L’umanità di Ignazietto

Dopo il weekend di rimpallamenti vari tra il ministro della difesa e l’alto commissario ONU, Ignazio La Russa ha rilanciato, affermando di ritenere «più umana l’azione che stanno svolgendo meritoriamente i nostri marinai nel riaccompagnare come vuole la legge del mare nel porto più vicino i migranti che vengono intercettati in acque extraterritoriali piuttosto che sottoporli a un lungo viaggio, una lunga permanenza nei Cie per poi espellerli».
A prima vista la frase sembra sensata: poi magari uno ci pensa un po’ su e vede le assunzioni implicite che sono state fatte. Innanzitutto che nei CIE si sta ancora peggio che nei barconi, il che non fa molto onore al nostro esecutivo; e in secondo luogo che per definizione se uno arriva da clandestino in Italia non abbia nessuna possibilità di richiedere asilo politico, e quindi rimanerci. Sbaglio o nessuno dei grandi media italici ha fatto queste banali constatazioni?

Ultimo aggiornamento: 2009-05-18 14:30

5 pensieri su “L’umanità di Ignazietto

  1. lo scorfano

    Soprattutto la prima è una contraddizione spaventosa. Si dà per scontato che i CIE siano dei lager. Non fa più notizia, tanto è ovvio. E anzi si può usare la loro disumanità come argomento a favore dell’allontanamento dei migranti.

  2. Yuri

    Mah… a me è sembrata più interessante la risposta di Gasparri, che ha detto che delle critiche dell’ONU “ce ne freghiamo”…
    Già… a noi, eja eja alalà e compagnia bella…
    A quando una bella campagna pubblicitaria contro l’uso del “lei” e per la promozione del “voi”?
    Una volta le campagne elettorali si facevano regalando la scarpa destra prima delle elezione e quella sinistra dopo… adesso usando questi poveri disgraziati come pedine… non mi sembra che siamo andando avanti…

  3. mestesso

    L’assunzione implicita è un altra, e ben più preoccupante: basta immigrati.
    Ancora più preoccupante è che la maggioranza degli italiani sia completamente d’accordo, tanto che all’interno dello stesso PD ci siano voci a favore di questa decisione. E mica per niente il Berly dice a Franceschini che il suo è un discorso suicida. Basta chiedere in giro ad un pò di gente, e si vede subito dove sta la maggioranza delle persone. E quanto la lega stia avanzando…ho paura che faranno cappotto alle elezioni.

  4. Ruggero Signoretti

    Senza entrare nel merito della giustezza dell’esistenza dei CIE (si discute da sempre sulla valenza anche delle carceri), in verita’, ci sono CIE e CIE. Tutti sono gestiti da enti appaltatori (cooperative sociali, Misericordie, Croce Rossa, …). Alcuni sono gestiti da strutture che hanno a cuore la qualita’ della vita dei reclusi e forniscono loro anche l’assistenza legale per aiutarli, qualora ne abbiano le caratteristiche, a presentare domanda per lo status di rifugiati o di richiedenti asilo. Altri CIE sono gestiti alla meno peggio, senza alcuna professionalita’ (ed e’ il commento migliore che se ne possa fare).
    Il dramma e’ che, normalmente, se ne fa di tutta l’erba un fascio ed i gestori vengono osannati o denigrati a seconda semplicemente se chi ne parli sia di una sponda politica o l’altra.
    In Italia tutto finisce a derby

  5. vb

    Credo che sull’immigrazione si faccia sempre una gran confusione e si adottino due approcci estremi, insomma o “immigrati tutti buoni” o “immigrati tutti cattivi”. Invece bisogna distinguere e non perdere mai di vista la responsabilità personale, nel bene e nel male…
    Per quanto riguarda i CIE i due approcci finiscono per portare o a “chiudiamo i CIE” (che in sostanza vuol dire “non poniamo alcun freno all’immigrazione e lasciamo entrare chiunque”) o a “trasformiamo i CIE in un lager”. L’idea che si possano fare delle strutture decenti ed efficienti, dove i clandestini possano essere tenuti per brevi periodi in condizioni umane e poi rimpatriati, pare non interessare a nessuno.

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