Questa (Stanislaw M. Ulam, Avventure di un matematico [Adventures of a Mathematician], Sellerio – La nuova Diagonale 4, 1995 [1976], pag. 404, € 18, ISBN 978-88-389-1119-4, trad. Tecla R. Sportelli) è la seconda autobiografia di un matematico polacco che ho letto ultimamente, dopo quella di Mark Kac. Ulam era a Los Alamos nel progetto Manhattan, ed è stato uno degli sviluppatori della bomba H; insomma non esattamente l’ultimo arrivato. Però il libro non mi è affatto piaciuto. Non è tanto il problema dell’incomprensibilità della matematica che ha fatto, anche se garantisco che gli accenni presenti non danno assolutamente alcun appiglio a chi non sappia già le cose; però quegli accenni si possono tranquillamente saltare. Il guaio maggiore è che c’è un’enorme discontinuità nei temi trattati, e aneddoti francamente inutili sono messi esattamente allo stesso livello di altri punti ben più importanti; anche le considerazioni filosofiche e cognitive che di quando in quando appaiono mi sembrano fuori posto nel libro, forse anche perché la traduzione è piuttosto pesante anche se corretta. In definitiva, un libro non all’altezza di quanto sperassi.
Ultimo aggiornamento: 2009-02-25 07:00