Inflazione non percepita

Chi mi conosce sa che non è che io abbia chissà quanta barba. Diciamo che se va bene mi rado ogni due giorni, ma a volte aspetto anche di più; insomma le mie lamette (Gillette Mach 3) mi durano una vita.
Quando l’altro giorno ho preso la nuova confezione (comprata qualche mese fa), perché ormai anche l’ultima lametta di quella vecchia non tagliava più, mi sono accorto che la confezione non era più di cinque lamette ma di quattro; perché nessuno si accorgesse a prima vista di nulla avevano semplicemente aumentato un po’ lo spazio tra di loro.
Visto come si fa in fretta ad aumentare i prezzi?

Ultimo aggiornamento: 2009-09-17 07:00

6 pensieri su “Inflazione non percepita

  1. leo rotundo

    Vorrei tanto capire a questo riguardo come viene calcolata l’inflazione. Ufficialmente nell’area euro è stata più o meno uguale in questi 8 anni. Intanto fino al 2001 un italiano che andava in Germania la trovava carissima, i tedeschi venivano in massa in vacanza al sud li trovavi dappertutto, chi lavorava in Germania poteva aiutare la famiglia in Italia. Oggi se vai in Germania i prezzi sono come in Italia se non più bassi, i tedeschi non vengono più in Italia perché la trovano cara, in alcuni quartieri di Berlino le case costano meno che a Foggia. In Francia è accaduta una cosa analoga per non parlare degli Stati Uniti dove si è aggiunto anche l’effetto del cambio euro-dollaro. E’ vero dunque che con certe statistiche si possono al massimo incartare le patate? Mi piacerebbe sentire il parere di altri.

  2. Sleepers

    È un vizio comune da diversi anni :-(
    Fazzoletti di carta (Tempo, per non fare nomi): passati da 10 a 9 per confezione, biscotti GS tipo “gocciole”, la confezione da 800 g. è passata a 700 (i corrispettivi Esselunga, stessa fabbrica di produzione, sono ora venduti in confezione ancora più piccola, come pasticcini, con prezzo da pasticcini).
    Ma gli esempi potrebbero essere moltissimi.

  3. Terra2

    Il tutto mi ricorda quel tizio che anni fa, intervistato dalla giornalista circa l’ennesimo aumento del prezzo del carburante aveva risposto con: “e che mi frega… io tanto metto sempre 20 mila lire”.
    -T2

  4. .mau.

    @Leo: ci sono due punti fondamentali. Il primo è che il calcolo del tasso di inflazione è fatto su un paniere variabile nel tempo in tipologia e percentuali, il che di per sé è cosa buona e giusta ma permette di fare dei bei giochetti alla Trilussa inserendo oggetti high-tech che sono ancora nella curva discendente dei prezzi; la seconda è che le svalutazioni continue della lira, pur aumentando l’inflazione localmente, abbassavano il costo relativo della vita, soprattutto in un’economia di trasformazione come la nostra. Le materie prime importate costano di più, ma sono una parte relativamente piccola del costo finale dei beni di consumo.

  5. pietro

    Il problema è che l’inflazione viene calcolata con sistemi statistici in base a panieri di beni, ma in realtà è un fatto monetario, come dice Adam Smith, a anche la legge di Say, il denaro è solo una merce rappresentativa, un mezzo, le persone producono merci da scambiare con altre merci sia pur tramite il denaro come passaggio intermedio, il rapporto tra la quantità di denaro coivolta e le merci che circolano determina il livello dei prezzi, perchè se con i soldi che guadagno producendo una tonnellata di ferro, o rendendo possibile 100 ore di telefonata posso comperare un panino non importa molto se questo comporta lo scambio di un euro o di 10 euro, il livello dei prezzi è frutto delle politiche monetarie non della furbizia o dell’avidità dei commercianti, grazie al rapporto tra domanda e offerta se circola più denaro i prezzi aumenteranno, le svalutazioni continue erano un truccheto dal respiro breve, alla fine il potere d’acquisto tra nazioni confinanti in cui ci sia libertà di commercio si porta ad un livello legato alla produttività locale, dove un ora di lavoro produce piu merci gli stipendi permetteranno di averne in cambio una quantità equivalente, il problema è che chiedere di avere un potere d’acquisto superiore a cio che si produce signifca solo voler vivere alle spalle del lavoro di qualcun altro.

  6. vb

    Pietro: Completo bene il tuo ragionamento se dico dunque che gli italiani si stanno impoverendo perché il nostro sistema economico, a parità di ore lavorate, è decisamente meno produttivo di quelli degli altri paesi europei?
    (poi ci sarebbe anche da confrontare le ore lavorate; qui, in termini ufficiali, credo che le ore lavorate per lavoratore siano uguali o superiori, ma dato che da noi le pause caffè contano come lavoro e che il nostro tasso di occupazione complessivo è decisamente più basso di altri paesi credo che le ore effettivamente lavorate per abitante siano più basse che altrove… statistiche in merito sarebbero interessanti)

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