Confesso che l’articolo della Stampa sulla nuova normativa europea per i giocattoli mi ha lasciato perplesso. Certi punti, come definire giocattoli i pupazzetti di peluche attaccati ai portachiavi oppure veicoli le biciclette da bambino con la sella alta almeno 43.5 centimetri, mi sembrano condivisibili. Però non sono riuscito a capire perché «la paperella, o qualsiasi altro divertente animale salvagente con la mutandina per infilare il piccino sgambettante, diventa a tutti gli effetti un ausilio da usare con la sorveglianza di un adulto e quindi non avrà un aspetto ludico, oltre a rispettare una normativa diversa». Non è un problema di ipernormativismo; è che a me sta bene dire che il salvagente debba avere le norme più stringenti dell’ausilio di sicurezza, ma non riesco a capire cosa ci perda ad avere l’aspetto di un giocattolo. Magari è solo l’articolista che non ha capito, o magari c’è qualcos’altro sotto. Voi che ne pensate?
Ultimo aggiornamento: 2009-07-02 11:41
Personalmente, preferirei che la UE facesse delle regole più utili, ad esempio “i giocattoli gonfiabili devono poter essere gonfiati e sgonfiati almeno dieci volte prima che si rompa la valvola”.
Direi proprio che è una sciocchezzuola dell’articolista: la direttiva si limita a dire che “attrezzature nautiche da utilizzare in acque profonde e dispositivi per imparare a nuotare destinati ai bambini, come salvagenti a mutandine e ausili per il nuoto” non sono classificati come giocattoli; ma non che essi devono avere una foggia seriosa. E comunque permangono i “giocattoli nautici” (che anche in un’eventuale impeto iperdirigista del legislatore più puritano ritengo comunque possano, in quanto giocattoli, aver foggia di giocattolo), i quali debbono “essere progettati e costruiti in modo da ridurre per quanto possibile, tenuto conto dell’uso raccomandato del giocattolo, ogni rischio che vengano meno la galleggiabilità del giocattolo e il sostegno dato al bambino”; il che mi sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda.
Direi che riguardo al “venir meno della galleggiabilità” significa che deve avere almeno 3 (mi pare fosse questo il minimo) camere d’aria distinte perché se una si forasse le altre continuino a fare il loro mestiere. Se c’è una sola camera d’aria e si fora la galleggiabilità viene meno.
Che l’articolista merita una lezione…oppure la smette ;)
Il problema non sono le camere d’aria multiple.
Purtroppo è capitato che i bambini infilati in questi salvagenti con i buchini per infilarci le gambine si siano “capottati” e, data la forma del salvagente stesso, senza vicino adulti in grado di intervenire in fretta, siano annegati senza riuscire a ritornare in superficie.
Diventa una specie di “carapace della tartaruga” che impedisce al bambino di rigirarsi e lo fa morire annegato.
Se il bambino o anche l’adulto poco furbo o accorto non pensano al rischio perché lo vedono come un giocattolo, il rischio che il bambino lo prenda e lo usi aumenta.
Qui sta il problema.