Anche stavolta, dopo il terremoto in Abruzzo, si leggono svariati appelli che invitano chi può, soprattutto se di gruppo zero negativo, a fare una donazione di sangue. Quando sento queste cose, mi torna subito in mente il commento piuttosto cinico che quasi trent’anni fa il mio professore di italiano al liceo fece in un’occasione simile: “il sangue che vi prendono adesso serve solamente agli ospedali per costituirsi una scorta”.
L’Ernesto Bellone aveva perfettamente ragione, e ve lo dice uno che è un regolare donatore di sangue. Anche in casi come questo, la quantità di sangue necessaria sul momento non è poi così grande, e può essere tranquillamente gestita con le scorte attuali; se c’è un picco di donazioni, la cosa più probabile che capita è che il sangue raccolto venga usato per fare emoderivati (per dire: i globuli rossi si conservano per un mese e mezzo al massimo). Insomma, se proprio volete fare la buona azione dovreste cercare di farla ancora meglio e aspettare un paio di settimane, se non anche un mese, prima di recarvi in un centro trasfusionale. Lo so, passata la festa gabbato lo santo; però potreste tentarci :-)
Ultimo aggiornamento: 2009-04-06 15:41
Giusto, però magari tra 15/20 a primavera scoppiata la maggior parte dei volenterosi potrebbe essere bloccata dagli antistaminici.
E poi rimandare quello che puoi fare oggi, è un sintomo per dimenticartene domani, no?
Scusa se vado un po’ off-topic… ma davvero certe dichiarazioni di questa storia, come al solito, se non fossero tragiche sarebbero ridicole…
Come la storia che si trattava di un terremoto imprevedibile… poi salta fuori che c’è un geofisico che aveva lanciato l’allarme da giorni e non solo non l’avevano preso sul serio, ma l’avevano pure denunciato per procurato allarme…
Ma la cosa forse più assurda è che 6,3 gradi della scala richter sono sì una bella botta, ma in teoria non così disastrosa, se gli edifici fossero fatti come si deve. E invece non solo gli edifici vecchi, ma anche quelli più nuovi in cemento armato sono venuti giù come niente fosse.
Ah, già, siamo in Italia…
A dire il vero uno il sangue dovrebbe andarlo a donare punto (ovviamente a meno di impedimenti medici). Che c’entra la catastrofe attuale?
Io ci ho provato, a donarlo, alcuni anni fa; ma mi hanno respinto perché ritenevano che la mia condotta nei confronti del gentil sesso non fosse rassicurante.
Confesso che non me la sono presa più di tanto, anzi. Capisco che in astratto frequentare più d’una signorina possa comportare qualche rischio: in astratto, perché poi ciascuno si preserva come vuole o crede (e non mi è stato chiesto se mi preservassi). In ogni caso il fatto che si segua un principio di massima precauzione mi pare un’ottima cosa, e non mi sento punto discriminato.
E’ per questo che, quanto in questi giorni ho letto la lettera ai giornali di un omosessuale che riteneva di essere stato discriminato pe rnon essere stato accolto alla donazione, non mi sono trovato d’accordo con lui. Lo so, è un discorso più complesso che andrebbe sviluppato in uno spazio maggiore di un commento, ma volevo buttarla lì così.
Comunque oggi alle 15 Bertolaso faceva già gli appelli a non andare a donare sangue, che ce n’era già troppo e non sapevano più dove metterlo.