spam telefonico: il Parlamento “si muove”

Leggo da Guido Scorza racconta di cosa è successo nella Commissione Affari Costituzionali del Senato, che sta discutendo sulla conversione in legge del “decreto milleproroghe” (quello che classicamente tutti i governi emanano per san Silvestro, per festeggiare l’anno nuovo prorogando un po’ di termini). Con un emendamento sicuramente in linea con il nome del decreto, si proroga fino al 31 dicembre la possibilità di usare le vecchie banche dati telefoniche, quelle create prima dell’agosto 2005, per spammare tranquillamente la gente a casa. Lo so, lo so: tanto ci telefonano lo stesso: ma è commovente vedere come il nostro Parlamento ci voglia evitare la fatica di dover chiedere al povero callcentrista come fa ad avere il nostro numero telefonico.
Quello che Scorza non dice è l’appartenenza politico-regionale dei tre firmatari dell’emendamento. Fleres e Alicata sono del PdL ed entrambi siciliani, il che non mi stupisce affatto conoscendo la quantità di call center presenti nell’isola. Invece Legnini è PD e abruzzese. Chissà, magari il marziano a Pescara può raccontarci qualcosa in più…

Ultimo aggiornamento: 2009-02-11 14:17

4 pensieri su “spam telefonico: il Parlamento “si muove”

  1. mfisk

    Da quando ho attivato il servizio di identificazione del chiamante e ordinato al mio telefono di non suonare sulle chiamate provenienti da numeri privati mangio e dormo nella più totale pace.

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