Quando leggo che Italia dei Valori intende chiedere una mozione di sfiducia contro Silvio Berlusconi, io penso che sia una tavanata galattica, visto che figuriamoci se la maggioranza blindata che ha lo farebbe fuori, e in questo modo il PresConsMin potrebbe dire che anche il Parlamento, non solo il popolo, è al suo fianco e quindi che lo lascino lavorare e trovare le sue amiche. Però posso immaginare che siamo in campagna elettorale, e magari Di Pietro pensa che qualche elettore di sinistra decida di votare lui perché è l’unico che alza la voce.
Ma quando Dario Franceschini propone una mozione perché il Cavaliere rinunci al lodo Alfano, davvero non lo capisco. Se l’è fatto preparare e votare proprio per questo processo, e ora dovrebbe rinunciare ad esso? Aspettate che vado a vedere se la fatina del dentino mi ha lasciato dei soldini pregressi!
Ultimo aggiornamento: 2009-05-26 17:56
Valore simbolico tutte e due, a ridosso delle elezioni può fare comodo.
Ma sì, a nessuno dei due gliene frega mica niente. E’ che i consensi si strappano anche così: Di Pietro perché sono i suoi consensi, Franceschini perché deve portarne via un po’ a Di Pietro. E si rivolgono a persone che li voterebbero comunque, non certo all’elettorato di centrodestra.
mi state dicendo che l’elettore tipico del PD è così stupido?
immagino che il calcolo di franceschini sia che se di pietro alza la voce, anche loro devono farlo – ma ovviamente *non* possono farlo semplicemente appoggiando la mozione di di pietro. quindi andava trovato qualcos’altro. tutto sommato, il lodo alfano è davvero una delle cose piú adeguata da tentare di demolire, e forse (dico forse) potrebbe persino trovare qualche voto nel centrodestra – sicuramente piú di una mozione di sfiducia tout-court.
franceschini non mi piace particolarmente, ma è leggermente piú abile di veltroni in queste cose.
@.mau.: È stupido l’elettore tipico, per quanto mi riguarda, altrimenti la maggioranza degli italiani si sarebbe accorta che gli uomini politici degli anni Novanta sono degli incapaci, eppure sono ancora in grande maggioranza in circolazione (e questo in tutti gli schieramenti).
Sarò un po’ qualunquista, ma l’Italia è ferma da un quindicennio in tutti i campi.
@.mau. il problema non sei tu che non capisci la politica, è che neppure franceschini ce la fa :P
Franceschini non può andare dietro a Di Pietro perché il suo ruolo nel teatrino è quello dell’oppositore affidabile e moderato (altrimenti si perde i cattolici), ma non può non fare niente perché altrimenti dà fiato all’argomento principale di Di Pietro, che è “votate me perché io sì che sono contro Berlusconi”, il quale ha molta presa sull’elettorato PD più di sinistra. La mozione di Di Pietro ha lo scopo di mettere in difficoltà Franceschini agevolando la prevedibile valanga di voti dal PD a IDV, e la mossa di Franceschini è l’unica possibile per far vedere che fa anche lui opposizione, però moderata e costruttiva.
“Ma quando Dario Franceschini propone una mozione perché il Cavaliere rinunci al lodo Alfano, davvero non lo capisco.”
Serve a far tacere quelli che fra 4-5-8 anni diranno: “Quando Berlusconi si faceva i cazzi suoi e bla-bla… voi stavate zitti, non facevate niente, eravate complici. Anzi, il Lodo Alfano l’avete voluto voi”.
Se ci fai caso con tutte le porcherie che ha fatto la DC in 60 anni, le maggiori colpe della Prima Repubblica sono diventate dei comunisti.
Almeno se fai un atto parlamentare scritto, è un atto democratico e liberale e, soprattutto, imperituro nei secoli, archiviato agli atti.
Tirare in ballo ora il lodo Alfano quando, un anno fa, ha boicottato la raccolta di firme per il referendum sponsorizzato da Di Pietro, la dice lunga sulla strategia del PD…
Sono d’accordo con Layos. Secondo me, la proposta X di un partito all’opposizione ha due possibili motivazioni:
1) X potrebbe essere presa in considerazione dalla maggioranza. Raro, anche perché se proprio X fosse una buona idea, conviene alla maggioranza ignorare X, proporre X’ con alcuni cambiamenti cosmetici e prendersi il merito;
2) Mandare un segnale agli elettori: è il modo di affermare “se noi fossimo al governo, faremmo X”. Ovviamente, non è detto che questo sia sincero, ma nella maggior parte delle volte le proposte dell’opposizione significano questo.