Fabio Metitieri

Quando ho letto in rete la notizia stamattina l’ho creduta uno scherzo. E invece è proprio vero. Fabio Metitieri, il famoso “Ciao, Fabio” terrore di tutta l’internet italica, è improvvisamente morto.
Credo siano passati almeno quindici anni da quando avevo iniziato a litigare con CiaoFabio: dovrei recuperare i primi messaggi della lista LISA. D’altra parte ha sempre avuto un caratteraccio, e il suo modo di esporre gli argomenti non era certo conciliante; e secondo me era felice che tanta gente, oltre che insultarlo, non lo leggesse per principio. Così poteva sentirsi superiore a loro. Detto questo, un (sedicente) esperto che non leggesse i suoi commenti sparsi in giro per la rete non era per nulla un esperto; nella maggior parte dei casi le sue stilettate colpivano bersagli reali, e anche in caso contrario avevano il vantaggio di obbligarti a vedere le cose in maniera diversa. Ah, sì: uno dei suoi vezzi era non voler avere un blog (aveva solo un sito), ma fare il parassita su quelli altrui.
Ma queste cose ve le stanno dicendo già gli altri, ed è inutile che ve le racconti anch’io. Preferisco ricordarlo raccontando qualcosa che sicuramente non sapete. Due anni fa mi aveva spedito una copia del libro scritto da suo padre e che raccontava della seconda guerra mondiale vista appunto con gli occhi di un giovane ufficiale mandato sul fronte balcanico. Posso garantire che quando parlava di suo padre era completamente diverso dal “Ciao, Fabio” pubblico. Qualche mese fa, poi, Anna doveva preparare un corso di “scrittura aziendale” e mi ha chiesto di preparare qualche domanda ad alcuni dei miei amichetti. Mi sono rivolto anche a lui; dopo che gli ho assicurato che non era affatto uno scherzo, mi ha subito ampiamente risposto, e credo sia stato quello che mi ha dato la risposta più completa. Non siamo mai stati amici, insomma; però mi mancherà.
(ah: era appena uscito il suo ultimo libro, Il grande inganno del Web 2.0. Aveva promesso che me ne avrebbe inviato una copia; purtroppo me lo dovrò comprare, e garantisco che il “purtroppo” non è certo per la spesa)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-17 11:13

14 pensieri su “Fabio Metitieri

  1. mfisk

    Era un’entità (sulla persona non mi pronuncio, ché non la conoscevo) con la quale nel 95% dei casi non era umanamente possibile essere d’accordo, ma di cui si sentirà la mancanza.
    Questo dovrebbe anche farci riflettere (se ne parlava in giro proprio in questi giorni) sul fatto che spesso questo giro vorticoso di scambi di informazioni e opinioni in rete tenda ad autolimitarsi alla sola cricca di quelli che la pensano più o meno esattamente come noi, escludendo, anche solo inconsciamente o per pigrizia, che ha opinioni diverse dalle nostre ma non per questo meno interessanti.
    Una nota: sono rimasto basito vedendo sul sito la data di nascita: li portava maluccio anziché no.

  2. Giorgio

    il grande inganno del web 2.0 non dovrebbe riservare sorprese, no? avrà picchaito come un fabbro sui Vibs che sproloquiano sui loro bloghs, non capendo una mazza tanta e non accettando il dibattito (che poi il dibattito con lui, con tutto il male che si può pensare dei Vibs, era una cosa complicata: in uno scambio di mail dopo che nei commenti da un Vibs gli avevo dato sostanzialmente ragione, mi aveva spiegato che un po’ di torto ce l’avevo anch’io).
    a me era simpatico.

  3. .mau.

    @misk: più che essere d’accordo, direi che non ci si riusciva ad andare d’accordo. Comunque in genere non è vero che ci si limiti solo a guardare quelli che la pensano più o meno come noi; o perlomeno è più facile leggere qualcuno con cui non si va d’accordo piuttosto che frequentarlo.
    @Giorgio: sullo stile del libro non ho dubbi. Però credo (a scatola chiusa) che sia interessante vedere come ne abbia parlato. Ricordo che lui apprezzava Second Life (che io non sono mai riuscito a capire…); sul Web 2.0, forse adesso sta arrivando qualcosa di utile dopo cinque-sei anni che se ne parla (e il web semantico, che probabilmente a lui sarebbe interessato di più, è già stato spostato al web 3.0)

  4. mfisk

    Hai (abbastanza) ragione: diciamo che nel 95% dei casi non si poteva andare d’accordo, e nel 70% non si poteva neppure essere d’accordo.
    Vero poi che è più facile leggere che frequentare, ma spesso la pigrizia mi fa venir meno anche la voglia di leggere…

  5. clicky

    Davvero spietato, mfisk: è orribile leggere quel “li portava maluccio anziché no” riferito a una persona che è venuta improvvisamente a mancare..
    Davvero curioso, .mau.: “Aveva promesso che me ne avrebbe inviato una copia”: ti aveva “promesso” anche il ringraziamento, citandoti nell’Introduzione come “sysop (amministratore) di Wikipedia, sempre pronto e preciso nel fornire informazioni”? Visto che non fai cenno nel post a questa cosa, magari potrebbe una sorpresa assoluta per te..

  6. ALG

    Ho sempre letto con interesse i suoi commenti e molto spesso andavo a cercarli nei blog che frequentava. Lo conoscevo solo attraverso i commenti ma penso che mi mancherà perché era una persona che costringeva a riflettere…

  7. .mau.

    @clicky: onestamente non ricordo se mi avesse promesso il ringraziamento “pubblico” (che ho appena visto, il libro alla fine l’ho comprato). D’altra parte non era importante: mi aveva già ringraziato a suo tempo quando mi intervistò per Biblioteche oggi a proposito di wikipedia. Mica serviva altro, no?

  8. mfisk

    @clicky: mi rendo conto ora della gaffe; devo dire però che non era cattiveria né malizia: mi è venuta spontanea, l’osservazione, dato che da tempo conoscevo la foto, di Fabio, ma non avevo mai fatto caso alla data di nascita.

  9. Giuseppe

    Anche io ho avuto modo di incontrarmi/scontrarmi con Fabio verso la metà degli anni ’90 su LISA, una lista che qualcuno definirebbe seminale, ma ho anche avuto modo di condividere un progetto – sempre in digital life – con lui (ed altri) che però è finito male e non certo per colpa sua, anzi.
    Questo per dire che, accanto al suo essere spesso bastian contrario, c’era anche una disponibilità ed una apertura a collaborare anche con persone con le quali pubblicamente alimentava quei flame memorabili che oggi un po’ mi mancano.
    L’unico dispiacere (adesso) è che non ho mai avuto occasione di incontrarlo di persona.
    Ciao Fabio

  10. marcoxa

    Sono rimasto basito anche io… Fabio Metitieri mi era riapparso dai tempi de “La Città Invisibile” e di LISA proprio settimana scorsa o giù di lì con un commento *radiofonico*. L’avevo sentito su Radio Due della RTSI in una trasmissione per l’appunto sulla “rete”.
    Questa seconda notizia è una di quelle strane, inaspettate e tutto sommato, tristi.
    A presto
    Marco

  11. .mau.

    @marcoxa: il Metitieri non si era per nulla perso, era parecchio che collaborava con gli svizzeri sia per radio che scrivendo sul Corriere del Ticino. Mi aveva anche inviato copia di qualcuno dei suoi ultimi articoli.

  12. clicky

    “Su Flickr io carico da anni alcune delle mie fotografie; anch’io uso i tag e ne sono soddisfatto, ma non credo che qualche tag scritto in modo casuale possa all’improvviso sostituire il lavoro sistematico di catalogazione e classificazione in un grande archivio fotografico professionale” (Il grande inganno del web 2.0, pag. 94).

    Caricava le sue foto qui: si evince passione per Second Life e cura maniacale per le didascalie (le apponeva a tutte le foto tranne che alle Second Woman). Ce ne sono 12 che lo ritraggono a varie età: speriamo non siano oggetto di idiozie come è successo per il libro (preziosissimo per un venticinquenne che vuole imparare ancora tanto riguardo a come utilizzare Internet, anche se non ama Second Life)…

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