(1) non comprare un mobile da montare senza aver verificato che il vostro partner non abbia già montato mobili Ikea.
(2) quando alle dieci di sera viene proposto di montare il mobile stesso, verificare prima il libretto di istruzioni, contare il numero di passi necessari per il montaggio (in questo caso, 41) e soprattutto la necessità di dover dare martellate (che poi mancavano sei chiodini, non è la fine del mondo ma uno potrebbe lamentarsi.
Naturalmente anch’io imparo: quando a mezzanotte il mobile era pronto e assomigliante allo specimen, ho visto arrivare la scatola del fasciatoio da montarci su e ho detto NO.
Un’unico problema, già che sono qui: ho avvitato troppo poco una di quelle viti lunghe, e il dado che dovrebbe fermarla sul fianco non entra. Ci sono trucchi al riguardo?
Ultimo aggiornamento: 2009-09-19 08:57
nel montare decine di mobili ikea, ho imparato una legge importantissima: se una vite non si avvita, o è corta, o si infila male, o non raggiunge il suo bullone, sostituiscila con una vite IDENTICA, che magari hai gia’ avvitato da qualche altra parte. Impossibile ma vero, il 90% delle volte funziona :)
Spero accada anche a te
Premesso che sono diventato abbastanza pratico con gli ikea, da tirare su da solo gli armadi pax da 220cm a due ante, e da avere in genere bisogno solo di una occhiata veloce alle istruzioni.
Per il problema delle martellate, alla volte preparo il foro per il chiodo con trapanino elettrico e punta-spillo. Altre volte una scorta di vitine extra sostituisce senza rimpianti i chiodi in dotazione.
Quali viti lunghe? Quelle che servono a tenere le pareti verticali unite ed ad angolo retto con i piani orizzontali?
Se tu fossi meno (inserire aggettivo adatto), avresti avuto un fasciatoio Ikea già montato e già testato con i gemelli consegnato a casa.
Ok, si può pagare e montano loro, però è da non professionisti.
Io mi sono montato scaffali e armadio del salotto avendo come solo spazio disponibile l’ingresso di 2×2 metri scarsi; per infilare il fondo degli scaffali (operazione che, essendo lo scaffale di 192 centimetri e il fondo non piegabile se non di poco, richiede uno spazio lineare di quasi quattro metri) ho allineato lo scaffale con la porta d’ingresso dell’appartamento e sono andato a infilare il fondo dal pianerottolo.
Comunque è buona cosa, se lo si fa spesso, comprarsi almeno un avvitatore elettrico.
@vb: non intendevo che avrebbe potuto farselo montare da loro, per quanto sia possibile e poco costoso, ma che avrei volentieri portato a casa sua il mio fasciatoio Ikea già montato (e definitivamente in disuso).
La cosa assurda con i mobili Ikea è che come diceva maxxfi dopo un certo numero di mobili montati, potresti quasi fare a meno delle istruzioni.
Comunque sì, ALTAMENTE consigliato l’avvitatore, perché per nascondere alla vista qualunque buco hanno ideato sistemi di montaggio con viti a scomparsa… il ché significa che in ogni metro quadrato di mobile ci sono ottocento pezzi di ferraglia; e anche perché ogni tanto le viti non sono il massimo della qualità (la filettatura è un po’ sbavata e a volte faticano ad entrare…) la potenza di un avvitatore fa la differenza.
A proposito di qualità dei pezzi da ferramenta, non so se vi è mai capitato… ma con i chiodi per fissare il fondo delle librerie Billy (in ufficio abbiamo rifatto tutta la biblioteca con quelle, avremo montato una trentina di librerie) una volta su due quando piantavi il chiodo la testa si staccava di netto… ottima qualità…
Ce l’ho anch’io quel mobile! dopo aver finito di montarlo con il cacciavite, ho (nell’ordine)
– fasciato la mano;
– comperato un avvitatore potente.
Poi con l’avvitatore distrussi il piano di un tavolo perché i fori d’invito erano stati fatti troppo grandi, ed iniziai un’epopea che sembra un incubo, ma questa è un’altra storia.
io continuo a chiedermi come togliere i vitozzi che fermano le altre viti (stamattina ho combinato un disastro)
@barbara: come ti ho detto a voce, non mi sembrava il caso di farti fare cinque+cinque ore di macchina :-)
Io ho l’impressione che la qualità complessiva dei mobili Ikea si sia abbassata. I miei primi pezzi (l’arredamento di un bilocale di 45 mq)risalgono al ’92; hanno subito tre o quattro traslochi (con relative operazioni di smontaggio e rimontaggio) e reggono ancora bene. Quelli che ho comprato negli ultimi 4 anni non credo potrebbero superare indenni le stesse prove. La stessa billy mi pare meno robusta di una volta.
Io sono un adepto del Culto di Ivar. Per dire, l’ho usato anche per realizzare l’armadio grande di casa.
L’armadio grande con Ivar? ohibò!
Comunque, la cassettiera con fasciatoio è ancora in servizio, a dieci anni di distanza; e solida e pesante come un tempo.
PS: non ho capito bene la storia della vite lunga e del dado, e proprio per nulla quella del vitozzo che ferma altre viti. direi che sei più bravo a spiegare perché 0,99999 è uguale/diverso/uguale ma diverso a 1
@mfisk: non per nulla ho studiato da matematico e non da mobiliere. Ritento.
Ci sono delle viti molto lunghe, filettate solo verso il fondo, che si mettono in posizione alto-basso.
Se uno guarda in direzione nord-sud, da un lato della tavola avvitata c’è un foro rotondo molto più ampio di quelli per le viti normali. Guardando il foro, si vede la parte non filettata della vite e molto spazio intorno. Inserendo un “vitozzo” sul foro, e ruotandolo di 90 gradi, il vitozzo stesso ferma definitivamente la tavola avvitata.
silvia:
>Io ho l’impressione che la qualità complessiva dei mobili Ikea si sia abbassata.
>I miei primi pezzi (l’arredamento di un bilocale di 45 mq)risalgono al ’92 […]
>La stessa billy mi pare meno robusta di una volta.
Io ho detto basta ai mobili IKEA dopo due Billy80 (presi nel 1995) e una cassettiera (1998): i Billy hanno retto molto male al trasloco, e già prima avevo dovuto provvedere a rinforzi di vario genere e a sistemare una mensola che aveva ceduto di schianto; nella cassettiera, dopo pochi mesi, si sono svirgolati due cassetti su tre.
L’unica cosa che regge è il mobile porta-PC, montato senza avvitatore (e confermo la fasciatura della mano successiva al montaggio ^__^).
@.mau.: grazie per l’abilitazione :-)
Ah, devono essere allora una di queste:
http://woodworker.com/images/ss/866-497.jpg
Non ne conoscevo neanch’io il nome, ho scoperto
che si chiamano in inglisc ‘cam screw’.
Si, a volte sono un po’ critiche da montare, perche’
il gioco di distanze ed angoli deve essere abbastanza preciso.
Se non va a dovere l’unico consiglio che ho e’ di
svitare le parti e rimontarle con cura (e magari usare
un’altra vite uguale dalla dotazione, come detto da
LongJohn).
Se hai dubbi, prova prima a verificare come funziona l’incastro
delle viti tra loro PRIMA di avvitarle nel legno.
@maxxfi: è satto, sono proprio quelle lì. Il problema è che io almeno non riesco a svitarle! faccio il mezzo giro in senso contrario, ma poi non si sfilano via, probabilmente perché c; è troppo poco gioco. Ieri con il fasciatoio ho spaccato mezza tavola (tanto non si vede, è dietro :-P ) per toglierne due, perché avevo montato la tavola alla rovescia.
> Ci sono delle viti molto lunghe, filettate solo verso il fondo, che si mettono in posizione alto-basso. (…) Inserendo un “vitozzo” sul foro, e ruotandolo di 90 gradi, il vitozzo stesso ferma definitivamente la tavola avvitata.
Si chiamano “vite a camma” ma li trovi anche col nome commerciale di “Minifix” (pag. 2.17 del Grande Hafele, se siete del mestiere).
Non capisco il problema che incontri nel toglierle. Il concetto è che girandole di 90° un eccentrico trascina la testa del perno e blocca il pannello su cui è fissato. Ruotando la camma al contrario il perno viene rilasciato fino ad arrivare un una posizione dove è sfilabile.
Il giunto eccentrico di solito può essere rimosso agevolmente con un cacciavite piatto piccolo.
Sono uno dei pezzi di minuteria di peggiore qualità che si può trovare da Ikea, sono fatti in una lega a grana troppo grossa per cui capita che si spacchino.
Eh, sì… quei “vitozzi” sono la parte più brigosa dei mobili Ikea… in pratica è quasi impossibile toglierli proprio perché il buco è giusto giusto per farle entrare…
Ecco… serrare quelle viti è il punto classico in cui senza la forza di torsione di un avvitatore sono dolori… (e anche se riesci a girarle, non si bloccheranno mai completamente (cioè facendo un giro di 90 gradi e anzi qualcosa in più) perché sono fatte apposta perché l’incastro sia duro (fondamentalmente sono i giunti che tengono assieme il mobile).
Sui traslochi… fortunatamente non mi è ancora capitato di dover fare grossi traslochi di mobili Ikea (al massimo da una stanza all’altra o da un piano all’altro) ma direi che sì… è roba che non ama particolarmente i traslochi… d’altra parte è tutto truciolato impiallacciato con un po’ di ferramenta in mezzo… non c’è niente di sufficientemente resistente per reggere bene a sollecitazioni strane (torsioni ecc.) tipiche di un trasloco.
@Yuri: “d’altra parte è tutto truciolato impiallacciato…”
tutto proprio no, ci sono le serie in legno massiccio come Ivar,
che resistono anche a una certa dose di maltrattamenti.
Per altro quei ‘vitozzi’ sono una delle poche viti su cui NON userei l’avvitatore, considerato che gia’ stringendoli a mano mi e’ capitato
di spaccarne un paio (e no, di cognome non faccio Hulk :) )