Titolo del Corsera: Anche San Gennaro soffre per l’influenza: niente bacio sulla teca del suo sangue.
Poi leggi l’articolo e scopri che è da anni che non viene più permesso di baciare la teca (poco male, per quanto mi riguarda, non sono mai stato un devoto devozionista), e che l’unica differenza è che non lo potranno fare nemmeno le autorità (di nuovo, sai che roba).
L’isteria è incredibile: non credo che ci fossero tutte queste scene di panico nemmeno ai tempi dell’epidemia di colera nel 1973, o più banalmente un anno e mezzo fa con tutta la monnezza sulle strade. Il tutto per un’influenza che è più contagiosa ma meno mortale della solita influenza. Forse è proprio vero che san Gennaro dovrebbe fare il miracolo di mettere in moto un po’ di neuroni… sempre naturalmente che il sangue dell’ampolla non sia stato infettato dal virus H1N1.
Ultimo aggiornamento: 2009-09-07 16:42
A “meno mortale” manca il link… ogni tanto si sente dire che è mortale uguale.
Comuque se è più contagiosa e non è molto meno mortale ci saranno più morti, no?
Non per nulla i media evidenziano che i morti attualmente registrati erano quasi tutti malati, nel senso che anche prima stavano poco bene o erano anziani o comuque prima o poi sarebbero morti…
A me, poi, è venuto anche un altro dubbio: ogni volta che sento parlare della nuova influenza pare che chi ne è stato colpito venga curato con antivirali e portato in ospedale…
Ora, finché ci sono un centinaio di casi contemporaneamente in tutta la nazione, ok, ma se questi dovessero essere milioni, dubito che si potrebbe prestare la stessa cura -in particolare il ricovero ospedaliero, l’osservazione, l’intubazione- che si è prestata a questi primi casi.
Insomma, il dubbio è che il fatto che ha mortalità “leggermente inferiore” sia falsato dai metodi con cui viene attualmente trattata, che non mi sembrano i metodi seguiti per la normale influenza[1].
[1] Nessuno che io conosca ha mai preso o dovuto prendere un antivirale per l’influenza stagionale.