In parecchi hanno parlato dell’ultima piazzata notturna del PresConsMin: con i toni misurati che lo contraddistinguono sempre, ha inveito contro Rosy Bindi usando quello che probabilmente per lui è l’insulto principe: “lei è più bella che intelligente”. Parecchi hanno anche notato come quella battuta sia stata fatta inizialmente da Vittorio Sgarbi, e che quindi Sìlvio non sia nemmeno riuscito a trovare qualcosa di nuovo: ma qui lo si capisce, ha tante cose da fare. Non mi interessa chiedermi cosa sarebbe successo a parti invertite, cioè se qualcuno gli avesse detto “lei è più alto che intelligente”, e noto solo en passant che quando si passa agli attacchi personali è chiaro che non si ha nulla da dire nel merito; questo lo si immaginava in molti.
Ci sono due cose che però mi hanno turbato nella storia. La prima è che nessuno degli uomini lì presenti ha ribattuto alcunché. Non che uno se lo aspettasse da Angiolino Alfano, Roberto Castelli o dallo stesso Bruno Vespa; in fin dei conti era il giorno prima che si parlava dei miracoli di Lourdes. Ma credo che il silenzio di Pier Ferdinando Casini e soprattutto quello di Riccardo “Jena” Barenghi siano peggio degli insulti del premier. L’altra cosa – mi perdonino le mie lettrici se cambio argomento – è molto più politica. Se il virgolettato di repubblica.it è veritiero, Berlusconi avrebbe affermato che «Il presidente della Repubblica aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte». Ammesso che il PresConsMin non sia del tutto impazzito, credendo davvero che la firma del PresRep su una legge implichi automaticamente la sua costituzionalità [*], significa che sta affermando l’esistenza di una pastetta istituzionale: vera o falsa che sia, la cosa è ugualmente gravissima. E il fatto che non se ne parli nemmeno a fatica è ugualmente grave.
[*] Il Presidente della Repubblica può non approvare una legge quando ravvisa la sua manifesta incostituzionalità, il che è una cosa ben diversa. Supponiamo di voler impedire l’ingresso ai minori di diciott’anni; se vediamo un bambino che ne dimostra dieci lo mandiamo via senza nemmeno scomodarci a chiedergli la carta d’identità, cosa che invece facciamo con un ragazzo che ne dimostra più o meno diciotto.
Ultimo aggiornamento: 2009-10-08 13:52
[*] “I’ll card even your mother” diceva il barista a Los Angeles, chiedendo a tutti un id che provasse l’eta sufficiente per bere alcolici. Uno dei pochissimi che ho visto non fidarsi delle apparenze.
Non mi è chiaro un punto che pare scontato agli indigeni. “Non se ne parla” vuol dire “non ne parla la TV (presumo in altri programmi)”, “non ne parla la radio / i giornali / i blog”, “non se ne parla al caffé” o cosa? Non mi è chiara quale sede di discussione sarebbe impegnata a parlare d’altro o a non parlarne.
non ne parlano le fonti che leggo io, quindi giornali e blog (direttamente) e tv (indirettamente, visto che i blog che non sono autoreferenziali sono al seguito degli altri media)
Marco Camisani Calzolari, uno che ne capisce, ha scritto: «Una legge peraltro siglata a suo tempo dal Presidente Napolitano che evidentemente oggi è sconfessato nel suo ruolo di garante della costituzione e in quanto tale sarebbe opportuno che riflettesse sull’eventualità di dimettersi lasciando posto a un presidente eletto dall’attuale maggioranza e non dalla precedente.&/raquo;.
Chi siamo noi, per dargli torto?
@mfisk: ma non si diceva “E Marco Camisani Calzolari è un uomo d’onore”?
Gli esegeti tramandano anche questa, per quanto sia una lectio difficilior
La povera Rosy Bindi è sempre stata bersagliata dai maschilisti: io mi ricordo la battuta sulla sua verginità: “non per scelta sua”. La Bindi è l’antiparticella del maschilista, se i due si incontrano vengono liberate energie inaspettate quanto pericolose.
Quanto a Napolitano, scusa, ma io ho una lista di leggine manifestamentamente infirmabili lunga quanto il mio braccio, ci stupiamo solo ora?
Pensa che io, la stessa battuta, me la ricordo detta davanti alle telecamere anni fa proprio dal PierCasinando.
Quindi il suo silenzio non mi turba più di tanto….
Ma se già a fine anni ’80 Berlusconi era uno dei finanziatori della corrente di Napolitano nel PCI… Ma di che ti stupisci?
Il virgolettato parrebbe alquanto fedele:
Probabilmente rimarrei anche io bloccato, come un coniglio sull’autostrada ipnotizzato dai fari di un camion, perso a contemplare l’enormità di una simile arroganza e a chiedermi se sia stato veramente possibile che sia successa una cosa simile.
le dichiarazioni di Berlusconi sul ruolo di Napolitano in tutta la faccenda sono tese a delegittimarlo
A rispondere per le rime, c’e’ solo da quotare Spinoza:
Secondo Berlusconi, Rosy Bindi “ha più bellezza che intelligenza”.
Devono averlo pensato anche i giudici della Consulta mentre ascoltavano Ghedini.
@rectoscopy è quello che temo anch’io, soprattutto da quando ho scoperto che c’è davvero chi crede che Berlusconi sia l’unico ad essere stato eletto tra le quattro più alte cariche dello Stato, o che – come dice Feltri – “limmunità parlamentare […] la vollero i fondatori della Repubblica per evitare che le toghe potessero influire sul funzionamento della politica.” (la vollero per impedire che l’espressione delle proprie opinioni da parte dei rappresentanti del popolo potesse essere tarpata… purtroppo erano tutti così ottimisti da non pensare nemmeno che qualche parlamentare potesse rubare o corrompere)
@ mau: infatti. Inizialmente l’immunità parlamentare era stata pensata proprio per tutelare il diritto di opinione, cioè evitare che i parlamentari subissero pressioni nell’esercizio del proprio compito.
Poi le cose sono andate a finire diversamente, ma si sa, allora si viveva in una società in cui compito del parlamentare era essere migliore (più colto, più responsabile ecc.) dei cittadini che rappresentava…
Adesso no, adesso i parlamentari sono “uno di noi” e ce la vendono pure come una cosa positiva….