Silvio e Vladi

Vado controcorrente, ma non vedo nulla di strano nella privatissima visita di Silvio Berlusconi a Vladimir Putin, visita che poi tanto privata non è, almeno da quanto riportano i giornali.
Diciamocela tutta: l’Italia ha un bisogno terribile di gas e petrolio. La politica energetica di Berlusconi è perfetta: due fonti distinte (Russia e Libia) sapendo che comunque siamo noi nella posizione più debole; e a questo punto ci mette pure la faccia facendo le figuracce col resto del mondo (come con Gheddafi e le frecce tricolori). Diamogliene almeno atto.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-22 10:28

8 pensieri su “Silvio e Vladi

  1. mfp

    Mah… sarebbe condivisibile se facesse la necessaria politica interna complementare (ie: spingere in fretta sul geotermico del mediterraneo, Archimede, pannelli solari di nuova generazione, etc). Cosi’ invece si limita solo a creare ulteriore (ie: altri 20 anni, 30 anni) dipendenza mentre prende tempo con i proclami sul nucleare (che tanto non faranno mai; al piu’ regaleranno un po’ di soldi alla Mafia Impregilo, Italcementi spruzzera’ un altro po’ di calcestruzzo-con-sabbia-di-mare in qualche altro ex-parco naturale, e tra 20 anni staremo li’ a capire come recuperare i danni fatti oggi, e dove portare i bimbi per farli stare un po’ in mezzo alla natura di tanto in tanto).

  2. Bubbo Bubboni

    Se piace questa politica energetica piacerà anche il modo tutto “particolare” di averla.
    Ma se questa politica energetica è disastrosa, miope, arretratissima allora questo stile di trattativa ne è il degno coronamento.
    Guarda alle iniziative di avvio del semestre di presidenza svedese per avere un’assaggio del tipo di questioni che fanno parte di una Politica Energetica adatta ai tempi.

  3. .mau.

    Innanzitutto non penso nessuno creda davvero che le centrali nucleari siano proposte per ovviare al problema energetico, o anche solo che si faranno davvero.
    La politica energetica italiana potrebbe rivolgersi alle microinstallazioni personali, in effetti: ma qui credo che la forza che stia bloccando tutto da decenni sia Enel. Tanto per dire, la pubblicità di Sorgenia dice che ci sono ben cinquecentomila persone che si sono rivolti a loro: insomma, l’un per cento. Sai che liberalizzazione…
    (ve l’ho già detto che Mussolini sulla statale dello Stelvio faceva andare i filocarri? Lui sì che sapeva sfruttare le italiche risorse!)

  4. mfp

    mau, chiaro che si parli di microinstallazioni… e’ proprio il concetto di “centrale” che e’ obsoleto e diseconomico. Gli USA non a caso stanno lavorando sui sistemi grid… rete bidirezionale per poter prendere-mettere corrente invece di prendere e basta… che tra l’altro noi potremmo implementare nella meta’ del tempo e in una frazione del costo perche’ abbiamo linee elettriche qualitativamente migliori delle loro.
    Loro per risparmiare hanno fatto km e km di reti monofilo (te la spiego alla buona che non ricordo come si chiama formalmente i due sistemi di cablaggio elettrico; famose a capi’), per la “seconda fase” c’e’ invece uno “scaldabagno” appeso al palo che attingendo da Terra fa il trucco… di far accendere lampadine, tv, microonde, condizionatore, e siti porno, a casa dell’utenza, con soli 110v (invece di 220v o 380v). Da noi invece portiamo 3 fasi praticamente ovunque; quindi 3 fili; quindi troncando Enel i comuni potrebbero benissimo usare le linee esistenti per trasformarle in sistemi grid senza dover comprare nuovo rame. Ovviamente e’ un pochino piu’ complicato di cosi’, ma tempi (meta’) e costi (un terzo) sono quelli. Se aspettiamo un altro po’, a forza di pagare per mandare i rifiuti a riciclare all’estero (germania, australia, etc; si, hai letto bene, abbiamo un’azienda trevigiana (?) che ha brevettato e realizzato un impianto di riciclaggio 99%… ma un po’ di monnezza la mandiamo anche in Australia), non avremo piu’ neanche il rame che sta in circolazione (non ho idea da quanto tempo ce lo stiano rubando grazie alla complicita’ finanziaria degli amministratori pubblici et similia)… e poi vojo vede’ come facciamo… non ce n’e’ a sufficienza per tutto il mondo… l’Africa e’ rimasta senza reti anche per questo. E intanto sta passando una pena di morte europea che essendo formulata correttamente dal punto di vista logico per il giurista medio… non accende la spia del paradosso… nonostante sarebbe piu’ facile scrivere “la pena di morte e’ bandita”… piuttosto che “e’ ammessa solo se durante le sommosse popolari ci scappa qualche morto, pero’ integrando con l’altro codice pseudo-bis del sottoregolamento 4, diventa in realta’ una garanzia” (garanzia per chi? Per l’Enel? Per i francesi che vendono nucleare? Per Berlusconi quando tra un paio d’anni lo andranno a prendere orde di barbari inferociti?).

  5. ipazia

    mah, mi piacerebbe vedere i numeri reali (e relative proiezioni) per capire se _davvero_ abbiamo bisogno di tutto quel gas…ho idea che – più che il gas – il business siano i gasdotti…

  6. mfp

    mau, il commento di iPazia mi ha fatto aggiungere anche la sua ipotesi al collector… usando l’altro lobo (ndS: dannati matematici), e se invece Berlusconi fosse andato li’ a ritrattare le questioni precedentemente discusse? Non ho mai visto i dati sul gas… l’unico mio dubbio in questo senso e’ la distribuzione. Gli impianti del gas ci sono; le microcentrali no; e qualunque altra rete di distribuzione costruisci da zero e’ costosa (troppo, temo; anche solo in termini di tempo); che ci mettiamo dentro? Quelle tubature vanno bene per l’idrogeno liquido? Non credo mica eh… bisogna controllare le pressioni, i giunti, la lavorazione interna del tubo, etc…
    O magari davvero solo per “faccende personali” visto che qui ora farsi mandare una mign…Escort a casa per sopperire alle sue freudiane mancanze d’affetto… per lui e’ diventato un problema di trust. Ironia della sorte: buona parte del *suo* popolo (quanto ha sparato con l’ultimo sondaggio? 75%?) va a trans e mignotte e lui non puo’ :)
    p.s.: “s” maiuscola sta per “SuperEgo”.

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