L’ultimo libro della saga del maghetto (J. K. Rowling, Harry Potter and the Deathly Hallows, Bloomsbury 2008 [2007], pag. 831, Lst. 9.99, ISBN 978-0-7475-9586-1) è fatto molto bene, non c’è che dire. Non mi sarei aspettato che la Rowling riuscisse a recuperare così tutti i fili della trama sparsi nei vari libri, comprese cose che io mi ero assolutamente dimenticato. Nelle ottocento e più pagine si parte con quella che è una classica quest, per finire con il redde rationem finale a Hogwarts tra Harry Potter e Lord Voldemort; nel corso del libro muoiono altri dei protagonisti, come del resto ci si poteva aspettare visti i libri precedenti. Se non avete ancora letto il libro, terminate qui la lettura; altrimenti potrete scoprire che il protagonista muore e poi risorge, che Snape abbia in realtà fatto il triplo gioco… per amore, e soprattutto che a vincere è l’amore, oltre che il sapere accettare il proprio destino. Personalmente non ho capito la logica di aggiungere il capitolo finale, e mi è parso che alcuni dei personaggi si siano persi per strada; ma sono delle piccolezze.
Ultimo aggiornamento: 2009-04-14 07:00
Un capolavoro, senza scherzi.
ma come, hai letto in anteprima (831/ottocentotrentuno pagine!) il libro del maghetto … sei secchionissimo, sento che ti detesto.
Ma tu non detestavi il maghetto, o mi ricordo male? Perché io ho una teoria: l’intersezione degli insiemi dei fan di Discworld e Potter sia veramente piccola tendente allo zero…(a me discworld piace poco).
Cmq, per me il migliore della saga è il terzo: storia ottima, scrittura più fluente e lunga al punto giusto. Nell’ultimo invece esistono delle ridondanze fatte apposta su pressione dell’editore, che ha sicuramente detto alla Rowling “fallo lungo così vende di più”.
@Giorgio: più che anteprima, postdopo…
@mestesso: ho trovato belli i primi libri, scadenti il quarto e soprattutto il quinto, di nuovo decente il sesto. Non sono certo un fan – basta vedere che l’ho iniziato un anno e mezzo dopo che è uscito, e me lo sono tenuto da gennaio ad aprile come “libro da palestra”, però non ho nulla aprioristicamente contro.
Qui più che di ridondanze parlerei di “recap”, di aggiunte per ricapitolare i vecchi libri.
A me è parso bruttino assai, uno dei peggiori della serie.
L’ultimo capitoletto è insostenibile, ma faccio finta che non esista.
A me è piaciuto, anche se non lo chiamerei un capolavoro. C’è comunque molto peggio in giro nell’editoria per bambini. In particolare mi piace molto la morale* della storia. Al momento il mio problema è decidere se comprare a mia figlia la versione italiana o aiutarla a leggere quella inglese. La traduzione in italiano mi pare decisamente carente.
*Ovviamente la morale della storia è che anche i secchioni di colorito olivastro, coi capelli grassi e il nasone, possono essere Buoni Nell’Animo :-).
@mestesso: coi soldi che ha, dubito che la Rowling si faccia dire cosa deve fare dagli editori.
@Barbara: nel caso specifico di Salani, per le edizioni italiane, c’e’ anche qualcosa di meglio.
A mio avviso, ovviamente.
Premetto che HP non mi dispiace affatto, anzi, ad ogni uscita ho acquistato due copie dei volumi per leggerlo in parallelo con la mogliastra.
Pero’ “Una Serie di Sfortunati Eventi” e’ decisamente piu’ interessante.
Sempre nella mia umilissima opinione e cosi’ via…
@Barbara: HP è un buon libro per ragazzi, IMHO. Va da sè che è per ragazzi un poco grandicelli, altrimenti risulta troppo complesso. In inglese è relativamente semplice da leggere (io li ho letti solo in inglese) ma a meno che tua figlia sia molto brava, dovrai dare un certo livello di supporto.
Al peggio non c’è mai fine: non usare questo metodo per decidere cosa prendere per tua figlia. Usa bene quello che sai: la conoscenza dell’insieme parzialmente ordinato di riferemento (editoria per ragazzi), la relazione d’ordine, se proprio proprio vuoi eccedere fai un diagrammino di Hasse, e poi scegli vedendo le coperture :-). Anche tua figlia apprezzerà, e se capisce il trucco apprezzerà di più quanto gli arriverà dalla vita.
Quanto all’ultimo capoverso: so da fonti ragionevolmente affidabili che se negli ultimi libri della serie non venivano raggiunti determinati minimi contrattuali, le conseguenze sarebbero state assai pesanti ;-). In generale, il rapporto scrittore famosoeditore è molto simile a quello dei parassiti simbiotici: uno vive sulle spalle dell’altro, e se uno dei due sta male fa crepare l’altro ;-).
@Alessandro, mestesso: grazie per i consigli. Una precisazione sul tema “al peggio non c’e’ mai fine”: non ci sono solo io a scegliere libri per mia figlia. Ho visto cose che voi umani, eccetera eccetera.