Il nostro postino

Dopo quanto raccontavo il mese scorso, la situazione della consegna della posta a casa mia è ancora peggiorata. Sabato scorso mi sono trovato nella mia buca delle lettere una busta per un altro condomino; ieri poi siamo arrivati al massimo. Da alcuni giorni abbiamo fatto mettere davanti al portone una di quelle cassette per la pubblicità condominiale, così si fa più in fretta a buttarla via. Bene: il nostro solerte postino ha pensato bene di sfruttare quella cassetta per infilarci dentro tutta la posta. Inizio a pensare che abbiano preso qualcuno che non sappia leggere (nel centro smistamento le lettere sono già divise per numero civico, quindi non è strettamente necessario guardare l’indirizzo). Ho provato a rispondere alla mail che mi era arrivata ad aprile, lasciando solo il titolo RECLAMO CASE 34967181 e non l’indirizzo: vediamo se sapranno qualcosa.
Per la cronaca, devo dire che il postino che consegna i pacchi è invece molto più coscienzioso del dovuto. L’altra settimana è arrivato un pacco per Anna, che però si era dimenticata di indicare a quale citofono suonare: quel postino ha chiamato tutti finché non l’ha trovata.

Ultimo aggiornamento: 2009-05-14 10:04

6 pensieri su “Il nostro postino

  1. mattiaq

    Avevo letto da qualche parte che il postino non ha più l’obbligo di entrare in casa a consegnare e dividere la posta ma che i condomini devono provvedere ad installare cassette esterne alla proprietà e a dividersi la posta da soli. Mi pare di ricordare che per ora la nuova norma venga applicata solo in poche zone, ma che sia destinata a diffondersi. Comunque il fattorino del pacco al 90% era un subappalatore di SDA e non un postino.

  2. .mau.

    @mattia: le nostre cassette per le lettere sono già esterne alla proprietà, a dire il vero. (SDA sono le poste sotto falso nome: e il corriere SDA che mi dovrebbe portare i libri in ufficio riesce ad affermare che non c’è nessuno… quindi comunque chi è passato a casa la scorsa settimana è commendevole)

  3. mestesso

    Non so se ti può consolare, ma le mitiche poste britanniche si stanno incamminando verso lo stesso tunnel (risparmio all’osso sulla forza lavoro) con conseguenze analoghe alle nostre…lo leggevo su un giornale inglese. Essendo una commodity, ed essendo enti privati, è l’unico risultato possibile (prezzo costante->tagli crescenti).
    Sul fronte italiano, la signora mestessa ha mandato tre raccomandate con ricevuta di ritorno per mandare i vari documenti per il passaggio a ricercatrice di ruolo, e dopo un mese nessuna ricevuta di ritorno è arrivata! In compenso, puoi chiamare un numero verde e sapere se è arrivata oppure no. Naturalmente esiste la raccomandata celere che costa più del doppio che non ha questi problemi. Le mitiche poste italiane…
    Ah, chicca tra consulenti, quelle cose che “sono roba riservata, non deve uscire di qui”: lo sapevi che ogni notte, dalle 23.30 alle 6, schiere di ragazzini reimmettono tutte le transazioni fatte online per problemi di interoperabilità? Hihihih

  4. Tooby

    Era un postino di poste italiane o uno di SDA, Bertolini e compagnia bella? Il primo non è tenuto a suonare (il “mio” ieri mi ha lasciato un pacco sulla cassetta delle lettere, come ha sempre fatto), i secondi, invece, sì.

  5. mattiaq

    Tanto per puntualizzare inutilmente, in effetti nelle consegne postali (intendo quelle di Poste Italiane che comunque non sono più monopolisti) bisogna fare distinzione fra diversi tipi di spedizione:

    • corrispondenza ordinaria – va in cassetta e non richiede firma per ricevuta
    • raccomandate (buste o pacchi) – vanno consegnate ad una persona e richiedono firma per ricevuta
    • prodotti editoriali (buste o pacchi piego di libri) – vanno in cassetta, se non c’entrano il postino dovrebbe riportarli all’ufficio postale, ma spesso li lascia appoggiati sopra le cassette, niente firma
    • pacchi – vanno consegnati ad una persona con o senza firma per ricevuta, la distribuzione è curata da SDA.

    Per la cronaca da quando la distribuzione dei pacchi è affidata a SDA il tasso di pacchi persi nella azienda che seguo è passato dal 20% a meno del 5%

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