Due cosettine ormai vecchie

A mente fredda vorrei aggiungere alcune considerazioni su due fatti della scorsa settimana. Si sa che i miei processi mentali sono lenti…
Per la bocciatura del lodo Alfano, è verissimo che già oggi non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge: vedi ad esempio l’immunità per il presidente della Repubblica, che nelle sue funzioni può essere processato solo per alto tradimento. Ma la Corte non ha affermato che il Lodo viola l’articolo 3, ma la coppia data dal 3 e dal 138, quello delle modifiche costituzionali. Traduzione in italiano: visto che la Costituzione prevede l’uguaglianza di base salvo eccezioni nella Costituzione stessa, l’unico modo per fare delle differenze tra cittadini è farlo per legge costituzionale, fine della storia. Scritto così non mi pare così complicato, no? (Ah, pensare che Napolitano senta i giudici costituzionali prima di promulgare una legge per quanto importante è più o meno equivalente a pensare che esiste Babbo Natale. Il presidente può prendersi la responsabilità di non controfirmare una legge se la ritiene manifestamente incostituzionale (oltre che senza copertura di spesa, ma questo esula dal nostro discorso); se come sembra la Corte Costituzionale ha votato a maggioranza significa che qualche dubbio poteva anche esserci a priori.
Sulla frase rivolta da Silvio Berlusconi a Rosy Bindi durante Porta a Porta il problema non è banalmente l’insulto sulla sua intelligenza (sulla bellezza non eccessiva dell’esponente del PD credo siano tutti d’accordo). Se ne sentono di peggiori insulti, dalle accuse di pompinarità alle battute sull’intelligenza di Maurizio Gasparri. Quello che però sembra essere sfuggito è il contesto in cui è stata pronunciata: all’interno di una discussione politica dove tra l’altro il premier non era nemmeno invitato. Chiudere così la discussione significa affermare implicitamente di non avere argomenti per controbattere, un po’ come il bambino che se ne va portandosi via il suo pallone se non gli piace come sta andando il gioco. Riconosciamogli però una grande abilità: nessuno se n’è accorto.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-15 07:00

12 pensieri su “Due cosettine ormai vecchie

  1. Barbara

    “sulla bellezza non eccessiva dell’esponente del PD credo siano tutti d’accordo”
    C’è un punto però che è sfuggito a te: come la bellezza sia la prima categoria di valutazione per le donne. Guarda le attuali ministre, e chiediti con che criterio sono state scelte.
    La Bindi non è particolarmente brutta: è una donna che ha scelto di non conformarsi agli standard correnti. Non si trucca, non si tinge i capelli, porta abiti comodi e un taglio di capelli facile da tenere in ordine.
    Quando Berlusconi commenta sulle donne, è quasi sempre per discuterne l’aspetto fisico. E le donne che la nostra società propone a modello (quelle che si vedono in televisione, sui giornali, eccetera) sono in tema.
    Berlusconi insulta tutte le donne, non perché pensa che alcune siano poco intelligenti, ma perché pensa che per tutte l’intelligenza sia irrelevante.

  2. Bubbo Bubboni

    Sul primo punto da considerare che la sentenza sul precedente lodo finiva con le parole “Resta assorbito ogni altro profilo di illegittimità costituzionale.” cioè il buon parlamentare non può tacconare un punto ed essere sicuro di aver fatto il proprio pio dovere.
    Forse anche questa volta il tipo di legge scelta non sarà risolutorio.
    Cambiando discorso e tema, alle volte una buona cena ti fa dimenticare che stai lavorando! O non è mai successo?

  3. nicola

    La nostra Costituzione:
    ——
    Art. 74.
    Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione.
    Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.
    ——
    Ergo: per far ritornare alle Camere una legge, al Presidente della Repubblica basta scrivere due righe di motivazione. Anche del tipo: “Guardate che questa legge fa vomitare, pensateci bene!” Non serve che sia manifestamente anticostituzionale. Basta molto meno.
    L’ha spiegato molto bene Travaglio: http://www.youtube.com/watch?v=0ORfOi9jyo4

  4. .mau.

    @barbara: C’è un punto però che è sfuggito a te: come la bellezza sia la prima categoria di valutazione per le donne.
    Non solo non è sfuggito a me, ma nemmeno a tanti altri commentatori: visto che stavo parlando di cose che non erano state dette, era inutile ripeterlo.

  5. mestesso

    @Barbara: Berlusconi insulta tutte le donne, non perché pensa che alcune siano poco intelligenti, ma perché pensa che per tutte l’intelligenza sia irrelevante.
    Sul fatto che l’intelligenza sia irrilevante, lo pensa anche degli uomini: furbizia ed intelligenza sono due doti molti diverse. La prima è vitale in politica e negli affari, mentre la seconda no. SB è furbo ma non intelligente. Da buon maschio italico, considera le donne come vengono presentate nelle sue tv: parco giochi. Se il gioco è brutto, cosa ci giochi a fare? BTW, quanto si sono lamentate le sue donne? Pochino pochino…
    @Bubbo: Ergo: per far ritornare alle Camere una legge, al Presidente della Repubblica basta scrivere due righe di motivazione. Anche del tipo: “Guardate che questa legge fa vomitare, pensateci bene!” Non serve che sia manifestamente anticostituzionale. Basta molto meno.
    Bubbo, tu credi ancora a Babbo Natale vero? Pensi che la potenza (la possibilità di fare) coincida con il potere (far fare a qualcuno qualcosa)? Come Travaglio ignori il fatto che se il parlamento presenta la stessa legge lui la deve firmare per forza, vero? A parte i dittatori (ed anche loro hanno dei limiti) l’esercizio del potere è sempre mediato: uno tira molto la corda, l’altro finché può la tiene. Lui non potrà *mai* dire che una legge fa vomitare: potrà limitare i danni. Poi certo, esiste anche l’autorevolezza, e di questa Napolitano temo non ne abbia abbastanza. Ma devo anche riconoscere che davanti a SB in pochi riuscirebbero ad arginarlo.

  6. Bubbo Bubboni

    @mestesso: io non ignoro la Costituzione, anzi di molti articoli ne ricordo le versioni precedenti. Un punto (che però non avevo ancora toccato) è che i tre poteri si sovrappongono “leggermente” in modo che nessuno possa avere una prevalenza assoluta sugli altri due e questo è segno che i Padri avevano pensato al complesso del funzionamento delle istituzioni, partendo dall’esperienza drammatica del fascismo ma senza avere lo scopo di dare a qualcuno la possibilità di farsi gli affari propri. Dopotutto pensavano di organizzare una democrazia (qualsiasi cosa significhi) e non a una gerontocrazia telecomandata.
    Ma nel merito non commento quello che ha fatto tizio o caio perché… non si può più. Per me è troppo pericoloso lanciarsi in giudizi che, chi non ha interessi in gioco, può facilmente immaginare e condividere.

  7. Fabio Forno

    non sono sicuro che sia stato berlusconi bravo a non farlo notare, è che va così: come livello di dialogo i contenitori politici tv non sono molto differenti da uomini e donne della de filippi, cambiano solo i protagonisti

  8. Gino Pieri

    Non capisco perché l´insulto a una donna deva estendersi a tutte le donne.
    SALUTI CARI

  9. Barbara

    @.mau.: forse non hai capito. La bruttezza della Bindi è un costrutto culturale; in realtà lei è semplicemnte una donna che sceglie di non modificarsi. Se tu dici che non è bella, ti metti esatamente sul punto di vista del B e dei suoi, numerosissimi, accoliti.
    @mestesso: in effetti B ha fatto del suo meglio per estendere la cultura dell’apparire anche agli uomini, in primo luogo se stesso (anche se nel suo caso il fine è apparire più giovane di quel che è). Però per le donne vale ancora un criterio diverso; vi ricordate la storia di lui che porta a Parma una istituzione europea complimentando la “brutta” presidentessa finlandese?
    @Gino Pieri: vedi sopra. Quel che è insultante per tutte le donne non è l’aver dato della scema alla Bindi, ma il valutare solo per le loro attrattive fisiche.
    @Fabio Forno: la tv la vedo solo poco su youtube quindi non sono competente, ma ho il sospetto che tu abbia ragione.

  10. .mau.

    il fatto che la bruttezza della Bindi sia un costrutto culturale non toglie che lei sia considerata così. Poi a me importuntubo se sia bella o brutta, non sono categorie che mi interessano in generale e figuriamoci quando dobbiamo parlare di un politico.

  11. gioegio

    La Bindi è come Prodi, più invecchia e più diventa bella. La Bindi è bella, gradevole alla vista, all’udito ed al cervello per quanto non condivida le sue posizioni politiche. Invece il suo avversario è orrendo, rifatto, nano, impotente, con le orecchie grandi, pelato e col parrucchiono più il colorante per farsi la testa nera, col naso volgare e l’eloquenza di un piazzista fascista.

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