Lo scorfano segnala questo articolo della Stampa, che racconta come (secondo qualcuno “casualmente”) i dati sul deficit pubblico nel 2007 siano stati corretti: prima delle scorse elezioni il rapporto deficit/PIL era stato stimato all’1.9%, adesso è stato corretto all’1.5%. Non sono noccioline: quattro decimi di punto corrispondono circa a 6 miliardi di euro.
Devo però dire che a me questa sembra una non-notizia. Innanzitutto non penso che avere saputo subito il valore corretto avrebbe spostato un solo voto. Poi può essere vero che considerare Equitalia (concessionario per la riscossione delle imposte) come società privata quando il capitale è pubblico (51% in mano allAgenzia delle Entrate e 49% allInps) è stato un errore marchiano; ma il problema di base è che il bilancio statale è così complicato che non ci vuole molto a spostare da una parte o dall’altra miliardi di euro (si chiama “finanza creativa” se la fa Tremonti, ma è stata fatta anche dai vari governi Prodi, non credete). Però quei numeretti sembrano così importanti… o almeno ci fanno credere così. È proprio vero che l’economia sulle statistiche ci prospera.
Ultimo aggiornamento: 2009-03-10 08:00
E’ normale. Nel senso che il dato previsionale è (quasi mai) corretto, e viene dato in forma corretta molto dopo la fine dell’anno di riferimento, dopo una lunga serie di calcoli da parte della Ragioneria di Stato. E’ sempre stato così, solo che ora il divario si fa più ampio e la gente più inc..ehm, alterata.