Il nostro ministro dell’Economia continua a dire che le nostre banche sono sane, mica come quelle americane ed europee (lasciamo perdere le islandesi che è meglio). E tutti noi a sbertucciarlo.
Poi si scopre che Unicredit – che sembrava essere sull’orlo della bancarotta, viste tutte le esposizioni verso l’est Europa – chiude il 2008 con un utile di 4 miliardi. Peggio ancora, si scopre che gli analisti prevedevano “solo” 3,8 miliardi. Sì, ma l’inizio dell’anno andava bene, no? Certo. Infatti il quarto trimestre 2008 vede più che dimezzarsi gli utili: mezzo miliardo.
Mi sa che dell’economia ne ho capito ancora meno di quanto pensassi. (No, gli attacchi al titolo Unicredit li capisco: sono la banale conseguenza che al mondo esistono molti più soldi finti che soldi veri, quindi si può fare di tutto)
Ultimo aggiornamento: 2009-03-18 09:51
Non ho mai sentito neppure voci che Unicredit fosse sull’orlo della bancarotta, di più, di nessuna banca italiana (Italease è un discorso a parte iniziato prima della Crisi).
Unicredit (insieme a MPS) era la più esposta per il semplice motivo che nel board siedono due grossi Hedge Fund che, ovviamente, hanno inserito la banca nei giri vorticosi del soldo facile. L’ultima spina nel cuore erano le banche dell’est europa, ma pesano sul bilancio per un 18%. Realisticamente, è assai improbabile che falliscano tutte.
Io non sono un fan di banana Tremonti, ma sono incline a dire che di banche in Italia non ne falliranno. Non per merito loro, ma semplicemente perché in massima parte troppo piccole e provinciali per entrare “nel giro grosso”.
.mau., le banche hanno sospeso l’applicazione del “mark-to-market” … con la conseguenza che non evidenzieranno le perdite derivanti dal minor valore dei titoli in portafoglio.
Ti lascio immaginare che correlazione con i precedenti bilanci abbiano i risultati economici dei loro bilanci 2008.
Peraltro il nostro buon Tremonti ha già proposto di passare dalla sospensione all’abrogazione definitiva delle regola.
@mestesso: povera retorica (nella fattispecie, iperbole)!
@apis: da quanto letto sui Tremonti Bond, non mi stupirei che molti bilanci bancari 2009 si chiuderanno in passivo per non pagarci su gli interessi. D’altra parte, visto che tanto dividendo quest’anno Unicredit non ne paga, poteva convenire spostare un po’ di soldi, no? Non dico andare in passivo, ma seguire più o meno le stime degli analisti.
Quello che volevo dire è che il 2008 di molte banche è in perdita, non in utile, derivando quest’ultimo solo dalla non applicazione di un principio contabile.
Purtroppo la lettura di un bilancio, specialmente di una banca, non è semplice, anche perchè l’introduzione degli IFRS ha ulteriormente allontanato il bilancio stesso dalla contabilità pura.
Se poi a tale complessità aggiungi la non applicazione di un principio usato da anni, allora il bilancio stesso diventa privo di significato.
Io sono del semplice parere che, in ogni caso, qualsiasi cosa accada, in Italia banche e banchieri non ci rimetteranno. Forse nemmeno se lo Stato andasse in default.
In realtà, tutte le banche sono permanentemente insolventi, dato che per principio prestano i loro debiti. Ma finché continueremo ad avere fiducia nei foglietti colorati il problema non si porrà…
@apis: le cose non stanno proprio così. Le banche debbono comunque valutare i titoli (e in genere gli asset) che hanno in pancia, secondo una delle quattro categorie previste dallo IAS 39. due di queste precedono la valutazione a costo ammortizzato e due al fair value (come dire al mark-to-market, anche se i due concetti sono differenti).
Le misure anticrisi hanno dato facoltà alle banche di trasferire i titoli dal portafoglio fair value through profit or loss a quello AFS/Available-for-sale. Entrambi i portafogli sono valutati al fair value, ma nel primo i profitti e le perdite transitano dal conto economico, mentre nel seconto vanno direttamente al passivo di stato patrimoniale in equity (in altri termini, danno luogo a una variazione di patrimonio netto).
Che mi risulti (ma non sono un’analista) nessuna banca ha utilizzato tale facoltà: persino Banco Popolare, che certo non naviga in acque serene, ha dichiarato di non averlo fatto; del resto anche sfruttando tale possibilità non è che la svalutazione non emerga, anzi.
@vb: si tratta ovviamente di una battuta: comunque se vai sulle miae pagine ho scritto una serie di pipponi sul tema.
@mfisk: il fatto che lo passino a patrimonio netto senza transitare del conto economico significa che l’utile d’esercizio non è rappresentativo dell’andamento dell’esercizio, mi pare evidente.
Quanto al fatto che l’abbiano fatto o no e se sì in che misura l’abbiano fatto, non te lo so dire, il comunicato stampa è di oggi e sul sito ci sono varie informazioni e presentazioni, ma non la nota integrativa completa. Guardando il patrimonio netto, tuttavia, sembrererebbe che l’aggiustamento sia stato fatto, ma potrei sbagliarmi, bisognerà verificare.
Resta il fatto che Tremonti ora propone di passare dalla sospensione all’abrogazione: magari perchè serve …
.mau. ho letto i tuoi lettori piu’ ferrati e mi e’ venuto il mal di testa …
“Mi sa che dell’economia ne ho capito ancora meno di quanto pensassi.”
Secondo me invece ne sai piu’ di quanto ti servirebbe sapere; dovresti soltanto scindere “economia” da “finanza”; tip: se fai un diff partendo dalle prime 2 righe delle definizioni date da Wikipedia ottieni immediatamente un panorama completo della situazione senza necessita’ di avventurarsi nei tecnicismi qui sopra.
michele$ diff economia_wikipedia.txt finanza_wikipedia.txt
9,11c9,10
del
> denaro
E “guarda caso” a naso di matematico c’hai preso:
“(No, gli attacchi al titolo Unicredit li capisco: sono la banale conseguenza che al mondo esistono molti più soldi finti che soldi veri, quindi si può fare di tutto)”
Per ogni euro di ricchezza reale (economia) ce ne sono altri 13 di balle finanziarie (qualcosa che i giuristi chiamano “fictio”, ma io preferisco chiamare “supercazzola di sopravvivenza”). Tutto il resto sono tecnicismi tossici da smaltire e rimpiazzare con qualcosa di meno fantasioso. Il mondo della finanza e’ un castello di sabbia che non ne vale la pena approfondire; per lo meno non ora che si sta accartocciando.
Non posso che sottoscrivere sillaba per sillaba la considerazione che l’utile d’esercizio non sia rappresentativo dell’andamento dell’esercizio.
Ma questo non vuole assollutamente dire che sia un dato falso: semplicemente è un dato estremamente sintetico che porte in sé l’effetto di decine o centinaia di fattori, i quali sommandosi algebricamente tra loro si annullano vicendevolmente.
Pretendere che l’utile rappresenti l’andamento dell’esercizio è un po’ la stessa semplificazione che fanno i giornalisti quando confondono Internet con Facebook o, per usare un esempio più calzante, è come applicare un filtro “mosaico” (quello per intenderci che sostituisce a un quadrato di pixel il valore medio degli stessi) di 32×32 e poi pretendere che l’insieme dei quadrettini grigiastri che ne uscirà possa darci un’idea dei ragionamenti che stiamo conducendo. (PS: l’ho fatto, e il risultato è qui).
Mau, qui sopra dice “Commento (Puoi usare alcuni tag HTML)”, ma come faccio a sapere quali tag sono parsati correttamente senza insozzarti il thread con 27 prove di cui forse, se siamo fortunati, solo una uscira’ bene? (linketto al manuale? Se lo metti io, giuro, non ti rompo le scatole … ma se non lo metti gia’ solo dover cercare nel tuo template quale motore software hai usato … quale versione … e poi reperire il manuale corretto … mi fa peso)
La diff era:
di
risorse
limitate
—
del
denaro
Tre parole:
– (a) un articolo, eliminabile.
– (b) risorse-denaro.
– (c) limitate-null.
E la soluzione americana qual’e’ stata? Non dichiarare piu’ quanti soldi stampano … cioe’ ammettere che hanno prodotto merda in quantita’ industriale (cfr. Taylor, Ford, Rockefeller, etc) e, invece di trovare qualcosa da mettere li’ al posto di quel null per fare la quadratura del cerchio, si sono limitati a non far sapere al pianeta quanta merda hanno intenzione di stipare sotto quel tappeto trasparente dell’IKEA, tutto striminsito, che chiamano finanza. Trasparente perche’ poi, che che raccontino a me ignorante, gli investimenti che le entita’ finanziarie fanno, si vedono … oro … mattone … terra … acqua … basta guardare la domanda, e quindi il prezzo, di queste cose dal 1990 ad oggi. Tu sei un matematico DOCGGG e quindi vabbe’, ti impignolisci con tutto cio’ che e’ matematicamente rilevante, ma che senso ha studiare le balle?
i tag accettati sono i classici: a_href,p,br,i,em,b,u,s,font,div,span,sub,sup,acronym,small,ul,ol,li,blockquote,pre.
Resta il fatto che la quantità di soldi stampati diventa sempre meno rilevante nel tempo. I bond non sono “soldi stampati”, e sono quelli che fanno la vera massa monetaria…
Si ok, ma che siano soldi circolanti o virtuali di qualunque natura (dall’ECU al Bond, o di altra natura per operazioni intrabancarie), cio’ non toglie che ci stai misurando una determinata quantita’ di risorse che non esistono, o al piu’ che sono state consumate e quindi non esistono piu’ (es: petrolio); o che ci stai misurando i cloni delle opere d’autore che spacci come proprieta’ privata tangibile … e’ follia. Posso capire questioni di “ammortamento spazio-temporale” … e allora per fluidificare usi denaro in quantita’ 2-3 volte superiore alla ricchezza esistente, non mi piace in linea di principio ma posso sottintendere l’esistenza di necessita’ di natura tecnica a me ignote, e strettamente orientate al pragmatismo … ma porca paletta: 14 volte e’ FOLLIA. Poi … 14 volte in teoria … nella pratica tantissimi beni reali, economicamente rilevanti, sono gia’ scomparsi dal circuito finanziario ufficiale (a occhio e croce direi che abbiamo uno 0.8:14 , forse anche di piu’ … sono stime letteralmente impossibili anche per i tecnici, inevitabile l’errore, e errore incalcolabile a sua volta). La grande criminalita’ organizzata usa monete elettroniche (piu’ comode cioe’ delle valigette e degli omini in black che ci continuano a propinare nei film). Io ci ho sbattuto il naso per caso in libreria nel 2003 … “Cyberlaundering”, un bel libricino nero … normalmente non ne parlo perche’ li’ fuori e’ pieno di gente che davanti a queste piaghe punta il dito sul computer e Internet perche’ non si rende conto che una scoperta tecnica, anche volendo, non puo’ essere costipata o, peggio, cancellata. Ma veramente andarsi ad impelagare nelle questioni finanziarie … guru mio … non mi fraintendere, tanto di cappello … ma al di la’ dell’interesse matematico, ha senso?
@mfp: »Ma veramente andarsi ad impelagare nelle questioni finanziarie … ma al di la’ dell’interesse matematico, ha senso?
considerando che le questioni finanziarie purtroppo toccano la vita di tutti noi, sì. Che abbia senso che lo faccia io che economista non sono, molto meno.
Ritorno in argomento (cercando di evitare il rischio di “forumizzazione”, pratica aborrita dal tenutario …) per confermare (come avevo intuito guardando alcuni prospetti sintetici) che Unicredit ha effettivamete utilizzato la facoltà di sospendere il mark to market e che questa pratica è valsa 1,469 miliardi di euro.
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/81654
Lascio immaginare che indicazioni possa dare il risultato di esercizio, se il mero dato non è integrato da questa informazione, considerato che non stiamo parlando di bruscolini …
Ovviamente meno componenti di risultato passano dal conto ecomomico, meno è significativo lo stesso.
Ok, ne approfitto che ho gia’ rotto le scatole per i tag html per chiedere anche questa storia della “forumizzazione”. Che vuol dire – chiedo al tenutario – “abolirla”?
Per onesta’ intellettuale devo dire che gia’ gradisco poco la moderazione ex-ante; normalmente evito i siffatti blog … ma da Maurizio Codogno mi farei fare tutto quello che serve e che va dai rimbrotti alle sberle, con la sola esclusione di pratiche sessuali di qualunque tipo. Quindi la moderazione ex-ante, sul suo blog, e’ cosa che tollero in cambio della facolta’ di parola … ma questa della “forumizzazione” non riesco ad inquadrarla. Sicuramente sono io che ammanco di qualcosa. Ma non trovo riferimenti utili a comportarmi in sintonia con le policy locali … anche perche’ quelle di un matematico in genere sono talmente rigide da essere di difficile applicazione per chiunque altro … in breve: dov’e’ che finisce il thread “TreMonti ha ragione” e inizia quello “TreMonti non centra piu’ niente perche’ mfp o qualcun altro sta pisciando fuori dal vasetto”? (si ok, in questo caso potrebbe essere sulla parola “pisciando”, ma diamine … un po’ di humor spudorato non guasta! E’ comunicazione hands-on, sarebbe cioe’, Apis, l’ennesima riprova del fatto che il confine tra blog e forum e’ labile, ma soprattutto completamente soggettivo)
@mfp: come direbbe Boskov, forumizzazione è quando io dico che è forumizzazione. Non ci sono regole precise, e finché non dico nulla vuol dire che le cose vanno bene o almeno non vanno troppo male, i miei ventun lettori sanno che non sono mai stato troppo fiscale… e che se c’è un tema su cui vogliono dire la loro possono sempre chiedermi di farci un post su :-)
Quanto alla moderazione, a parte che ci sono i Commentatori Abituali in tutti questi anni sono stati bloccati credo tre o quattro post, dandone sempre comunicazione all’interessato se aveva lasciato un indirizzo email; ed erano davvero fuori tema oppure con insulti a terze parti.
Non mi aspettavo nulla di meno saggio. E come coniughi la soggettivita’ – che, ripeto, condivido; ma solo perche’ il tenutario e’ un nativo digitale di 5a generazione – del tuo criterio, con l’assetto normativo nazionale?
btw, ho provato a chiederlo ad un avvocato che sosteneva la stessa tesi ( da http://www.minotti.net/il-minottino/#comment-10227 a http://www.minotti.net/il-minottino/#comment-11317 ), ma non risponde …
Quanto alla questione finanziaria: io credo tu potresti sbrogliarla; hai la forma mentis adatta. Cio’ che ti rende difficile la comprensione e’: (a) la prassi, che oggettivamente un non professionista non puo’ conoscere, gli manca il dato esperenziale; (b) le fictio iuris, e cioe’ tutti gli artifici che banche e Re si sono inventati dalla crisi dei bimetalli (UK, tardo 1700 se non sbaglio) ad oggi per estendere nel tempo, di volta in volta, i privilegi pre-esistenti (es: dicitura a fine contratto “Salvo errori e omissioni”). Se passi al rasoio fai prima … l’approccio matematico che, ripeto, e’ sicuramente affascinante e irresistibile per gli accademici … e’ pero’ superfluo. La finanza e’ un accozzaglia di toppe e balle atte a governare! De facto invece lo strumento di misura del valore e’ tale se e solo se chiunque puo’ generare il mezzo di scambio, al netto delle questioni di fiducia che devono essere risolte pki … come diceva Postel per altre questioni di trust; e lo sai gia’ … perche’ spendi tempo a cercare di capire altro!? La cosa non riguarda TUTTI noi, io non ho un cazzo … scusa l’eufemismo … e piu’ l’indice di gini si alza, piu’ aumentano quelli come me, piu’ aumenta l’autarchia, piu’ l’indice di gini si alza … quindi e’ probabile che non mi riguardera’ piu’ :)
Quanto a te … se hai soldi o titoli da parte … trova un terreno con acqua in abbondanza, e convertili. Se Ciampi – banchiere – compare in TV a Ballaro’ dicendo che lo stato e’ solido – mentre Fassino parla di PIL – e quindi conviene comprare i titoli di stato, ma le aste dei titoli continuano ad andare deserte, qualcosa vorra’ dire no? Cosi’ non riguarda piu’ neanche te, problema risolto; in modo poco ortodosso, non matematico, ma risolto :)
Il worst case era una riduzione del tenore di vita pari a 14:1, ma al momento – guardando la reductio finanziaria nel blocco occidentale di questi mesi – siamo “solo” al 3:1. E questo e’ un dato di fatto (cfr. il delta 1999-2009 dei volumi finanziari pubblicati qualche giorno fa dal Financial Times). Per quanto concerne il futuro, come sai, nessuna previsione e’ certa; ma secondo me continueremo a ridurre per un bel po’ bruciando le aziende piccole per mantenere integre quelle grandi (il capitano quando c’e’ poca energia nelle gondole di curvatura toglie sempre l’energia ai sistemi minori per mantenere l’integrita’ dello scafo) … la grande tigre e’ affamata … non so se sono io ad essere pessimista o e’ una (azzardata) previsione verosimile. Te lo sto incollando perche’ tu da bravo mate-acaro sei curio-fisiologicamente “portato ad aggredire le questioni dall’angolazione piu’ complessa” (cfr. Jargon, Weaknesses) ma in realta’ basta tennere d’occhio una manciata di indicatori e dopo un po’ il naso inizia ad indicare i trend corretti senza fare troppi calcoli … da Godel (logica), ad Einstein (geometria assiomatica, Berlino, 1923), a G. Chaitin (matematica empirica, “Alla ricerca di Omega”, 2007) … per non parlare del mai abbastanza citato Postel (simple is good) … hai la conferma che il mio modus operandi (abduzione, compressione algoritmica organica) e’ IL modo di procedere, anche per un matematico a cui il rigore sta tanto a cuore (shhhh, non mi contraddire, c’e’ dimostrazione empirica; es: la logica sfumata e’ sempre stata bistrattata dagli accademici … ma al giorno d’oggi, dopo cioe’ 40 anni, se vuoi costruire un forno che decide da solo quando il pollo e’ cotto o usi la fuzzy o ci devi mettere dentro un Pentium8 con raffreddamento a liquido, per ottenere lo stesso risultato spendendo un esponenziale o addirittura un fattoriale della spesa necessaria al chip fuzzy).