Boh, io abolirei semplicemente l’obiezione di coscienza in campo medico e farmaceutico, previo ampio avviso a chi intende avviarsi alla professione. Chi studia per diventare ginecologo (o farmacista) dovrebbe essere informato a chiare lettere che il suo mestiere comprende l’assistenza alle interruzioni di gravidanza e non contempla la possibilità di rifiutarsi di fornirla. Se non è d’accordo, sceglierà serenamente altri mestieri o specializzazioni.

  14. mfp

    mau, non expedit. “la rete di farmacie” e’ un monopolio naturale; ie: no competizione possibile, teoria del mercato no buono. Infatti le farmacie che sono troppo simili ai supermercati sono posti da evitare accuratamente (entri che stai bene e esci che sei malato; te lo ricordi “Bruno” de “I ragazzi della terza C” quando andava dal libraio a comprarsi i libri per il compito in classe? Pero’ i libri non fanno male, la roba chimica fatta da multinazionali farmaceutiche… non ci metterei la mano sul fuoco). E infatti: costa di meno fare la deroghetta (ie: un aumento di complessita’ sistemica di natura legislativa), o abolire la legge che limita il numero di farmacie? Oltretutto mi pare – ma devo chiedere al mio avvocato – che sulla Costituzione le cure mediche (dovrebbero essere tangenti agli artt. 2 e 3) siano prioritarie rispetto al diritto di culto (artt. 7 e 8); se cosi’ fosse per fare questa quadratura del cerchio si DEVE o procedere in quel verso o cambiare la Costituzione (spostiamo i due articoli sulla religione in alto, cioe’ torniamo indietro di 100 anni, e via; tanto mi pare che Ratzy fino a che non ri-ottiene il potere temporale continuera’ a distruggere l’Italia).

  15. Gino Pieri

    Nel contratto di lavoro del personale addetto a cliniche e ospedali pubblici o che comunque ricevano sovvenzioni dallo stato a qualsiasi titolo, dovrebbe constare una clausula che proibe l´obiezione di coscienza. Chi, in obbedienza alla propria morale, intenda obbiettare dovrá trovare lavoro in altri ambienti.
    Saluti cari

  16. Thomas Jefferson

    mfp: la gravidanza è una patologia? C’è scritto in qualche rfc? E in materia di religione e di morale, non ti pare che tu stia di fatto imponendo una morale?

  17. .mau.

    @TJ: se le armi fossero in vendita libera tu sapresti fin dall’inizio se vuoi fare o no l’armaiolo; il farmacista ha iniziato il lavoro quando non c’era la RU486. L’esempio equivalente sarebbe qualcosa tipo “viene dato il permesso di vendere liberamente armi ai negozi di casalinghi, e un negoziante non vuole venderle”. Sarebbe esattamente la stessa cosa.
    @Luca: non è così banale. Pensa se il governo decidesse che i malati terminali con prognosi di vita massimo sei mesi venissero uccisi per risparmiare i costi delle inutili cure mediche, e il tutto venisse affidato evidentemente ai medici ospedalieri.
    @mfp: a parte che ho perso un attimo prima di ricordare che I ragazzi della terza C era una serie televisiva, che naturalmente non ho mai visto, non capisco il tuo punto. Se le farmacie fossero un monopolio naturale, sarebbero tutte comunali o regionali o qualcosa del genere. Per quanto riguarda il diritto alla salute, dovresti prima dimostrare che una gravidanza fa rischiare seriamente la vita in ogni caso (sì, rischi ce ne sono sempre, chiedere a mia moglie cosa le è successo: ma allora finiamola direttamente di fare bambini)
    Detto tutto questo, la mia posizione generale in merito è che io sono tendenzialmente contrario all’aborto salvo casi di reale pericolo di vita per la madre, e che preferirei di gran lunga una prevenzione sessuale; ma almeno fino a quando non si potrà portare avanti una gravidanza extracorporea non credo che la legge possa vietarlo; anche se omicidio, è l’omicidio di un parassita. A questo punto, aborto chirurgico o farmaceutico pari sono; ritengo giusto poter fare obiezione di coscienza a entrambi, ma appunto come scelta personale e non un tentativo di affossare la legge.
    Quanto alla pillola del giorno dopo, considerato che l’embrione non ha ancora cellule nervose non credo lo si possa definire un essere umano; dire che lo è in fieri significa anche dire che Every Sperm Is Sacred. Ergo, non ho preclusioni contro il suo uso.

  18. Thomas Jefferson

    @.mau.: Thanks. Mi pare però che tu porti una ragione in più a mio favore dicendo che il farmacista ha cominciato la professione prima dell’avvento alla RU486.
    Ma infine, anche accettando il tuo esempio aggiornato sulle armi, non mi hai ancora detto come la penseresti in quel caso. Il negoziante dovrebbe o non dovrebbe essere obbligato a pubblicizzare altri commercianti che possono vendere armi? Io credo di no. Tu invece che dici?

  19. .mau.

    @TJ: se la legge permettesse l’omicidio di onore entro ventiquattr’ore dall’onta, e quindi tu avessi poco tempo a disposizione per cercarti l’arma, direi proprio di sì.
    Poi sarebbe interessante scoprire il punto che mi interessa davvero, se cioè in condizioni normali la gente eviterebbe o no le farmacie con il marchio “io non vendo pillole del giorno dopo” anche per comprare altre medicine.

  20. mfp

    TJ, mau, perche’ avete pensato entrambi a “patologia”? “cure mediche” era riferito a questioni piu’ ampie della sola “patologia”… medicina e’ igene, e’ psicologia, e’ alimentazione, e’ semplice “consiglio” (tu conosci solo te stesso e quelle 3-4 persone che ti stanno attorno; il medico ha esperienza con migliaia di persone, oltre che conoscenza, e coscienza; il farmacista ha solo una formazione teorica limitata, nessuna esperienza, e una cassa dove battere scontrini). E’ aiutare il prossimo ad avere una migliore qualita’ di vita (cfr. Giuramento di Ippocrate).
    mau, la farmacia di per se no. “la rete di farmacie” si. Cioe’ una volta che il prodotto e’ – giustamente – venduto SOLO dalle farmacie, le farmacie sono limitate artificialmente nel numero, e l’apertura delle farmacie e’ subordinata ad un qualche meccanismo relativo alle altre gia’ esistenti…

  21. Barbara

    @.mau. #19: io lo faccio già: dalla farmacia che non vende profilattici non compro nulla.

  22. .mau.

    @mfp: credo che un farmacista potrebbe dirti le stesse cose. Quanto alla “rete di farmacie”, stai usando la parola “rete” in senso diverso da quello usato nei monopoli naturali: qui in realtà è “insieme di farmacie”. Il tuo ragionamento continua a non filare.

  23. mfp

    mau
    – coscienza&conoscienza (stiamo sempre li’ eh, come con la matematica e la fisica… diff mau mfp… restituisce sempre lo stesso output): no, il farmacista non puo’ permettersi di dirmi la stessa cosa. Il farmacista deve rendere conto al medico, ed entrambi devono rendere conto al paziente. Sempre (compresi i pazienti schizofrenici… i quali attualmente sono esclusi da quel diritto perche’ sono molto pesanti per i parenti e le istituzioni, quindi sono stati discriminati appoggiandosi ad una visione oramai obsoleta della schizofrenia; discriminare l’indifeso che schiamazza fa comodo a chiunque). Il resto non conta. SE vuoi fare diversamente, ALLORA mi devi PRIMA spiegare razionalmente (senza diffeomorfismi) come mai il mio cane – sicuramente meno interpretabile di uno schizofrenico visto che non si esprime in lingua umana, ma altrettanto pericoloso visti e i suoi 60kg e i lunghi denti montati su una mandibola che preme non so’ quanti quintali per cm2 – quando fa le puzzette inizia a brucare l’erba del giardino… come fa a sapere che gli fa bene curarsi con l’erba del giardino? E bada bene, che non la mangia tutta a casaccio. Quando mi avrai spiegato perche’ il cane che ha problemi di stomaco mangia l’erba (altrimenti no) allora, e solo allora, metteremo la coscienza del paziente in subordine a quella del medico (che pero’ e’ sempre piu’ preparato di un farmacista; quindi se il medico prescrive una medicazione di qualunque tipo, il farmacista vende senza rompere i coglioni con la sua coscienza… al piu’ puo’ provare a PARLARE con il suo cliente… come d’altronde fa anche il medico, e spesso si trova nell’angusta posizione di dover mentire al suo paziente per poterlo curare secondo propria coscienza… ma un farmacista non puo’ permettersi il lusso di non vendere una cosa che, per legge, si puo’ comprare solo li’: vogliamo tornare a Mr. Cucchiaio D’Oro? Vogliamo annullare i progressi – numeri, non pugnette; gli aborti sono calati – della legge sull’aborto?). Ogni professione, ogni etica professionale, ha i suoi cul de sac; l’avvocato DEVE difendere i criminali; il medico DEVE curare gli scemi; il farmacista DEVE vendere le medicine per gli scemi. Perche’ su 100 presunti scemi, 95 sono tali, ma 5 sono solo sfigati che hanno bisogno di aiuto, e non c’e’ modo di discriminare se non scendendo a fondo caso per caso (operazione che si puo’ fare solo con costosi carri armati; vatti a vedere una causa giudiziale di separazione… o un omicidio tra parenti… o una scansione retinica per entrare in banca… e poi capisci perche’ chiamo certe cose invasive, come i procedimenti giudiziali, “carro armato”; nel caso della medicina non esistono carri armati che curano… neanche il Prozac e il Ritalin). Ti rifaccio la domanda che ti ho fatto quando ho scoperto che avevi un blog, che non gradisci la forummizzazione, e domanda a cui non hai risposto: quando sei nei panni dell’autorita’, come coniughi la tua coscienza con quella di chi scrive?
    – “rete di farmacie”: c’e’ o non c’e’ una associazione nazionale delle farmacie? C’e’ o non c’e’ un entita’ astratta e generale che impone un determinato status alle farmacie? Se c’e’, allora e’ una “rete”. Non un “insieme”. Per non essere una “rete” deve essere deregolamentata l’intera vendita di medicinali. Cosa che personalmente auspico anche solo per vedere i medici liberi di curare i propri pazienti senza avere la farmacia che consegna alla casa farmaceutica i dati (non anonimi e non aggregati) sulle prescrizioni… ma attualmente e’ anni luce dalla realta’…

  24. .mau.

    @mfp: (a) il farmacista di gente ne vede tanta, non come un medico ma sicuramente più di me e te. (b) Il cane (o il gatto con l’erba gatta) va per istinto, qualunque cosa esso sia. Noi di istinto man mano che cresciamo ne abbiamo sempre meno. (c) non credo ci sia un’Associazione Nazionale delle Farmacie, o se c’è è qualcosa tipo l’Albo degli Ingegneri. C’è una rete degli ingegneri?
    Infine,
    »quando sei nei panni dell’autorita’, come coniughi la tua coscienza con quella di chi scrive?
    Se “autorità” è “sul blog faccio quello che voglio”, la risposta è banalissima: se uno scrive cose legali e in tema, ci restano che io sia d’accordo o no. Altrimenti rispiegati.

  25. mfp

    a) si, ma non e’ tecnicamente preparato. Probabilmente conosce la chimica meglio del medico, conosce la biologia come il medico, e conosce l’anatomia-fisiologia-etc un po’ meno del medico e… solo in teoria, zero esperienza; il farmacista – per fortuna – non mette le mani addosso alle persone; inoltre non e’ formato per conoscere e preoccuparsi della sofferenza altrui… una roba che si impara solo facendo la gavetta sul campo – dopo aver studiato TUTTO devi vedere gli occhi di una persona che soffre implorare pieta’, 1000 volte, e poi puoi fare il medico – con un buon mentore e/o credendo fermamente nel proprio Giuramento di Ippocrate. Inoltre le persone – hai detto bene – “le vede e basta”. Al piu’ puo’ pensare ad una psicosi quando vede l’occhietto storto/vitreo… o una tiroide maledetta quando vede le borse agli occhi… ma quelle cose le conosco perfino io che curerei tutto il possibile con rimedi naturali… figurati. (non mi fraintendere; sono conscio che una polmonite e tantissime malattie non si curano con le erbe; l’omeopatia mi fa sorridere e basta; pero’ quando un malessere non e’ particolarmente doloroso – non noioso, ma doloroso – e/o non c’e’ pericolo di danni permanenti, preferisco stare 2 giorni di piu’ a letto che impasticcarmi di robaccia chimica; insomma, inquinarmi con roba chimica perche’ il datore di lavoro mi vuole in ufficio… eheh… SeL’AndasseAPija’nDerCulo)
    b) l’istinto lo abbiamo anche noi e mano mano che cresciamo acquisiamo abitudini (ie: ripetiamo sempre gli stessi pattern “sicuri”: “quanto so’ bone le fettuccine che fa’ nonna mia con cui ho vissuto per 10 anni, come le fa’ lei non le fa’ nessuno”) ed esperienza (ie: a parita’ di intelligenza cruda, abbiamo maggiore probabilita’ di azzeccare scelte ottimali anche su decisioni mai effettuate prima… il problema non e’ Entscheidung ma l’Halting: “lavate i denti che te cascheno!”, “ah ma’, non me vaaaaa”… e poi alla prima trapanata… ti lavi i denti… e se non t’e’ bastato, al primo dente perduto… ti lavi i denti… e se non ti e’ ancora bastato: quando non riesci piu’ a mozzicare una fiorentina cotta bene… ti lavi i denti… e se sei proprio de coccio… alla prima parcella per un innesto di un dente finto… ti lavi i denti… sempre che tu non sia abbastanza ricco da poterti rimettere tutti i denti d’oro senza non dover rinunciare a niente… infatti le persone problematiche sono anche quelle che hanno troppi soldi, non solo cioe’ chi avendone troppo pochi e’ piu’ tentato di rubare una mela per mangiare; perche’ chi ha troppi soldi non ha necessita’ di fare esperienza in ogni singolo istante della sua vita).
    c) ah, non c’e’? E quando Bersani ha “liberalizzato” quelli che si incazzavano {farmacisti,panettieri,taxisti,panettieri,etc} chi erano? Non era “la rete di quelli che fanno la stessa professione che deve dasse una regolata e non ce so’ voluti sta’?”. O quelli che stanno castrando i giovani avvocati con la riforma dell’albo… che sono? O quelli che nel 1992 hanno splittato ing. elettronica in elett/info/tlc non erano quella “rete di ingegneri dotti” che vedevano la facolta’ perdere iscritti in favore di Informatica? C’e’ SEMPRE una rete, anche se non c’e’ un albo… e’ per questo che a forza di Berlusconi e Berlusconcini si finisce SEMPRE all’URSS (l’IRI)… la scuola austriaca (come Kondrachev prima di loro, anche se non riusci’ mai a formulare qualcosa di sufficientemente armonico) ipotizzava che i “corsi e ricorsi economici” (e quindi storici) erano causati proprio dalle banche, che cioe’ sarebbe bastato deautoreferenziare le banche (il contrario fatto dai nostri governanti; con leggi che permettono alle banche maggiore liberta’… loro la chiamano “flessibilita’”) per evitare crisi periodiche… (applicando questa teoria all’ict: http://punto-informatico.it/2622689/PI/Commenti/web-al-collasso-un-kyklos.aspx , guarda la data)
    Perche’ a me piace “sul blog faccio quello che voglio”… pero’ non mi piace declinato in: cose legali (quindi se la legge decide che tu non puoi parlare della legge… o del mafioso non ancora condannato in terzo grado… tu non critichi piu’ le leggi e le persone “sbagliate” e quindi non c’e’ piu’ evoluzione della legge?) AND in tema (come fai ad essere certo che non sia in tema? Una cosa “e’ in tema” se l’interlocutore parla di quello che vuoi tu? Sei mica il fratello segreto del Berlusca? Ma anche se non sei un berluscones… come fai a sapere se l’interlocutore ha fatto dei passaggi illogici o invece ha semplicemente evitato di esplicitare i passaggi intermedi per accorciare la discussione o perche’ dava per scontato che tu li potessi fare autonomamente? Per sapere se e’ in tema non puoi cancellare, devi discutere la sua tesi… il Metodo lo conosci, o no?). Dal mio punto di vista non andrebbe mai modificato/cancellato qualcosa scritto da altri… ma non pretendo che tutti applichino lo stesso metro… mi limito a desiderare ardentemente (e tacitamente) la morte di chi non lo fa autonomamente (a proposito di “diventare preti”, o “nazisti”, o “manager”… categorie ad alta probabilita’ di pena di morte… nel senso che statisticamente la gradiscono o quantomeno non la disdegnano). Sulla Costituzione americana (che su questo e’ “stranamente” migliore della nostra) c’e’ scritto “tutti possono parlare in pubblico anonimamente”… e una pagina web ad accesso libero e’ “pubblicissima”… mondovisione. Non solo. Ma se tu usi il protocollo sopra descritto, e un altro usa invece il “chi e’ troppo logorroico”, diventa una vera e propria impresa riuscire a parlare con chiunque sia leggermente diverso da te… con tutti… e senza parlare – anche e soprattutto quando c’e’ una lite – non ho idea di come possiamo convivere.

  26. .mau.

    @mfp: per (a) e (b) non vedo che cosa si possa fare: tu hai dei pre-giudizi che restano tali e (a giudicare dai commenti a quanto tu scrivi) non è che logorroismo e veemenza portino acqua al tuo mulino. Per quanto riguarda (b) in particolare, la mia definizione di “rete” presuppone dei collegamenti tra gli elementi. Mi sai dire ad esempio quali sono i collegamenti tra i vari singoli tassisti? Io non ne vedo, vedo solo una massa / un insieme.
    Sulle politiche tu continui – scientemente o no – a confondere forum/usenet con i blog. Un blog è un sistema asimmetrico, e il tenutario fa quello che vuole. Quindi una cosa è in tema se io decido che è in tema. Lo stesso, sono io che decido se una cosa illegale può rimanere o no (è più probabile che sia io personalmente a postarla, ma questa è un’altra storia). Le regole sono queste, alcune punitive alcune garantiste (ad esempio, chi posta qua sa che se rifiuto di approvare un post invio una mail a proposito); a volte mi sbaglio (questo vale per Giorgio) ma il principio è quello. Ci sono tanti altri blog e tanti altri forum in giro; io non obbligo nessuno a stare a leggermi, e non ci guadagno nemmeno nulla. E tutto questo sono sicuro di avertelo già scritto.
    » Ma se tu usi il protocollo sopra descritto, e un altro usa invece il “chi e’ troppo logorroico”, diventa una vera e propria impresa riuscire a parlare con chiunque sia leggermente diverso da te…
    Mi pare ovvio che per discutere occorra essere in due. Se uno mette paletti di un certo tipo, significa che comunque non discuterebbe su quei temi.
    E questa è l’ultima mia parola sul thread: inutile dire che i commenti non vengono bloccati, non sono interessato ad avere l’ultima parola in assoluto.

  27. mfp

    mau, per (a) e (b) si puo’ fare una cosa sola: scegliere una e sforzarsi di aderire fermamente alla propria disciplina a 360 gradi, nelle PROPRIE azioni (Costituzione, Bibbia, Giuramento di Ippocrate… e’ uguale… l’unica cosa che va eliminata sono gli eventuali dogmi antisociali introdotti da chi le amministra… per il resto vanno bene tutte). Non c’e’ qualcosa che possiamo fare tutti insieme; ognuno la parte sua. Ad ognuno i suoi pregiudizi; inclusi quelli matematici. Per (b) in particolare, una professione modella il cervello piu’ di quanto tu possa razionalmente impedire; e ti fa trovare “meglio” (ie: usando meno simboli, dato che molti sono gia’ comuni) con i tuoi colleghi piuttosto che con qualcun altro; quindi quando c’e’ da fare quadrato (ie: solo quando si tocca “una categoria”), riuscirai a comunicare ai tuoi colleghi “meglio” (ie: in modo piu’ efficace) di chiunque altro; questo (ie: “reciproca comprensione costante e bidirezionalita’”) e’ UN link, che se replicato p2p (ie: dht in tutte le sue varianti, e “altri” algoritmi xor-based) diventa “rete naturale” (quindi anche “monopolio”); e infatti quando una categoria scende per strada, non c’e’ chiacchiera politica che tenga… o promette soldi (o fica, o altro; la pratica dell’hashishino che molti hanno attribuito ai kamikaze islamici negli anni passati, ma che dovrebbero andare invece a cercare in ogni agenzia di marketing, di pubbliche relazioni, nella guardia di finanza, in Chiesa, etc; non in Arabia; non “fuori, lontano, su Internet”, ma “dentro, vicino, a fianco”)… o s’attacca al cazzo (ie: minimo minimo lo prendono a parolacce, quando non lo appendono al muro). E infatti tu sei troppo rigido. Scommetto che non hai mai concepito nessun sistema best effort a parte i tuoi figli; tra qualche anno che c’avrai preso la mano ne riparliamo… adesso ancora c’hai la faccia da ebete quando li guardi (non ti sto sfottendo eh; credo che io farei lo stesso, non lo so ancora).
    Per quanto concerne i sistemi a rete, sei tu che continui a ragionare come quando usavi usenet/forum (io usati poco; quasi esclusivamente in sola lettura… ero troppo piccolo per prendere la parola). Io sono nato con sistemi asimmetrici (un modem 1200/75)… e fondamentalmente ho usato solo quelli (56k/33.6k; 20mb/8mb)… perche’ in vita mia non ho mai potuto godere di informazione libera a parte quando usavo eMule, BitTorrent, reti wireless a maglia, e altri “sistemi&tecnologie” di 6a generazione. In questo senso i blog (Don’t be evil) mi son piaciuti… ma poi e’ arrivato Casaleggio che voleva fare il Centro Di Gravita’ Permanente usando Grillo, e… i satiri si sono incarogniti che non facevano soldi come lui… i bloggerz si sono incarogniti che non facevano soldi come lui… le femmine si son messe a dire di non essere evil invece di non fare le evil, come e’ tipico nelle culture adamitiche… etc… insomma… oramai il 2.0 e’ storia, non mi far parlare di cazzate. Piuttosto, continuo a non capire come fai a coniugare la tua coscienza (“il blog e’ mio e fo quel cazzo che mi pare”) con quella de Gli Altri (art.21 Costituzione e relative eccezioni). Nel design attuale (cfr. “reati d’opinione”; e saluta Ruta) o elimini la prima, o elimini la seconda. Gandhi fece una rivoluzione rispettando TUTTE le regole; non solo quelle che gli piacevano. In questo senso tra usenet e blog non c’e’ stata differenza. Quindi non c’e’ stata innovazione (e infatti…). Vedremo ora con html5, ma sono ancora piu’ scettico… i webmaster sembrano peggiorare col tempo… ho gia’ sentito dire a qualcuno (agosto 2008) che l’assenza di sicurezza server-side e’ un bug. Forse, dico forse, se qualcuno si prendesse la briga di spiegare la nostra storia passata – ie: la manina invisibile non esiste, esiste l’informazione e gli omini invisibili che controllano l’informazione – senza dire cazzate, oggi potremmo per lo meno “cercare di” smetterla… di replicare la tragedy. E smettere di replicarla entro una 10ina di anni.

  28. Barbara

    @JT La gravidanza e` una patologia. Comporta infatti un certo rischio per la salute, superiore ad esempio di quello di un aborto. In questo senso il farmacista che distribuisce la pillola del giorno dopo, come il medico che procura un aborto, stanno tutelando la salute del(la) paziente. Che poi molte donne, fra cui anch’io, preferiscano in alcuni casi tenersi la gravidanza e il conseguente rischio pur di avere un figlio fa parte della loro (nostra) liberta` di scelta.

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