Raccolta di 22 racconti di fantascienza apparsi nel 1997, in questo libro (David G. Hartwell (ed.), Il gioco infinito [Year’s Best Science Fiction 3], Urania “Millemondi estate” 1999 [1998], pag. 430, Lire 9900, ISSN 977-1123076005-90020, trad. Antonella Pieretti) troviamo vari temi della SF della fine degli anni ’90. La qualità dei racconti, come sempre, è variabile: personalmente mi sono piaciuti “Piccolo zoo” di Gene Wolfe con la sua storia da ragazzi; “Trattato di accoglienza” di John C. Wright sulle enormi distanze dei viaggi stellari; “La voce” di Gregory Benson su un mondo futuro dove la gente si è dimenticata di leggere; “Storia d’amore in ufficio” di Terry Bisson, molto informatico; “Bellezza nella notte” di Robert Silverberg, in una Terra invasa da Entità aliene; il brevissimo “La signora Pallida” di Ray Bradbury; “La bella Verona” di R. Garcia y Robertson, dove le realtà virtuali interagiscono col mondo reale; “La Great Western” di Kim Newman, con una Gran Bretagna di un universo parallelo; il divertissement “Ricambio” di Geoffrey A. Landis; il bioterrorismo in “Il caso della lampada mendeliana” di Paul Levinson.
Per quanto riguarda la traduzione, mi sono rimasti dei dubbi: la prosa è troppo diversa in stile tra i vari racconti, e soprattutto in “Ragnetto bel ragnetto” mi ha dato l’impressione di essere incorsa in qualche cantonata.
Ultimo aggiornamento: 2009-08-11 07:00