Stasera al microfono aperto di Radio Popolare si parlava dei referendum elettorali e della data scelta per svolgerli. Al telefono c’era il professor Guzzetta del comitato promotore, che naturalmente si affannava a spiegare che non sarebbe cambiato nulla sulla rappresentatività anche se fosse passato il referendum: dimenticando di aggiungere che attualmente un partito in coalizione ha il quorum dimezzato. Ma si sa, ognuno tira acqua al proprio mulino.
Il momento più divertente è stato quando un ascoltatore ha telefonato, si è sincerato ci fosse Guzzetta, ha voluto sentire la sua voce e poi è partito a dirgliene quattro su come stesse cercando di affossare lo Stato e via dicendo (il tutto con parole pesanti ma senza parolacce bestemmie insulti: ho apprezzato molto lo stile). Non capita spesso, ma quando succede devo dire che mi diverto :-)
Ultimo aggiornamento: 2009-04-22 21:30
Per fortuna finalmente si inizia a parlare dei contenuti del referendum. Se passasse, al contrario di quello che dicono Guzzetta, Segni e Franceschini, il porcellum non verrebbe abrogato ma peggiorato.
Basta guardare i testi dei quesiti.
E pochi giornalisti in TV l’hanno fatto, purtroppo, quindi non fanno mai la domanda giusta: secondo lei è giusto che con il 20-30% dei voti si ottenga il 60% dei seggi e si governi con stabilità contro la maggioranza dei cittadini?
Il primo ascoltatore che ha telefonato alla diretta ero io. Ero anche in macchina e sono stato tagliato perché non si riusciva a sentirmi. Altrimenti il Guzzetta ne avrebbe sentite anche di più.
Comunque sono riuscito a lanciare la proposta codognana. Un SI e due NO.
Ah, allora eri quello prima del tipo! In effetti a un certo punto non ti si sentiva più…