Trenitalia e i sedili fantasma

Venerdì alle 18:00 ho preso con somma mia gioia l’Intercity 661 per tornare da Milano a Chiavari. Avevo prenotato più di una settimana prima il mio posticino, visto che da un lato immaginavo come sarebbe potuto esseere un treno il giorno del Primo Grande Esodo Estivo 2009 e dall’altro tanto so che si paga lo stesso: come il concetto di “supplemento rapido” anche quello di “diritto di prenotazione” ormai è puramente teorico, tanto che te lo fanno pagare anche quando posti a sedere non ce ne sono più. Mi trovo in carrozza 10, posto 25; arrivato in stazione scopro di essere in cima in cima al treno, e che la carrozza è una di quelle che erano già vecchiotte negli anni ’70, quando del resto un diretto faceva meno fermate di questo Intercity e arrivava leggermente prima. Si sa però che l’aspetto retrò è molto amato da Trenitalia, così come amano farci conoscere molto da vicino gli altri passeggeri.
Era facile previsione immaginare che non ci sarebbe stata traccia di controllore: solo subito prima di Genova si è affacciato allo scompartimento chiedendo se c’era il passeggero del posto 27. Arrivati a Principe, il mio neurone si è svegliato e si è reso conto che se la carrozza ha sei posti per scompartimento non possono esserci i posti x7 e x8. Inutile dire che chi aveva la prenotazione per quei posti lì se n’è accorto molto prima di me, poveretti. Naturalmente è possibile che al penultimo momento sia stato necessario sostituire una carrozza con file di otto posti con una che di file ne ha solo sei; naturalmente è indecente che alla partenza del treno non ci fossero degli incaricati ad assegnare un nuovo posto agli sfigati oppure, nel probabile caso non fosse possibile, a dare loro un rimborso (hanno ben pagato in anticipo, no? E hanno pagato per un servizio esplicito, no?) Però ho trovato sconfortante sentire la rassegnazione nei discorsi dei tipi vicino a me, che si sono arrabattati un po’ in piedi un po’ sugli strapuntini. Se riteniamo queste cose normali, siamo scivolati davvero in basso nelle classifiche mondiali.

Ultimo aggiornamento: 2009-08-03 08:21

7 pensieri su “Trenitalia e i sedili fantasma

  1. Ivo Silvestro

    Non è la prima volta che accade: all’ultimo (?) non ci sono carrozze nuove e mettono le vecchie, con meno posti.
    Quando capitò a me, poco dopo il disastro di Viareggio, tutte le carrozze del treno tranne una erano con meno posti, e infatti trenitalia offrì un rimborso integrale del biglietto e la possibilità di prendere il regionale.
    I passeggeri non si stupirono più di tanto.

  2. rectoscopy

    Hai viaggiato in una carrozza con scompartimenti da 6 posti?
    Ora non vorrei dire una cavolata ma in quelle carrozze (alcune? tutte?) la numerazione è sequenziale quindi esistono anche i posti x7, x8, x9, x0.

  3. .mau.

    @rectoscopy: ti garantisco che quel treno aveva nello scompartimento 1 i posti da 11 a 16, nel 2 quelli da 21 a 26 e così via.

  4. Domiziano Galia

    Io invece vorrei sapere perché da una parte l’obliterazione del biglietto per i viaggi senza prenotazione è obbligatoria – per evitare che se non passa il controllore uno possa riusarlo – però d’altro canto l’obliterazione non certifica affatto il viaggio effettuato per pretendere un rimborso se il treno tarda. Stronzi.

  5. Yuri

    Cos’era una di quelle vecchie carrozze UIC a scompartimenti? (quelle che una volta erano grigio e bordeau)
    Ah…. belle… quelle sì che erano comode per i lunghi viaggi… non ne fanno più di carrozze così… (e quelle ancora in circolazione ormai sono in uno stato pietoso)
    Certo, a condizione di riuscire a sedersi e non finire sullo strapuntino :)

I commenti sono chiusi.