Ma Facebook non è un blog

Domenica notavo come l’ottimo Farfintadiesseresani ormai prediligesse Faccialibro al proprio blog. Claudio ha poi commentato dicendo che «il motivo di preferire “faccialibro” o “cinguettare” e’ che alcune notizie semplicemente viaggiano piu’ velocemente.» Sì, è vero. Ma…
Io usicchio Facebook, uso ogni tanto (ma davvero tanto…) Twitter, uso molto Tumblr e FriendFeed. Non si può insomma dire che io sia tendenzialmente contrario a questi modi di condividere informazione. Quello che però vedo è che in questo modo non si produce informazione. D’altra parte è chiaro: con due clic si prende una cosa che piace e la si manda a tutti i nostri amichetti, e questo ti costa molto di meno che mettersi a scrivere qualcosa che abbia almeno una parvenza di senso. Il rischio che però vedo è che si arrivi ad avere l’equivalente di una televisione via internet, dove l’interazione della gente consiste al più nell’aggiungere il commento “bellissimo!” – non molto diverso dal televoto, se non per il fatto che non devi cacciare l’euro. Poi lo so, che puoi usare Facebook per scrivere contenuti e un blog per riportare le cose viste in giro, e che ogni strumento può essere usato in modi diversi: d’alta parte puoi anche usare un cacciavite come apribottiglie o martello, no?
Poi è chiaro che nessuno di noi potrà mai farcela a creare un meme al giorno, e che nella maggior parte dei casi la nostra produzione sarà notata dai soliti ventun lettori; ma almeno ci tentiamo.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-28 14:09

8 pensieri su “Ma Facebook non è un blog

  1. fB

    Non è poi una novità: ai tempi eroici, una quindicina di anni fa, in cui Jorn Barger diede loro il nome i weblog erano anche loro proprio solo un “libro di bordo” della navigazione web: un elenco di link visitati dall’autore con un brevissimo commento. Tant’è vero che quando nacque LiveJournal – prima piattaforma per blog modernamente inteso (attualmente sull’orlo della chiusura, mi dicono) – ci fu per un certo tempo una distinzione tra i “blog” nel senso originario e i “journal”, che sarebbero i blog stile diario come li intendiamo oggi.
    Capitomblo, nutramico e in una certa misura anche il cinguettatore e faccialibro, sono andati a riempire quella vecchia nicchia ecologica lasciata libera dai ‘bri di bordo, di cui evidentemente si sentiva ancora il bisogno.

  2. Fabio Forno

    Infatti FB “veicola” informazione, non vedo contrapposizioni, ma complemetarietà. Dirai “anche un rss veicola informazione”, ed è vero, ma FB ha semplificato un po’ di cose per i niubbi, mettendoci più perline colorate e meno struttura, essattamente come il mondo reale e non quello informatico.

  3. Yuri

    Mah… la cosa che proprio mi piace di meno di facebook (a parte la questione privacy ovviamente… io ho mentito sul cognome :P e infatti anch’io più che altro lo “usicchio”) è proprio il poco spazio che ti dà per scrivere… robe da sms, più qualche link e un po’ di album fotografico…
    Insomma, mi sta stretto… :)
    Tra l’altro ho notato una cosa curiosa su facebook… anche sulle pagine di amici che hanno una vagonata di amici… se guardi… uhm, adesso non mi ricordo come si chiama l’opzione… forse “aggiornati di recente”, salta fuori che ben pochi hanno aggiornato i loro profili di recente (cioè anche solo cambiare lo status, postare un link o robe simili). Insomma… non è che sti benedetti 200 milioni di utenti sono tutta gente che lo ha aperto perché bisognava farlo, ma poi il grosso della gente lo usicchia?

  4. Giorgio

    faccialibro anche a me sta stretto, persino per le stupidaggini, e quindi lo usicchio (nei periodi veramente di bassa, un sostituto al tetris, diciamo).
    a nutramico invece non mi sono iscritto prima per pigrizia e poi ho sviluppato un certo pregiudizio leggendo le segnalazioni di rectoverso.
    capitombolo non mi piace perché non ha i commenti, ovviamente.
    bon, l’ho scritta, viva la partecipazione.

  5. mfp

    Come dire … Faccialibro permette di continuare il fancazzismo anche in ufficio, estendendone pero’ la portata oltre quelle squallide mura-prigione. Penso ai tizi che stanno sempre “in piazza”, tipica posizione “mani in tasca e sguardo lugubre sugli sconosciuti che passano”, a ciarlare. ciarl-o-matic. Ma alla velocita’ della luce: vuoi mettere guardare istantaneamente un nuovo smart-mob, tipo la Carlucci che augura a Gilioli di avere un pedofilo sulle tracce del figlio, piuttosto che dover aspettare qualche ora o giorno? The Show Must Go On …
    p.s.: io sono contento che esista Faccialibro: (a) da quando hanno iniziato ad usarlo i pesanti pps buffi spediti dagli amici fancazzisti sono diminuiti tantissimo, riempiono invece faccialibro e la mia mailbox ringrazia; (b) non mi serve leggere e guardare tutto, perche’ la merda se la cibano tutta i faccialibristi … e io mi sparo solo la selezione; non tanto per i contenuti selezionati (da fancazzisti), ma perche’ con poco sforzo posso osservare il mood generale.

  6. Sky

    Assolutamente d’accordo sul tema dell’uso dello “strumento giusto per il compito giusto”: oggi vedo usare “aggregatori” (che, comunque, come parola fa figo) come fossero wiki… ed anche di peggio.
    Poi, pur controvoglia, devo convenire sull’utilità di “gettizzazione” di strumenti come FB, riprendendo mfp.
    Il fatto è che, in termini di volumi puri, sembra un pò quella vecchia barzelletta dove un matto dice all’altro, guardando dalle sbarre del manicomio, “ma cosa ci fà, lì dentro, tutta quella gente?”… perchè oramai è ciò che siamo: “matti”. ;)

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