Avevo scoperto che il governo aveva deciso di detassare i premi di risultato, ed ero tutto felice. Ieri ho letto il comunicato aziendale a riguardo, e ho visto che era tutto vero: i premi fino a 6000 euro anni (cose mai viste da queste parti) avranno una tassazione secca del 10% e non entreranno a far parte dell’imponibile.
Ero tutto ringalluzzito: poi ho continuato a leggere e ho scoperto che il tutto vale solo se si ha un reddito inferiore ai 35000 euro lordi annui. È già un limite relativamente alto, ma ad esempio io lo supero di brutto, e credo che lo stesso valga per praticamente tutti i miei colleghi. Questo significa che se ci sono due colleghi che guadagnano rispettivamente 34999 euro e 35001 euro l’anno e hanno ricevuto un premio di risultato di 3000 euro, il secondo pagherà 840 euro di tasse più del primo. Infatti lo scaglione di riferimento è tassato al 38% e quindi la differenza di aliquota è del 28%.
Direi che non vale molto la pena di migliorare i risultati aziendali.
Ultimo aggiornamento: 2009-02-12 07:00
Prima cosa: 35000 EUR è (oggi come oggi) uno stipendio relativamente buono. Dalle tue parti si guadagna bene (fra i dipendenti, of course, i precari guadagnano meno).
Seconda: la detassazione è stata fatta per cercare di far guadagnare di più chi guadagna (relativamente) poco, alias, operai specializzati e impiegati vari. Non i quadri ;-).
Terza: a me in tutta sincerità la gente che si lamenta se anzichè guadagnare 6000EUR ne prende 6000*0.62, mi ha sempre fatto un poco senso. Io ho molto pudore. Me li prenderei, cara grazia che sono arrivati, non è affatto scontato che arrivino.
Io ad esempio, non ho premi di nulla. E’ già tanto che conservo la scrivania. Diversi miei colleghi prendeno in CIG 900 EUR. Scusa se è poco.
Giusto per la cronaca: il mio premio di risultato 2008 è stato di 3000 euro lordi, non 6000. La lamentela è sull’illogicità di fare un tutto-o-niente di questo tipo; nemmeno tanto dal mio punto di vista, ma di quelli appunto che superano di poco i 35000 euro, quindi gli impiegati di livello relativamente alto ma non altissimo.
.mau., non è illogico date le premesse che ti ho dato. Per una volta, sono d’accordo con Confindustria: se vuoi far ripartire la produttività della base, devi dare più soldi a chi sta sotto. Quella dell’80% di chi lavora e prende meno di 35000 Euri. Non al 20% che rimane. E non mi si parli di evasione fiscale, che fra dipendenti non esiste. Ed il governo non può fare una legge che premi solo gli operai (o complementariamente punisca solo chi sta sopra), ha giustamente fissato un limite che rispondesse a certe criteri di tipo statistico. Altro, secondo me non si poteva realisticamente fare.
Quanto al tuo bonus, il principio non cambia: tanti o pochi, ringrazia che ti arrivino. Sai quanti amici/colleghi ho in CIG? Alcuni sono stati costretti ad licenziarsi come dipendenti a tempo indeterminato con CIG, prendere un contratto a tempo determinato (2 anni) perché altrimenti i 900EUR in famiglia non bastavano. Pensa che bello quando si avvicina la data di scadenza, e sai benissimo che il rinnovo non dipende dalle tue capacità, che non sono in discussione essendo tutti knowledge workers di un certo livello, e pregare che ci sia budget abbastanza per pagarti altri due anni, e così a vita, dato che ci metto la mia mano destra che nessuno li riassume più come regolari.
Sono donne over 35, figuriamoci se qualcuno le prenda a libro.
Non sono arrabbiato con te. E’ uno sfogo amaro. Ho tanta rabbia dentro, lavori tanto, ti sbatti, e sai benissimo di essere arrivato al capolinea. Fa male.
@mestesso: seguendo il tuo ragionamento, perché vengono detassati i premi di risultato a chi comunque è un lavoratore dipendente che sta lavorando, e non si è pensato a una misura per chi è in cassa integrazione e oggettivamente è messo peggio?
Se si voleva agire su chi è sotto una certa soglia, la norma c’era già: le deduzioni per produzione di reddito, che sono già a scalare col crescere del reddito (io credo di avere quattro euro al mese non tassati)
Il ragionamento non è mio, è di Confindustria :-). Detto questo, è semplice: chi è in CIG non produce. Chi non produce non genera PIL. Chi non genera PIL dà meno allo stato –> che a sua volta può dare meno ammortizzatori sociali come la CIG. Si dà a chi fa, e specialmente a chi fa di più, perché si sa benissimo che l’Italia in quanto a efficienza è scarsa (efficienza nel senso di fornire un bene od un servizio qualsiasi in tempi brevi e certi). Premio di risultato, già la parola dovrebbe suggerire il concetto che sta dietro, no?
Sulla seconda parte, è conseguenza della prima. Se io premio detassando chiunque, anche quello poco efficiente, faccio un danno e non del bene. Se si vuole gestire bene la sicurezza sociale, si dovrebbero fare servizi utili gratis ai meno abbienti, non far pagare meno tasse. Ci siamo? Questo è quello che ci vorrebbe, e che non c’è. Si sono fermati alla prima parte per ora ;). Ma non è scorretto, in termini teorici quel poco che è stato fatto.
@mestesso: il ragionamento
tuodella Confindustria andrebbe bene se il premio di risultato fosse davvero legato al risultato, cosa che in Italia non mi risulta capiti così spesso..mau., tecnicamente parlando esiste una correlazione fra il risultato ed il premio in Italia. Vale a dire, che dato un dato oggettivamente misurabile tipo “ho fatturato XXX”, una parte viene redistribuita a pioggia a tutti, che abbiano o meno contribuito. Esiste quindi un fattore di correlazione non nullo.
@mestesso: quel che mi colpisce negativamente (e credo abbia disturbato .mau.) è che in genere mi aspetto che la funzione f definita come
f(stipendio_prima_delle_tasse)=stipendio_dopo_le_tasse
sia per lo meno non decrescente.
Quanto alla questione “35K Euro lordi sono un buono stipendio”, come minimo dipende da quante persone devono camparci. E non aggiungo particolari trucidi tipo bimbi con allergie e/o sistema immunitario delicato, anziani con badante, preadolescenti con problemi di vista/ortodonzia…
NB Non ho ragione di pensare che .mau. abbia familiari a carico, a parte i gatti. Volevo solo rompere le balle, perché odio chi ne capisce di economia :-).
@Barbara & .mau.: io mi stupisco che vi stupiate! La tassazione a scaglioni (che rende la funzione f citata non decrescente) non è invenzione italiana, e viene applicata anche all’estero. In Italia è più barbara (nessun riferimento a te ;)) che in Francia, ma vi posso assicurare che cambiando opportunamente i valori, l’effetto è lo stesso al di là del Frejus. E sono convinto, anche in altri stati.
@Barbara: senza tirare in ballo casi dolorosi, basta vedere quanto costa il nido in rapporto al reddito, io che sono neo-padre lo sto provando :(.
@mestesso: occhio che la tassazione a scaglioni si applica per aliquote marginali, il che rende la funzione non decrescente. La detassazione del premio di risultato invece si applica sull’intero importo, il che fa sì che facendo il salto della soglia il reddito decresca.
@mfisk, mestesso: mettetevi d’accordo e poi spiegatemi tutto in parole semplici.
@mestesso e il caro-nido: resisti, l’asilo e il vasino arriveranno a salvare le finanze di famiglia. E congratulazioni per il/la bebé, a te e alla signora sestessa.
@barbara: ci provo io.
L’IRPEF, come si vede nel link che avevo messo al post, ha le varie aliquote per scaglioni. Quindi se tu hai un reddito di 50000 euro, sui primi 15000 paghi il 23%, sui 13000 successivi il 27%, e sugli altri il 38%. Se fai un grafico soldi lordi/soldi netti, questo sarà una spezzata, dove i vari tratti lineari avranno derivata prima sempre minore (tassazione progressiva, articolo 53 comma 2 della Costituzione) ma la curva è comunque C_0 e non decrescente.
In questo caso, invece, la curva non è C_0 né non decrescente, proprio perché a 35000 euro la detassazione va via di botto, e quindi il grafico ha una discontinuità non eliminabile e ci sono due valori x_1<x_2 tali che f(x_2)<f(x_1).
… vale sempre e comunque il commento che le aliquote andrebbero cambiate. Ad esempio, la presidentessa di Confindustria dovrebbe pagare un’aliquota massina simile a quella che si pagava negli USA ai tempi di Eisenhower.
A preust
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Ntuniott
.mau.:la descrizione giusta per Barbara. Ovviamente la tassazione a scaglioni introduce delle discontinuità nella funzione nell’intorno dei punti delle varie soglie. Suddette fasce esistono da quando io faccio la dichiarazione dei redditi, quindi non sono certo delle novità :-).
Quello che cambia di continuo sono i valori ed alcune postille che fanno arrabbiare mio cugino commercialista. La peggiore che io mi ricordi è una tassa retroattiva introdotta qualche anno fa. Sì, i valori delle aliquote sono ridicoli. Ma nessuno ha il coraggio di cambiarli.
Anni fa chiesi al mio cugino commercialista: “ma è molto semplice beccare chi evade, perché non lo fanno?” risposta “certo che è semplice. Ma non lo si fa perché gran parte dell’economia italiana è al nero, e far emergere il nero significa aumentare almeno temporaneamente la disoccupazione e nessun governo lo farà mai”.
@Barbara: anche sestessa ringrazia. Vuol tornare a fare ricerca e freme, intanto mi dà ripetizioni di calcolo per l’università. Buon weekend a tutti!
@mestesso: la tassazione a scaglioni non introduce discontinuità, ma solo punti dove la funzione non è derivabile :-P
@.mau.: Insomma non è C^1 ma almeno è Lipschitz :-). Grazie.
@mestesso: spero sestessa possa ricominciare il prima possibile, più aspetta e peggio è.
Buon weekend a tutti.
.mau.: argh, ho risposto senza pensare :-(. Del resto l’esame di Istituzioni di Matematiche (che contiene derivate ed integrali con quanto ne precede) lo devo ancora (ri)fare. Dopo di allora non avrò più scusanti :-).