Maroni non ha tutti i torti

In questi giorni Radio Popolare, e immagino tutta la stampa di sinistra, sta cercando di montare un caso a proposito della morte di non si sa quante centinaia di migranti affondati mentre cercavano di arrivare in Sicilia dalla Libia. Il direttore Danilo De Blasio chiosava “se fossero precipitati due charter con trecento turisti stranieri, ci sarebbe stata tutta un’altra attenzione mediatica”, e si lamentava delle parole di Maroni che a suo parere se ne lavava sostanzialmente le mani.
Per quanto scarso sia il mio amore per questo governo e per il sassofonista ministro degli interni, non posso però essere d’accordo con questo giudizio sprezzante. Innanzitutto se fossero cascati due aerei di turisti americani ci sarebbe stato qualche titolone sui giornali, ma si sarebbe comunque dimenticato tutto il giorno dopo. Quanto al ruolo dell’Italia, onestamente non possiamo pattugliare tutto il Mediterraneo né tanto meno finire dlle parti della Libia, che non sarebbe contenta. Certo, c’è un (brutto) gioco delle parti tra Italia e Libia, ed è probabilmente vero che Gheddafi fa chiudere più di un occhio a chi dovrebbe pattugliare le coste libiche; ma non vedo come si sarebbe potuto fare altimenti in questo caso. E comunque diciamolo: rispetto alla strage del Venerdì Santo di alcuni anni fa siamo molto migliorati.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-01 19:46

2 pensieri su “Maroni non ha tutti i torti

  1. Bubbo Bubboni

    Farla finita con il traffico di esseri umani e con le conseguenti stragi è facilissimo. Esattamente come farla finita con il traffico della droga.
    Soltanto che gli stati euro-democratici preferiscono tutelare gli interessi delle mafie e pagare abbondanti tangenti in mezzo mondo. Queste sono le cose che non vedo come si potrebbero evitare.

  2. Yuri

    Beh, insomma… non sono molto d’accordo.
    In una situazione in cui l’equipaggio di un peschereccio che salva dei naufraghi rischia di essere accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, qualche responsabilità secondo me c’è…
    Il problema vero è che tutta la faccenda viene affrontata con un bel po’ di ipocrisia… da un lato si dice “basta con i clandestini” e addirittura si vorrebbe che i medici si trasformassero in “delatori” (con buona pace del giuramento di Ippocrate), dall’altra si dice che bisogna rilanciare l’edilizia che è il motore dell’economia italiana… ma avete presente chi sono i muratori oggi?
    Io ho l’impressione che invece sotto sotto faccia molto comodo avere un sacco di stranieri e clandestini. Perché non hanno diritti e si accontentano di campare… insomma, una sorta di nuova servitù della gleba. Se poi c’è qualche problema che non riusciamo a gestire, si può sempre dare la colpa al romeno o al magrebino di turno.
    Poi è ovvio che la Libia su sta roba ci gioca parecchio (del tipo “o mi dai qualcosa o io li faccio partire tutti quanti”…), ma il problema è un altro.
    Non sono neanche d’accordo con chi vorrebbe aprire le frontiere indiscriminatamente a tutti quanti. A mio avviso non era tutto sommato malvagia l’idea che legava il permesso di soggiorno ad un contratto di lavoro (gestita meglio però, così è una roba vessatoria più che altro): si tratta di trovare strumenti per facilitare la vita (e le pratiche burocratiche) a chi ha voglia di lavorare e rispedire a casa i delinquenti…

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