Instant book – uscito a fine giugno, parla di fatti di fine marzo 2009 – di un giornalista del Sole – 24 Ore, questo breve saggio (Marco Alfieri, La peste di Milano, Feltrinelli “Serie Bianca” 2009, pag. 174, € 13, ISBN 978-88-07-17174-1) raccoglie varie storie degli ultimi anni, dalla vicenda Alitalia alla Bicocca, dalla nuova Fiera all’Expo 2015 per terminare con la gestione degli immigrati – che corroborano la tesi che non solo lo slancio creativo e costruttivo degli anni ’50 e ’60 è terminato, ma Milano ormai si è adagiata sul ricordo dei fasti passati e non ha neanche il coraggio di proporre qualcosa di nuovo. La prosa è asciutta e ricca di nomi e numeri; alcune tesi sono un po’ spiazzanti – ad esempio, Alfieri sostiene che la lottizzazione dei partiti riusciva comunque a dare una gestione condivisa, sia pure mediata, della città; Tangentopoli da questo punto di vista ha spazzato via tutto lasciando il vuoto riempito giusto da immobiliaristi e affaristi in genere – e altre forse un po’ tirate per i capelli. Resta un affresco impietoso della situazione di quella che un tempo si definiva compiaciuta la capitale economica e morale d’Italia, e ora si limita a scopiazzare Roma ladrona.
Ultimo aggiornamento: 2017-05-25 09:22