Come forse ricordate, la legge attuativa del dettato costituzionale sui referendum prevede che essi siano svolti tra il 15 aprile e il 15 giugno. Naturalmente la scelta del 7 giugno non è stata approvata, e nessuno credeva davvero che si potesse votare il 14. Prima non se ne parla nemmeno, quindi si è detto a Camera e Senato di fare una leggina ad horas, come direbbe il PresConsMin.
Bene, la legge c’è stata. Solo che non hanno detto “per l’anno 2009 i referendum si terranno il 21 giugno”, cosa che sarebbe stata troppo semplice. No. «I referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2009 sono indetti per una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno.» Che il 19 e il 26 aprile siano già passati, non importa. Che comunque ci siano dei tempi tecnici, nemmeno. Ma a questo punto non sarebbe stato più semplice dire che i referendum si terranno in una domenica compresa tra il 15 e il 27 giugno?
P.S.: mentre per le europee si vota in due giorni, sabato pomeriggio e domenica, il secondo turno delle amministrative e il referendum si svolgerà solo la domenica. Vediamo quanto spesso ce lo ricorderanno.
Ultimo aggiornamento: 2009-05-01 07:00
Ravanando un po’ su Google sono finito sul sito delle prefetture (che cita anche OpenOffice :-O ). In una circolare della prefettura di Salerno ( http://www.prefettura.it/FILES/allegatinews/1204/2009_21769bis.doc ) l’oggetto è: Elezioni amministrative di sabato 6 giugno e di domenica 7 giugno 2009 con eventuale turno di ballottaggio di sabato 20 giugno e di domenica 21 giugno 2009 ed elezione dei Membri del Parlamento Europeo spettanti allItalia di sabato 6 giugno e di domenica 7 giugno 2009 Elettori.-
Ho approfondito un altro po’ la ricerca, e ho trovato le medesime disposizioni sulle bacheche di altre prefetture. La legge 26/2009 dice che nel 2009 si vota sabato e domenica, anche se sembra parlare limitatamente alle elezioni europee. Se però non fosse così, varrebbe ancora la legge 16 aprile 2002, n. 62, che prolunga le elezioni al lunedì (non mi pare l’abbiano abrogata nel corso dell’ultimo anno, anche perché il ministero ha mandato delle bellissime brochure di 500 pagine alle prefetture, riciclando quelle inviate nel 2008).
@Tooby: quello che ho visto io sulle leggi 2009 dice che lo spoglio nell’eventuale turno di ballottaggio inizia domenica alla chiusura dei seggi, ma non dice che le operazioni iniziano il sabato prima, a differenza che per le europee.
E quindi? Non contrasta con le circolari delle prefetture di cui sopra: si vota sabato pomeriggio, poi domenica, e alla chiusura (domenica sera) si fa lo spoglio. Da quello che ricordo, quando si votava solo la domenica, si faceva così e si aspettavano nottetempo i risultati.
Mi manca il passaggio logico per arrivare a dire che si vota solo la domenica.
@Tooby: occhei. La legge sulle elezioni è al solito bizantina, ma leggendo l’articolo 1, comma 1, punto o, si evince che il secondo turno si svolgerà anch’esso di sabato pomeriggio e domenica, e non di domenica e lunedì.
Resta però il fatto che la legge sui referendum dice all’articolo 1 comma 1 «I referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2009 sono indetti per una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno.», senza parlare di sabato.
È vero che il secondo comma dice «Nel caso di contemporaneo svolgimento dei referendum di cui al comma 1 con il secondo turno di votazione per le elezioni dei presidenti delle province e dei sindaci, anche quando disciplinate da norme regionali, per tutti gli adempimenti comuni, ivi compresi la composizione e il funzionamento degli uffici elettorali di sezione e gli orari della votazione, si applicano le disposizioni in vigore per i referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione» (grassetto mio), e quindi se c’è il secondo turno si potrà votare anche il sabato pomeriggio: ma dove non si voterà ci sarà solo una giornata, discriminando così tra elettori ed elettori.
La legge 26/2009 (o meglio, nel decreto legge) parla all’articolo 1.1.b di «termini dei procedimenti elettorali», fissando il giorno della votazione per domenica (pur votandosi anche il sabato).
Credo che per qualche questione tecnica anche le votazioni che si sono tenute in due giorni contano come se si fossero tenute in un giorno solo.
Pensare poi che in certi comuni si vota (per il referendum) in due giorni e in moltissimi altri in un giorno solo somiglierebbe troppo ad una violazione del principio di uguaglianza, cosa troppo grave anche per un governo di questo genere. Credo che il comitato promotore e le opposizioni sarebbero insorti.
Aggiungo: quella legge riguarda il referendum solo per quanto concerne i votanti all’estero; per il resto hanno ovviamente evitato di citarlo troppo, per non dare neanche l’impressione di voler accorpare il tutto.