Veronica e Vittorio

Non avevo affatto intenzione di commentare la nuova lettera pubblicamente scritta dalla signora Miriam Raffaella Bartolini in arte Veronica Lario. La mia sensazione è che sia tutta una pastetta: qualcuno ha fatto notare a Berlusconi che portare veline letteronze e simili come esempi di candidate sarebbe potuto diventare un boomerang, e così il PresConsMin ha trovato una scusa per evitare i casi più eclatanti e incassare solidarietà bisexual.
Poi però è arrivato Vittorio Feltri, che con la sua usuale finezza ha spiattellato in prima pagina del suo quotidiano le tette della signora Veronica esposte nella rappresentazione teatrale che arrapò così tanto l’allora imprenditore edile da fargli lasciare la prima moglie, fare qualche figlio con lei e poi renderla una donna onesta, e scritto un editoriale (purtroppo solo a pagamento, oppure leggibile ricordandosi che noi paghiamo il Parlamento) dove praticamente dice che la signora Lario dovrebbe solo stare zitta, visto che in fin dei conti non c’è differenza tra una velina di adesso e lei trent’anni fa: anzi, le sgallettate odierne sono financo laureate.
Ora, io non è che rispetti molto Vittorio Feltri; però rispetto la sua intelligenza e so bene che lui sa che il punto non è cosa facciano le signore e signorine in questione (nella vita e con Silvio) quanto il perché mai dovrebbero essere candidate come eurodeputate: non mi pare che la signora Lario abbia mai cercato di intraprendere una carriera politica, e mi pare questa sia una bella differenza. D’altra parte, proprio perché Feltri è intelligente e conosce il suo lettore tipo, lui sa perfettamente che il messaggio che gli arriverà è un altro: che appunto la signora Lario è un’ingrata. Feltri il suo lavoro lo sa fare davvero bene.
(se siete arrivati fino a qua, magari riuscite a togliermi un dubbio. Quei fotogrammi della Lario sono ben noti; epperò a me sembrano tanto roba da telefoni bianchi. È possibile che nel 1980 non ci fossero immagini migliori?)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-30 10:58

7 pensieri su “Veronica e Vittorio

  1. mestesso

    Qualsiasi persona di spettacolo o in generale libero professionista, attua ad un livello più o meno alto la vendita di sè stesso, volgarmente detta prostituzione. Quello che cambia da persona a persona è il prezzo che si è disposti a pagare.
    Nel caso di Veronica il prezzo è stato a) lasciare il mestiere b) vivere in un esilio dorato (il marito, se va bene, lo vedrà una volta la settimana). Nessuno di noi conosce quanto e cosa abbia ricevuto in cambio, ma penso si possa dire che consideri la moglie come uno dei suoi immobili: può avere qualche problema ma si può riparare.
    Ora, ci sono due casi possibili: Veronica fa l’attrice ed esegue quello che Silvio dice oppure no. Nel primo caso la prostituzione va avanti, e nel secondo fa comunque la moglie succube, dato che poi nulla segue. Nel migliore dei casi appunto, una ingrata su commissione. Nel peggiore, una di strada e da poco prezzo, visto che rinnega sè stessa e tutte le donne.
    Feltri è intelligente ed ottimista. Ma pure lui è di strada, quindi..

  2. nicola

    Quando ne combina di così “mediatiche” significa che il nostro PresDelCons ci sta distraendo da qualcosa che è meglio passi inosservata.
    ciao
    nicola.

  3. lo scorfano

    Ho letto l’articolo di Feltri e l’ho trovato assai sgradevole. Se non altro per il fatto che la signora Lario volesse divorziare, non credo se ne andrebbe con 1000 euro in tasca: immagino che la bella vita agiata cui si allude nell’articolo la continuerebbe a fare tranquillamente.

  4. il più Cattivo

    …che tristezza…che sconforto….
    Questa mattina però ho sentito una ascoltatrice di prima pagina che chiedeva se era possibile conoscere i programmi per le europee delle due (sic) parti… che ci sia un risveglio? che l’italiota si stia per risvegliare? ….no non mi illudo… d’altra parte se non ci fosse stata la seconda guerra mondiale (o forse se non vi avessimo partecipato) temo che avremmo ancora il fascio littorio sulla bandiera.

  5. Fang

    Tendenzialmente sarei d’accordo con nicola.
    Solo che a) non ho presente che cosa, questa volta, possa avere la necessità di insabbiare (non mi pare ci siano processi, inchieste o leggi particolari in dirittura d’arrivo); b) non che mi aspetti chissà che, ma qualcosa di un po’ più alto di una pulcina sgallettata che lo chiama “papi” e della moglie che gli dà del puttaniere sarebbe gradito: anche l’insabbiamento deve avere una sua dignità!
    Prendendo tutta la vicenda come una cosa seria, non posso che concordare sullo squallore generale. Ed è per fuggire dalla squallida realtà che poi si diventa dietrologi (deve avere un motivo… deve avere un motivo… deve avere un motivo…). ;-)

  6. elle

    Da donna e mamma: la sortita di Feltri si qualifica come trash bergamasco del genere pota/osgna. Indipendentemente che lì le lacrime siano diamanti, dalla ragione/torto e il bon ton.
    Un uomo che per colpire non trova di meglio che mettere in piazza la sessualità di una donna e recrimina pubblicamente sul passato trapassato, fa dell’ immondizia, si allinea allo squallido ciarpame. In più come se lui e gli altri dentro quel passato fossero stati santi, verginelli e martiri. In più come se quella donna il suo Boss non l’avesse trovata coniugabile, non ci avesse fatto dei figli e ci sia stato per 30 anni. Un’ autogoal su una buona fetta del femminile per quanto possa aver avuto l’aumento di tiratura e il “Bravo Fido” del Padrone. Tenendo poi presente che tutto l’altro femminile sta con le veline abbattute (dal”povere figlie!” al “meno male che non è successo a me” ) c’è da pensare che il cervello gli sia sceso di qualche piano. Adesso può uscire a cena con Belpietro:-)

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