Se non traggono un film dal tuo libro, non sei nessuno

[Ballard cyberpunk?] Ieri è morto lo scrittore J.G. Ballard. A parte quelli che impaginano repubblica.it e corriere.it, non so quanti l’avrebbero definito “cyberpunk”; avrei già dei dubbi a definirlo scrittore di fantascienza, per quello che possono valere le etichette letterarie.
Però mi ha colpito un’altra cosa. Nel ricordo di radio Popolare, Ballard è stato l’autore di L’impero del Sole e di Crash. Lo stesso per il Corsera. Il primo dei libri è indicato anche da Repubblica, anche se oggettivamente insieme a The Atrocity Exhibition e alla sua autobiografia. Quello che mi ha stupito non è tanto che io di Ballard abbia letto altri libri, quanto che i due in questione hanno una cosa in comune: da essi sono stati tratti dei film. È come se uno scrittore possa raggiungere la fama solo quando un cineasta si interessa a lui e tragga una sceneggiatura da uno dei suoi libri.
Beh, è anche vero che i film si duplicano più economicamente dei libri: inizio a capire perché gli ebook non sfondino.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-20 12:21

5 pensieri su “Se non traggono un film dal tuo libro, non sei nessuno

  1. Larry

    Beh, mi sembra naturale che più uno scrive dei bei libri, più è più probabile che qualcuno li usi come soggetti di film. E questo è specialmente vero per i film di fantascienza, che sono in grande maggioranza tratti da capolavori o comunque da romanzi o racconti superiori al film.
    Poi è vero che ci sono scrittori molto “cinematografici” (es. Ellroy) e grandi scrittori più difficili da trasporre sul grande schermo (es. Vonnegut), ma con tutti gli strumenti (artistici e tecnici) di cui qualunque regista ormai dispone, si tratta di una minoranza in continua riduzione.

  2. mestesso

    .mau. è banalissimo: i film vengono visti da un pubblico maggiore di quanti leggono libri.
    I giornalisti scrivono per chi legge, e data la regola del buon titolista “fai scatenare il riflesso pavloviano del lettore”, si mette (specie nei coccodrilli, cioè i post-mortem) quello che più probabilmente un lettore è avvezzo, POI, come ciliegina, le cose meno note, ma solo in fondo e per poche righe.

  3. mfp

    Anche io ho aperto il form di commento con la stessa idea di mestesso (che e’ il tizio che ha commentato prima di me, non io che sono schizofrencamente d’accordo con me stesso). Nel senso che il video e’ piu’ fruibile … o anche piu’ semplicemente “comodo”. Diabolicamente, aggiungerei (cfr. Pasolini). E non e’ sempre e solo essere pigri, basta anche solo essere lenti a leggere … o anche semlicemente piu’ attratti dalla razionalizzazione di un’opera piuttosto che alla fruizione dell’opera per intero. Come me. Io in vita mia ho letto pochissimi libri, ma usato tantissimo ipertesto e in genere solo con uno scopo ben preciso (mi capita di rado di navigare a caso per ore; solo su Wikipedia). Tanti autori cioe’ li conosco biograficamente, o per mezzo della swarm intelligence che produce la razionalizzazione delle loro opere. E’ un tipo di conoscenza che ha i suoi pro e i suoi contro. Di certo pero’ io non mi permetto il lusso di scrivere i cronologi su una testata senza aver studiato un autore …

  4. Taz70

    Assolutamente, di cyberpunk il buon Ballard non aveva niente.
    Invece era decisamente come scrivi New Age e demode’. Crash rimane a mio avviso il suo capolavoro.
    Del film che ci hanno tratto, beh, forse se ne poteva fare a meno.

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